Fuori su tutte le piattaforme digitali da giovedì 22 febbraio 2024 il nuovo disco di Leumann, progetto solista di Manuel Parisella. “Here is not Here” è un flusso di coscienza, qualcosa di vicino a un concept album. Al tempo stesso lontano. Un non luogo come quello che si crea nella nostra testa quando affrontiamo i momenti di dolore oppure quelli di gioia. Una serie di impulsi diversi e continui che utilizzano i nostri corpi per propagarsi, frequenze che ci attraversano e vanno a risuonare nei posti in cui la nostra anima si è consolidata, rievocando memorie passate o future.
Abbiamo intervistato Leumann per conoscerlo meglio:
Come convivono Manuel e Leumann nella stessa persona?
È uno scambio continuo di sensazioni. Manuel filtra e passa tutto a Leumann che a sua volta trasforma, elabora e rimanda indietro a Manuel. Facendo un esempio potrei dire che Manuel è un tecnico di laboratorio e Leumann un pittore espressionista, due figure apparentemente lontane che cerco di far convivere attraverso la musica.
Che cosa significa per te il titolo “Here is not here”?
Il titolo per me rappresenta quello che è il nostro io. Un luogo familiare che è un non-luogo, uno spazio intimo dove trovare conforto e magari sfogare anche le pressioni che vengono dal mondo esterno.
Qual è l’aspetto della tua musica di cui sei più fiero?
Il fatto di essere diretta, senza filtri e senza compromessi.
E qual è invece, secondo te, la traccia meglio riuscita del disco? Perché?
Forse feather, per il semplice fatto che racchiude un po’ tutto quello che Here is not Here vuole essere. Dentro c’è tutta l’estetica del disco.
Come speri di continuare la tua esperienza musicale?
Spero di andare sempre oltre, cambiare ogni volta io ne senta la necessità. Poi non vedo l’ora di suonare, avere un contatto più diretto possibile con il pubblico.