Alla scoperta di Ramo

Nato in una domenica di Derby del ’94, si appassiona alla musica fin da piccolo. Fin dai tempi delle elementari, più che giocare a pallone con i sui coetanei, preferiva stare a casa ad ascoltare musica e azzardare a comporre i primi brani (per fortuna non verranno mai alla luce). Con il passare del tempo si fa sentire sempre di più l’esigenza di avere una band. Ai tempi delle superiori arrivano i primi gruppi, il ruolo ricoperto ai tempi era soltanto nell’ambito strumentale e nei testi. Dopo lo stop dalla band con il quale ha calcato diversi palchi della scena Underground Milanese decide di continuare il percorso come solista cominciando a studiare in modo approfondito Canto Moderno e Chitarra Moderna presso l’MB Music di Mauro Bignardi di Sant’angelo Lodigiano. Dopo anni di miglioramenti nell’ambito musicale, il 29 settembre 2023 esce il primo singolo, “Quella fotografia”, che considera il capitolo zero del suo percorso musicale, seguito a ruota, in pochi mesi, da tutti gli altri “Ricomincio da qui”, “L’ultimo bicchiere” (tutti nel 2023), per proseguire nel 2024 con “Ortoressia”, “Il futuro non è scritto”, “… E non c’è niente da”. Il 17 maggio esce il nuovo singolo, il primo estivo con una ventata estiva, “Una vita diversa”.

Qual è stato il momento che ti ha fatto dire “voglio fare musica”?

Ciao a tutti! Penso che più che dire “voglio fare musica” bisogna dire “voglio fare musica seriamente”.

Già da bambino avevo questo sogno e desiderio, i primi brani ho cominciato a scriverli alle elementari (tranquilli non verranno pubblicati), le prime band arrivarono ai tempi delle superiori e, da quando ho cominciato a studiare canto (nel 2017), ho deciso di fare le cose seriamente, ma, ancor di più, nel 2023, quando ho conosciuto Antonio “Naba” Martini che, nell’agosto dello stesso anno, ha cominciato a produrre i miei brani partendo da “Quella fotografia”.

Raccontaci “Una vita diversa” in qualche riga.

In quale riga? Nonostante sia un brano corto e parecchio ironico, in realtà, sotto ha molto.

Come dice lo stesso titolo, il desiderio di avere una vita diversa, per ognuno di noi, è spesso e volentieri frequente. Il brano nasce proprio in un periodo nel quale facevo tre lavori, finivo da uno e facevo l’altro, weekend sempre pieni dalla mattina presto fino a, spesso, mezzanotte inoltrata. Da lì, il desiderio di mettere le idee in chiaro e, anche se tutt’ora faccio gli stessi lavori, li vivo più serenamente e con altri obiettivi.

Qual è l’aspetto della tua musica di cui sei più fiero?

Sicuramente il testo e la versatilità. Hanno sentito i miei brani vari produttori e scrittori (anche di personaggi famosi) e con alcuni di loro ci saranno delle collaborazioni interessanti.

Qual è invece il tuo tallone d’Achille, l’aspetto su cui senti di dover migliorare?

Sicuramente la sicurezza nel farli dal vivo. Non che non sia sicuro dei miei brani, anzi, sono una parte di me che, avendoli scritti, non posso (e non voglio) screditarli. Alla fine, è come se fossero tutti miei figli e farli in pubblico e rischiare di “rovinarli”, oppure non dargli lo stesso peso a tutti sarebbe come screditarli e non dargli valore.

Come speri di continuare la tua esperienza musicale?

Sicuramente con vari live. A fine giugno e fine agosto ci sono due date che, a breve, verranno svelate. Una “data zero” l’ho fatta a Collegno due settimane fa. Ora si spera di fare più serate possibili, sia per la musica, ma anche per levarmi magari almeno uno dei lavori di troppo che faccio (risata).

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