Fuori il 3 dicembre su tutti gli stores, il nuovo singolo di Alis Mata
Ingredienti: Il posto più freddo de I Cani, L’ultima notte al mondo di Tiziano Ferro, una voce femminile, una drum machine, degli archi, un amore finito, il tema dell’anoressia. Mischiare fino ad ottenere un impasto uniforme e versare in una teglia su una base di pianoforte. Lasciar cuocere il dramma così ottenuto per qualche mese in forno a 180 gradi: otterrai Amare male di Alis Mata, la ballata adatta a boomer nostalgici e adolescenti disperati. Da servire calda in una notte d’inverno.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo, Amare male, di cosa parla?
Amare Male è un pezzo molto sentito, racconta di un amore finito per mano di un’amante subdola ed infida: l’anoressia. Subdola perché si impone gradualmente senza farsi notare: quando diventa evidente, è già lì da un pezzo. Infida, perché promette piacere alla sua vittima in cambio della privazione: all’inizio si tratta del cibo, ma l’anoressia trasforma le persone in burattini e le priva di tutto ciò che c’è di bello. Alla fine, spinge a mentire e ad agire per sotterfugi, per questo la copertina rappresenta Pinocchio in un piatto vuoto. Abbiamo raccontato questa storia nel videoclip, che fa luce sul problema dell’anoressia anche tra i ragazzi.
Quale esperienza musicale ti porterai per sempre nel cuore?
Una è stata la finale del concorso “Io suono tu sei”, l’estate scorsa ad Imperia. Un concorso ben organizzato, senza pretese di scimmiottare i talent show, improntato sul contenuto (incredibilmente!). Si è creata una bellissima atmosfera con l’organizzatore Eugenio Ripepi e con gli altri concorrenti: hanno vinto i bravissimi Garbino, con i quali sono poi diventata molto amica. Il fatto più curioso è che ho affrontato il viaggio verso Imperia con la mia fan Eva, che mi ha scovata su Instagram ed è una bravissima chitarrista (molto più di me!): il mio chitarrista non poteva venire, e così Eva (in arte Uva Bianca) ha imparato a suonare i pezzi in gara ed è venuta con me, due chitarre, voce e cori. Le conoscenze e le amicizie fatte durante questo percorso sono impareggiabili.
Con quali artisti ti piacerebbe collaborare? Chi sceglieresti e perché?
Non mi piace pensare alle collaborazioni come punti di arrivo, sono tappe di un viaggio: le collaborazioni che faccio per gli arrangiamenti dei miei pezzi, ad esempio, sono momenti di formazione importanti per il mio progetto artistico. E per definizione, le esperienze formative possono venire da qualsiasi spunto. Se proprio devo scegliere qualcuno nello specifico, un’artista che stimo davvero molto è Carmen Consoli. Dipinge con musica e parole raffinatissime una femminilità sensibile e colta, priva di maschere e credo necessaria alla nostra società. Poter dire di fare lo stesso sarebbe davvero un punto di arrivo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Amare male apre una nuova fase a livello di sound. Se finora ho strizzato l’occhio al pop, ho deciso di cambiare passo e ricominciare da capo con arrangiamenti suonati, che lascino più spazio alla voce e al testo, i due elementi che voglio trasmettere e che il pubblico apprezza di più nei miei live. Amare Male è il singolo che dà il via a questa piccola rivoluzione: nel 2022 pubblicherò l’EP “Alice guarda direttamente la luna” (il titolo è un omaggio a De Gregori) che sostituirà tutte le produzioni precedenti e cambierà completamente il sound del progetto.