- Ciao Ambra, ciao Andrea, come state? Ci raccontate l’inizio del vostro progetto musicale?
Ambra: Andrea e io ci siamo incontrati per motivi professionali, ma poi abbiamo scoperto di avere una passione in comune che andava oltre la nostra professione sanitaria: la musica.
Andrea: Si, nel 2020 avevo composto una canzone sul femminicidio (“LA DONNA NON E’ MIA”, oggi pubblicata su spotify e youtube) e cercavo una voce femminile per cantarla in coppia. Con Ambra, conoscendoci, avevamo parlato anche di musica, così le ho chiesto di farmi sentire come cantava. Sono stato subito conquistato dalla sua voce da soprano e allora abbiamo provato ad unire le due voci per vedere come si abbinavano. Quindi abbiamo pubblicato questa prima canzone ed è stata per noi una bella esperienza, per cui abbiamo deciso di continuare con altre canzoni.
- Come nasce la vostra musica?
Ambra: Da tempo Andrea aveva composto diversi brani e ha voluto farmeli sentire, e altri ne stava componendo. Alcuni di quelli vecchi li abbiamo rivisitati assieme e riarmonizzati in digitale e poi li abbiamo riproposti nella nostra originale versione in duo, altri, inediti e scritti recentemente, li abbiamo elaborati assieme.
Andrea: Tutto è nato perché, dopo molti anni in cui non avevo più fatto musica, nel 2019 ho ritrovato un consunto libretto di musica manoscritto con gli spartiti e gli accordi delle mie vecchie canzoni, libretto che credevo fosse andato perduto. Erano tutti brani composti nel vecchio stile cantautorale italiano, con testi, come si diceva allora, “impegnati”, fatti per essere eseguiti con chitarra e voce. Ho cominciato a riarmonizzarli e ad adattarli per tastiera, e così mi è tornata la voglia di scrivere anche cose nuove.
- Quanto le vostre esperienze musicali precedenti vi stanno aiutando in questo progetto?
Ambra: Indubbiamente i nostri trascorsi musicali sono diversi ma consideriamo questo progetto come qualcosa di inusuale, sicuramente di nicchia, ma anche di nuovo e originale. Le mie personali esperienze musicali consistevano in qualche sporadica esibizione presso i locali della nostra città, Trieste, come cantante in diversi gruppi rock e metal, la maggior parte dei quali non è più in attività. Ho studiato canto presso la “Scuola 55” della città, e poi ho continuato, e continuo tuttora, un percorso di canto con una insegnante privata; occasionalmente ho preso qualche lezione di canto lirico e ho fatto parte brevemente, come soprano, del coro dell’università, durante il mio percorso accademico.
Andrea: Devo dire che l’attività di cantautore, chitarra e voce, tra amici e in piccole esibizioni locali, era stata solo l’ultima delle mie esperienze musicali, durante gli anni di università. In precedenza, avevo studiato musica classica, pianoforte, organo ed armonia, senza peraltro diplomarmi, e avevo anche partecipato e poi diretto un coro polifonico. La chitarra l’avevo studiata da autodidatta. Quando recentemente ho ripreso a scrivere musica sono tornato a studiare armonia moderna e mi sono formato nella produzione di musica digitale.
- Mi sembra che nella vostra musica tutto parta dalla voce, elemento centrale nel vostro progetto. È così?
Ambra: La voce ricopre sicuramente un ruolo fondamentale nelle nostre canzoni, Andrea voleva una cantante femminile per arricchire ulteriormente i suoi brani, e io ho sempre desiderato esprimermi musicalmente, anche in modo professionale, con la mia voce, che ho cercato e cerco di curare nel tempo. La mia cifra vocale poi si rifà a interpreti quali Amy Winehouse, Demi Lovato, Kelly Clarckson e Sia, fino ai NIghtwish e soprattutto agli Epica.
Andrea: Io ho sempre amato la polifonia, fin dall’ascolto dei madrigali quattro-cinquecenteschi, e l’esperienza di direzione di coro polifonico era rimasta come una delle cose più impegnative ma anche più piacevoli che avevo fatto. Avere a disposizione una voce come quella di Ambra mi ha indotto a sperimentare nella canzone una polifonia che si rifà un po’ anche al classico. La composizione in digitale poi ha permesso di arricchire la musica talvolta con più voci dialoganti tra loro. E questa è la “cifra” del nostro duo vocale, in cui le voci, quella femminile e quella maschile, come nei madrigali, hanno pari dignità ed importanza nella composizione, e sono entrambe co-protagoniste. I filoni stilistici che cerchiamo di fondere in modo sperimentale nel nostro progetto sono quindi diversi. Variano dallo stile cantautorale italiano, con testi impegnati, alla coralità polifonica e al folk-rock sinfonico. L’importante divario generazionale tra noi poi si riflette in un confronto sia di idee e sensibilità che di radici musicali e stilistiche.
- Quali sono i vostri inediti più recenti e cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi del progetto?
Ambra: L’ispirazione viene da storie di vita (WOMAN OF THE LAKE), avvenimenti di cronaca (DEDICATED TO AGITU) e riflessioni sulla condizione di vita dell’uomo e donna nella società (LA RAFFINERIA, LA DONNA NON E’ MIA). Comunque, sono sempre temi “impegnati” alla moda dei cantautori. Come diceva Elvis Costello, “bisogna sempre avere un buon motivo per scrivere una canzone” e noi cerchiamo di averne, perché sia nella musica che nei testi perseguiamo un intento culturale e, a volte, di impegno civile.
Andrea: Dal 2020 abbiamo pubblicato, principalmente su youtube e spotify, 11 brani, tutti inediti, alcuni composti in anni passati ed oggi rivisitati, ma la gran parte di nuova composizione. Alcuni di questi sono in lingua inglese, sia per la naturale propensione di Ambra a cantare in quella lingua provenendo dalla vocalità jazz, sia per allargare il nostro messaggio oltre i confini nazionali. I più recenti sono “DUAL SONG remastered 2022”, un dialogo tra generazioni sulla situazione del mondo e della società, in virtù del citato confronto generazionale tra di noi, “PRINCESS UTOPIA”, un brano che parla dell’orrore dei bambini-soldato nella guerra dello Yemen, “LA RAFFINERIA” un brano che ho composto nel 1971, che racconta di un incidente sul lavoro accaduto al tempo, e che ora abbiamo rivisitato assieme. Sono in preparazione altri tre brani, ed altre idee ancora ci frullano per la testa. Il brano di prossima pubblicazione, la cui preparazione è già a buon punto si intitola “SONG ABOUT LOVE” che, come dice il titolo, parla dell’amore, ma in chiave originale e un po’ anche filosofica. Gli altri due sono “MARYANA FIORE”, che racconta un episodio della guerra in Ucraina, e “FRAGILE PADRE”, un’altra storia di vita.
- Avete in programma dei concerti? come sviluppate il progetto in live?
Ambra: Attualmente non abbiamo in programma di esibirci live in quanto il nostro è un progetto concepito esclusivamente come digitale.
Andrea: Sappiamo che questa scelta è in controtendenza, ma è coerente con l’intendimento del nostro progetto musicale che non vuole essere “esibizione”, ma contributo culturale e civile, e speriamo anche artistico, alla comunità. Poi ci sono anche altre motivazioni, quali la versatilità del mezzo digitale in cui molta musica può essere prodotta al computer, anche se ci avvaliamo spesso della collaborazione di musicisti “veri”. La realizzazione “live” delle nostre canzoni così come sono concepite, comporterebbe invece un utilizzo di risorse molto più grande di quello che al momento riusciremmo ad ottenere. Infine, in questa scelta giocano indubbiamente anche motivazioni personali di entrambi.