Ariannah approfondisce il suo processo creativo, dai primissimi passi nel mondo della musica fino ad arrivare a “Hope”, il singolo che lancia la carriera di una cantante promettente e soprattutto immersa a 360 gradi in questo suo nuovo percorso
Rispetto agli albori, quanto è cambiato l’approccio nello scrivere? Scrivi di getto oppure hai bisogno di tempo per rielaborare le idee?
All’inizio scrivevo per lo più di getto e solo di emozioni che provavo in prima persona. Ora prendo ispirazione anche da altre storie e faccio attenzione ad ogni parola che inserisco nel testo.
Pensi che questo percorso ti abbia cambiata caratterialmente?
Penso che la musica sia capace di mostrare lati di noi che non riusciremmo a far uscire nella quotidianità, sicuramente in me ha accentuato la sensibilità, cosa che amo ed odio contemporaneamente. Essenzialmente non sono cambiata, questo percorso mi ha dato modo di iniziare a vedere il mondo con occhi diversi.
Ci sono degli artisti emergenti, magari tuoi coetanei, che secondo te meriterebbero maggior visibilità?
Sì, ce ne sono molti.
C’è qualcuno in particolare che senti di ringraziare per gli obbiettivi che hai raggiunto?
Devo assolutamente ringraziare Sandro Odoardi che crede in me dalla prima cover pubblicata su Youtube. Se non fosse per lui non sarei la persona e l’artista che sono oggi, non smetterò mai di essegli grata.
Che consigli daresti ad una giovane cantante che vuole farsi un nome nell’attuale panorama musicale italiana?
Le direi di seguire le proprie emozioni, trasformarle in musica e suonare il più possibile live