Un progetto diffuso che unisce arte e musica all’insegna della creatività promosso da Settore Musei Civici Bologna e dB Technologies
con la collaborazione del Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna e Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna
9/10 e 16/17 novembre 2024
Bologna, varie sedi
Dopo il successo della prima edizione organizzata nel 2023, nei due fine settimana consecutivi del 9/10 e 16/17 novembre 2024 torna a Bologna il progetto ART BEATS – I Musei di Bologna in Musica promosso da Settore Musei Civici Bologna e dB Technologies.
L’edizione di quest’anno è all’insegna della creatività e della sperimentazione nell’ambito della musica elettronica, che sotto le due Torri ha avuto uno sviluppo storicamente caratterizzato dall’alta qualità e dalla ricerca, proponendo un’esperienza immersiva con l’ascolto di installazioni sonore site-specific e performance live inedite in cinque sedi museali di Bologna, aperte con ingresso eccezionalmente gratuito per tutti i visitatori.
ART BEATS nasce da una fertile co-progettazione culturale tra Settore Musei Civici Bologna e dB Technologies – marchio di AEB Industriale, azienda leader internazionale nel settore dell’audio professionale, che nel 2023 ha celebrato i 50 anni di attività – per offrire al pubblico una diversa esperienza di fruizione del patrimonio museale attraverso il linguaggio della creatività musicale contemporanea.
Novità di questa seconda edizione è la collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna, che ha aperto alla musica le sale del Museo di Palazzo Poggi, e con il Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” di Bologna, una delle principali scuole di musica elettronica e musica applicata in Italia, per il coinvolgimento di 12 allievi, tutti già attivi a livello internazionale, con il coordinamento artistico del direttore Aurelio Zarrelli e del compositore e docente di Composizione Musicale Elettroacustica Francesco Giomi.
Ai giovani talenti selezionati è stata commissionata la composizione di brani originali per dare voce alla poliedricità dell’approccio bolognese alla musica elettronica, che ha sviluppato negli anni due anime differenti: un percorso formativo di elettronica pura e uno di musica applicata alle arti. Da qui è nata l’idea di creare sei installazioni sonore originali ispirate a cinque musei della città che conservano collezioni permanenti di tipologia differente: Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini e Museo di Palazzo Poggi.
I brani sono frutto della ricerca che Jacopo Casasola, Lorenza Ceregini, Fulvio Daviddi, Jakob Gille, Francesco Interlandi e Riccardo Tesorini hanno elaborato lasciandosi suggestionare da un particolare, da una sala, da un oggetto identificativo di ogni museo, in grado di raccontarne l’unicità.
Jacopo Casasola, nell’installazione sonora La nascita della tragedia, si confronta con il tempo, descrivendo la gioia, lo stupore e lo sgomento del passaggio dalla luce al buio nella sala di ostetricia del Museo di Palazzo Poggi. Lorenza Ceregini, lasciandosi ispirare dalle atmosfere barocche della Galleria Vidoniana all’interno delle Collezioni Comunali d’Arte, con Oltre esplora il tema dell’illusione e dell’illusorio invitando l’ascoltatore a riflettere su ciò che si cela al di là della superficie delle cose. Fulvio Daviddi, nelle sale del Museo Civico Medievale, con Wertod accompagna il visitatore in un Viaggio Sonoro attraverso il Conflitto e le Armi, intrecciando suoni che evocano la tensione, il caos e la desolazione per poi lasciare emergere echi di speranza e riflessione. Jakob Gille, con la composizione La Carrozza, conduce all’interno del Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini un viaggio nel tempo in cui il veicolo, così sorprendentemente collocato nella stanza, attraversa diversi mondi sonori passando dallo sferragliare degli zoccoli ai silenziosi motori elettrici dei giorni nostri. Francesco Interlandi, tra gli oggetti della collezione cinquecentesca del grande naturalista Ulisse Aldrovandi nel Museo di Palazzo Poggi, compone un inno a Ganesha-Liotru, dio della civiltà e della siccità, figura centrale di diversi contesti storici riuniti nella figura dell’elefante. Riccardo Tesorini evoca il paesaggio sonoro dell’antica Etruria nelle sale del Museo Civico Archeologico con l’installazione Ars Verse – letteralmente “Allontana il fuoco” -, formula magica che gli Etruschi incidevano sulle porte delle abitazioni per proteggersi dagli eventi infausti.
Il programma di ART BEATS quest’anno si arricchisce delle performance live a cui il pubblico potrà assistere gratuitamente durante i fine settimana del 9/10 e del 16/17 novembre. Sono previste 2 esecuzioni per ciascuna performance nel pomeriggio del sabato (alle ore 16.00 e alle ore 17.00) e durante la mattina della domenica (alle ore 11.00 e alle ore 12.00), in modo da agevolare la visita in tutti e cinque i musei.
Le performance live spaziano dai duo per strumento e live electronics alle improvvisazioni di singoli artisti che mescolano suono acustico e digitale. Al Museo Civico Archeologico, Anna Balestrieri con Alberto Bonora conduce l’ascoltatore grazie al suo flauto in un’emozionante esperienza immersiva; al Museo Civico Medievale, Dario Boccato con Erica Rondelli si avvale del clarinetto per esplorare i confini dell’improvvisazione di uno strumento acustico all’interno di un sistema di sintesi; al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Tommaso Michelini con Alberto Bonora studia il rapporto tra spazio e musica frammentando la linearità melodica del suo flauto; al Museo Civico Archeologico, Chiara Todeschi con Erica Rondelli espande lo spazio attraverso la voce, il suono del clarinetto e l’uso del sintetizzatore. Al Museo di Palazzo Poggi, Andrea Fabris punta sull’improvvisazione e sul dialogo fra uomo e macchina alternando un solo per grancassa preparata e live electronics. Alle Collezioni Comunali d’Arte, Biagio Cavallo con il suo solo per sassofono contralto, sensori e live electronics raggiunge un equilibrio elettroacustico in continua evoluzione.
Il programma completo delle esecuzioni è disponibile su: www.artbeats.it/artbeats-24/edizione-2024/calendario/ e www.museibologna.it.
Quest’anno ART BEATS vuole inoltre contribuire ad avvicinare i giovani e le scuole al mondo della musica nel segno di Bologna Città Creativa della Musica UNESCO. Con questo obiettivo verrà offerta alle scuole secondarie dell’area metropolitana di Bologna la possibilità di partecipare gratuitamente ad un workshop condotto dai musicisti aderenti al progetto, insieme agli educatori museali, per entrare in contatto diretto con il panorama della musica contemporanea ed elettronica, della composizione e della realizzazione di performance sonore e installazioni site-specific.
Le attività educative si svolgeranno nelle mattine da martedì 12 a venerdì 15 novembre 2024, nelle sedi dei cinque musei interessati dal progetto, per un totale di 10 laboratori e circa 250 studenti coinvolti.
Per prenotazioni: edumuseicivicibologna@comune.bologna.it
Attraverso la creazione di un QR code, ogni installazione sonora resterà a disposizione del museo associato in via permanente, per permettere a tutti gli interessati di scaricarle in occasione della loro visita.
Il progetto ART BEATS – I Musei di Bologna in Musica è sviluppato con il supporto di Laboratorio delle Idee, agenzia di comunicazione specializzata in consulenza strategica e progetti culturali.
Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, dichiara: “Siamo molto felici di proseguire questo importante progetto culturale con dB Technologies e avere da quest’anno la collaborazione scientifico-culturale e artistica, oltre che la partecipazione, del prestigioso Sistema Museale di Ateneo con il Museo di Palazzo Poggi, e del Conservatorio di Musica “G.B. Martini” anche grazie al coinvolgimento dei dodici allievi, valorizzando i contenuti di ricerca, di sperimentazione artistico-creativa dei compositori e degli allievi e di innovazione di ART BEATS. Inoltre, la sinergia con lo SMA è un contributo importante al progetto di creazione del sistema museale integrato cittadino posto alla base del piano strategico del Settore Musei Civici Bologna”.
Arturo Vicari, amministratore delegato di AEB Industriale, commenta: “Siamo orgogliosi di celebrare il nostro legame con Bologna attraverso un evento culturale che rende omaggio alla città che ha dato vita alla nostra azienda. Nato in occasione del nostro cinquantesimo anniversario, questo progetto rappresenta il nostro impegno a offrire cultura gratuita e a valorizzare spazi museali, musica e artisti. Crediamo fermamente nel valore di questa iniziativa, che portiamo avanti con passione e che, nata quasi per gioco, è giunta alla sua seconda edizione continuando a esprimere ciò che siamo e ciò che è Bologna”.
Giuliana Benvenuti, presidente del Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna, afferma: “Abbiamo aderito con grande entusiasmo ad ART BEATS, un progetto innovativo che unisce il patrimonio museale e la musica in un dialogo coinvolgente. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità straordinaria per valorizzare le collezioni del Museo di Palazzo Poggi, trasformando la visita in un’esperienza multisensoriale. Il progetto promosso da dB Technologies, che ringrazio, ha fornito una ulteriore occasione di consolidamento della rete tra le istituzioni museali cittadine. La collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna e il Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” conferma la qualità dell’offerta culturale cittadina e mostra quanto sia importante creare sinergie tra istituzioni e aziende per renderla sempre più inclusiva e porla al servizio della cittadinanza”.
Francesco Giomi, docente di Composizione Musicale Elettroacustica al Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna, sottolinea: “Il Conservatorio di Bologna mette in campo le sue migliori energie creative partecipando in forma ampia e articolata a un progetto che si connette a importanti luoghi della cultura cittadina. Dodici giovani compositori e performer interpretano i temi e gli spazi suggeriti da ART BEATS, grazie a una lettura moderna e sorprendente del rapporto tra suono e tecnologie elettroacustiche: esperienze di sound design, musica dal vivo e improvvisazione si alternano, accomunate da un approccio dove i concetti di profondità e diversità sembrano funzionare da tratto comune”.
Informazioni
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