Arti Decorative del ‘900 e Design, Modernariato – La prossima asta primaverile del dipartimento di Arti Decorative del ‘900 e Design (19 e 20 giugno) delinea un catalogo che, come da tradizione, si caratterizza per la presenza di autori storici noti e apprezzati dal mercato, ai quali vengono affiancati arredi e opere inedite, documentate sulla base di provenienze, fonti archivistiche e bibliografiche.
Una ampia raccolta di vetri muranesi comprenderà alcuni capolavori. Spicca su tutti, per preziosità e rarità, il celeberrimo Connubio in ferro e vetro realizzato dal maestro veneziano del ferro Umberto Bellotto, eseguito dalla Vetreria Artistica Barovier ed esposto alla I Biennale di Arti Decorative di Monza del 1923. Un eccezionale vaso bulbiforme di Carlo Scarpa realizzato dalla vetreria MVM Cappellin, presenta rari decori a palmette applicati su materia vitrea blu. Alcuni vetri della serie Corrosi e Pulegosi e due vasi Alba e Laguna di Tomaso Buzzi esemplificano la produzione Venini degli anni ’20 e ’30, esemplari di Vittorio Zecchin e Napoleone Martinuzzi e due grandi vasi a murrine della vetreria Artisti Barovier completano la sezione.
Si segnala, inoltre, un gruppo di vetrate realizzate su cartoni dagli artisti Tomaso Buzzi, Salvatore Saponaro, Libero Andreotti ed Ezio Giovannozzi , tre delle quali furono eseguite da Pietro Chiesa a Milano: in particolare la vetrata Le Nuvole faceva parte di un grande pannello esposto alla Biennale di Venezia del 1926 e alla Biennale di Monza del 1927.
Di Mario Sironi sarà presentato per la prima volta in asta uno fra i rarissimi arredi disegnati dal grande pittore del Novecento Italiano: lo stipo bar in legno di noce, decorato con motivi a rilievo dipinti in policromia, realizzato nel 1936 è accompagnato da una dichiarazione di autenticità e provenienza di Agnoldomenico Pica, architetto, saggista e critico d’arte legato a Sironi da un personale legame di amicizia.
Dalla residenza di Guido Donegani a Moltrasio, dove l’industriale, presidente della Montecatini e direttore della Banca Commerciale Italiana, ospitò lo statista inglese Winston Churchill, provengono alcuni preziosi arredi commissionati tra il 1926 e il 1931 e attribuiti all’atelier di Jacques- Émile Ruhlmann.
In catalogo anche alcuni fantasiosi arredi degli anni ’20 di Piero Portaluppi che, allora direttore artistico della Società Ceramica Italiana di Laveno, realizzò architetture e arredi sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Il gusto barocchetto si unisce alla sensibilità ironica dell’architetto, precorrendo alcuni stilemi del déco internazionale.
Di Pietro Lingeri, architetto di origini comasche sodale di Giuseppe Terragni e tra i fondatori del MIAR (Movimento Italiano Architettura Razionalista), sarà venduto l’arredo per l’appartamento R, del 1947.
Di Edoardo Gellner, l’architetto incaricato da Enrico Mattei del progetto e della realizzazione del Villaggio Sociale Agip di Corte di Cadore (1954-1963), saranno proposti in vendita uno stipo scrittoio a ribalta degli anni ’50, due sedie provenienti dal Bar Pasticceria La Genzianella di Cortina d’Ampezzo (1947-48).
Melchiorre Bega è rappresentato dagli arredi disegnati per la villa di un’importante famiglia della borghesia lombarda; Gio Ponti con arredi, oggetti e numerosi disegni di provenienza privata, tracciata e verificata; di Carlo Scarpa sarà inoltre presente un raro disegno architettonico.
Di Ico Parisi saranno proposte due sedute modello “839” prodotte da Cassina a partire dal 1955 e di Ignazio Gardella due celebri poltrone “Digamma” complete di poggiapiedi, prodotte da Gavina a partire dal 1957.
Di Max Ingrand saranno proposti un monumentale lampadario “modello 2196” realizzato da Fontana Arte, costituito da due dischi accoppiati in vetro corroso e valve in cristallo curvo molato grigio e uno “modello 2338” a gocce, entrambi provenienti da un appartamento milanese progettato dagli architetti Adriano Colombo, Pietro Galli e Vittorio Tavecchia e pubblicato sulla “Rivista dell’arredamento” del giugno 1966. Dalla stessa dimora anche una scrivania con due cassettiere di Franco Albini, sedie di Ico Parisi, lampade di Stilnovo e Fontana Arte.
Lampade di Angelo Lelii e un prototipo campione per lampada da terra di Gino Sarfatti completano la selezione di apparecchi per illuminazione degli anni ’50 e ’60.
Si segnala un’inedita maquette del progetto di Aldo Rossi per il Centro Congressi del Comune di Milano del 1991, e una collezione di oggetti e arredi déco provenienti da due diversi appartamenti italiani.
Una parte della vendita sarà inoltre dedicata agli arredi déco provenienti da una villa in Liguria e da un importante appartamento romano.
Via Pitteri, 10 Milano
Asta 19-20 giugno 2018
Esposizione 15, 16, 17 giugno