La giovanissima cantante Aurora Batlle esterna il proprio amore per la musica, dandoci qualche chicca sulle influenze che l’hanno stimolata e gli album imprescindibili che l’hanno formata
A causa del Covid stiamo facendo a meno di uno degli aspetti più importanti della musica: il concerto. A questo proposito, c’è un palco sul quale sogni di esibirti?
Non so perché, ma mi è sempre piaciuta l’idea di cantare al Super Bowl in America. È un sogno nel cassetto che ho da tanto tempo, forse non capiterà mai, ma mi piace pensarci.
Cosa ne pensi dei talent show? Pensi sia il modo migliore per farsi notare dal grande pubblico?
Credo che sia un modo per farsi notare, ma non il migliore. Secondo me è una cosa molto personale, ognuno lo vive in modo diverso.
C’è un gruppo, oppure un artista, dal quale hai preso molta ispirazione soprattutto agli albori?
Ho sempre preso molta ispirazione da Whitney Houston, Destiny’s Child e Mariah Carey quando ero piccola. Poi crescendo si son aggiunti altri artisti, come Alicia Keys, Esperanza Spalding e tanti altri.
Tre dischi che secondo te tutti dovrebbero ascoltare almeno una volta nella vita?
Back On The Block – Quincy Jones, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band – The Beatles e Black Radio – Robert Glasper
I tuoi amici ti hanno sempre sostenuta in questo percorso?
Sempre.