Bad Blues Quartet: intervista alla band

I Bad Blues Quartet sono una band di Cagliari attiva dal 2015, il loro blues è contaminato, mescola le sonorità del rock, del funk e della musica tradizionale americana per dare vita a un sound personale, caldo ed energico, che racconta storie quasi sempre autobiografiche, dai testi a volte intimi, spesso ironici e sfacciati.

Dopo aver pubblicato due album in studio e uno live i BBQ si preparano ad accogliere il loro quarto lavoro “White Gloves”, in uscita il 19 aprile per Overdub Recordings e prodotto dal chitarrista e producer americano Mike Zito. È un album più ambizioso ed eterogeneo rispetto ai precedenti, spazia dal mood più funk e scanzonato tipico del loro sound a momenti più acustici legati alla tradizione americana. White Gloves vede la presenza di vari ospiti di spicco del panorama blues, primo fra tutti lo stesso Mike Zito e altri come Cek Franceschetti, Davide Speranza e Alle B Goode.

Come è iniziata la vostra avventura nel mondo della musica?

È stata una cosa abbastanza naturale, ci siamo trovati a suonare assieme per una serata, ci siamo divertiti talmente tanto che prima che ce ne accorgessimo ci eravamo già messi a comporre la nostra musica, ma davvero senza alcuna pretesa o progettualità!

C’è stato un momento decisivo in cui avete detto “questa è la nostra strada”?

Credo che sia stato quando abbiamo vinto le selezioni per il Pistoia Blues

Come avete superato le sfide che avete incontrato e cosa avete imparato da esse?

Sfide e problemi ce ne sono stati tanti, siamo sempre riusciti a tirarcene fuori però, perchè siamo molto uniti e quando uno crolla gli altri lo ripescano, lavoriamo come una famiglia, risolviamo i problemi parlando, ascoltandoci e trovando soluzioni. Non è sempre facile, ma teniamo troppo a questo nostro progetto e nessuno di noi è disposto ad arrendersi. Così ad ogni inciampo ci tiriamo su e andiamo avanti più in grinta di prima.

Come avete visto evolvere il vostro stile musicale e artistico nel corso degli anni?

Le prime canzoni sono nate spontaneamente, ci siamo sempre divertiti a stravolgere e contaminare gli stili. Nel tempo abbiamo anche provato nuovi modi di comporre, e cercato di avvicinarci a volte più alla tradizione, cercando di non perdere mai del tutto però il nostro sound tipico, ballerino e incalzante.

C’è un messaggio che sperate di trasmettere attraverso il vostro nuovo singolo “It’s Been Too Long”?

Non smettere mai di vedere la bellezza che si cela nelle piccole cose, non dare per scontate le cose semplici della vita, perchè può arrivare un momento, com’è successo recentemente a tutti noi, in cui anche le cose più scontate ti vengono tolte ed è allora che ci si ricorda quanto fossero fondamentali.

State lavorando su nuove canzoni o materiale per un prossimo album?

Qualcuno di noi sta già scrivendo, ma siamo ancora troppo presi dall’uscita di “White Gloves” per coinvolgere gli altri…le nuove idee sono tutte in stand-by.

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