Il fantasma che ammalia – Affascinante, dissoluta ed ammaliatrice. Così era descritta la bella Matelda, una giovane contessina che abitava nel castello di Locate di Triulzi a poca distanza da Milano.
Si narra che, in vita, la bella nobildonna si dilettasse ad adescare tutti i giovanotti di bell’aspetto che incrociava indipendentemente dal ceto a cui appartenevano. Era talmente bella che fece letteralmente strage di cuori senza però mai sceglierne uno. La sua era una passione sfrenata, amava essere corteggiata e corteggiare forse, era alla perenne ricerca di un amore o di un uomo che fosse in grado di tenerle testa. Alla sua morte, avvenuta precocemente, furono in molti a piangerla. Era diventata una leggenda vivente ed ora era morta. Non potevano più ammirarla, rincorrerla per giocare e divertirsi con lei.
Lei però, attaccata alla vita e alle sue abitudini, con la sua veste intrigante, che lasciava intravedere le gambe ed un inizio di scollatura, se non addirittura senza nulla addosso, i suoi capelli lunghissimi e sciolti, il suo fare ammiccante continua a comparire nella torre del castello.
Sono in molti, soprattutto uomini, ad affermare di aver visto una donna bellissima che, con pose sensuali e con atteggiamenti provocatori, faceva loro l’occhiolino per poi, ridendo, scomparire nelle stanze della torre nel momento stesso in cui l’uomo in questione fa il gesto di avvicinarsi a lei.