Oblong Contemporary Art Gallery presenta, dal 13 luglio al 31 agosto 2024, nella sede di Forte dei Marmi (LU), la mostra personale Bodytype di Lorenzo Marini, artista partecipante alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, all’interno del Padiglione di Grenada.
L’esposizione, che sarà inaugurata sabato 13 luglio alle ore 18.00, alla presenza dell’artista, raccoglie una decina di opere recenti appartenenti alla serie Bodytype, che dà il titolo alla mostra.
Dipinti a tecnica mista su tela in cui Lorenzo Marini associa la parola al corpo, proponendo una crasi tra il linguaggio verbale, apprezzabile nella sua valenza estetica, e il linguaggio del corpo, ovvero la forma di comunicazione non verbale per eccellenza.
Il progetto intende rendere omaggio all’illustratore Ertè, nato a San Pietroburgo ma naturalizzato a Parigi, che in piena Art Déco si avvaleva della geometria del corpo per ridisegnare la tipografia. Se Romain de Tirtoff utilizzava china, tempere e acquerelli, Lorenzo Marini unisce fotografia, grafica digitale e segno pittorico, dando vita a corpi-lettera, sedimentazione sociale del corpo fisico e geometria del corpo che diventa segno.
«L’artista, il creativo, il creatore, si interroga su come la scrittura, e conseguentemente il modo di comunicare, si stia trasformando: la parola, che è stata da sempre sinonimo di contatto, oggi sta rischiando di diventare distanza… L’inesorabile sviluppo tecnologico che stiamo vivendo (o stiamo subendo?) rischia di spostare il linguaggio verso la “non parola”, in un mondo nel quale la necessità di dialogare, di raccontarsi e di comunicare è grande. E qui entra in gioco il linguaggio del corpo. Diventano protagonisti i gesti, le espressioni, la postura, e a quel punto bisogna solo saperne, e volerne, interpretare i segnali», scrive Paola Marucci, titolare di Oblong Contemporary Art Gallery.
Fondatore della TypeArt e autore del Manifesto per la liberazione delle lettere (2017), Lorenzo Marini ha fatto tesoro della sua trentennale esperienza nel campo della pubblicità conducendo una ricerca artistica che lo ha portato ad esporre a New York, Los Angeles, Seoul, Milano, Firenze e Siena.
Interessato a liberare le lettere dalla loro funzione linguistica, valorizzandone la forma e la singolarità, a partire dalla logica degli spazi e degli equilibri e dal carattere pop dell’alfabeto, l’artista ha recuperato l’autonomia del segno grafico, proponendo così una riflessione sul linguaggio del presente e sul futuro della comunicazione.
«Suggerire è più interessante che dichiarare», scrive Lorenzo Marini. «La singola lettera o un intero alfabeto è un gioco dialogante tra chi legge e chi compone. Un nascondino parziale, una intimità condivisa, un gesto pittorico per completare il legame con la scrittura calligrafica, dove l’Oriente fa capolino con i suoi ideogrammi secolarizzati. Come i logotipi che circondano la nostra vita, anche questi corpi maschili e femminili diventano lettere-icone, passando dal luogo della lettura a quello della condivisione visiva».
La mostra, accompagnata da un catalogo disponibile in Galleria, è visitabile fino al 31 agosto 2024 presso la sede di Oblong Contemporary Art Gallery (Via Carducci 45, Forte dei Marmi), tutti i giorni con orario 10.00-13.00 e 18.00-23.00. Ingresso gratuito. In occasione del vernissage, sarà offerto agli invitati lo champagne di Nero Lifestyle, partner del progetto. Per informazioni: www.oblongcontemporary.com.
In contemporanea, e fino al 30 settembre 2024, Oblong Contemporary Art Gallery, con il patrocinio del Comune di Forte dei Marmi e la collaborazione di Fondazione Villa Bertelli, organizza la mostra d’arte pubblica di Gianfranco Meggiato dal titolo Risveglio, con opere monumentali dal lungomare alle vie del centro di Forte dei Marmi e una sezione in Galleria.
Lorenzo Marini è un artista italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arte di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in Architettura e ha lavorato con successo per trent’anni nel mondo della pubblicità. Nel 2016 ha un’intuizione artistica che lo porta a celebrare la bellezza delle lettere. Nel 2017, forte dei riscontri ottenuti, scrive il Manifesto per la liberazione delle lettere diventando, di fatto, il caposcuola di una nuova forma d’arte: quella di dedicare ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando così le lettere dall’obbligo della funzione, per celebrarne la bellezza intrinseca. Tra le principali esposizioni si segnalano: Artype (Padiglione Armenia, Biennale Arte 2017, Venezia, 2017), Out of Words (Gaggenau Hub, Milano, 2020), Dal Silenzio alla Parola (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2020), Digital Art Installation (Piazza Gae Aulenti, Milano, 2020), Alphatype21 (Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, 2021), Di Segni e di Sogni (Santa Maria della Scala, Siena, 2021), Olivettype (Palazzo Uffici Olivetti, Ivrea, 2022), I-stanze (Spazio Thetis, Arsenale, Venezia, 2022), World Art Expo (Seoul Coex, Corea del Sud, 2024), Padiglione Grenada alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (Palazzo Albrizzi Capello, Venezia, 2024). Sue opere sono conservate nelle seguenti collezioni: Galleria Borghese, Roma; Palazzo del Pegaso, Firenze; Musei Civici Palazzo Buonaccorsi, Macerata; Museo della Permanente, Milano; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Santa Maria della Scala, Siena; Galleria Civica Guzzini, Recanati; Museo Acqua Franca, Milano; Museo dei Beni Culturali, Genova.