BoleroEuropa dal 7 al 9 dicembre al Teatro Furio Camillo di Roma – Il Bolero è una danza popolare di origine spagnola nata verso la fine del 1700, caratterizzata da un ritmo netto ossessionante, spesso scandito da tamburi o da strumenti a percussione, con tempo in ¾, caratteristica che ne testimonia la sua origine, probabilmente ben più lontana nel tempo, come musica popolare della penisola iberica. Ravel con il suo Bolero nel 1928 realizza un capolavoro dove suono, musica, ritmo, in una ripetizione ossessiva per ben 19 volte, coinvolge e stravolge l’ascoltatore e lo spettatore. La coreografia originaria prevedeva una danzatrice su di una pedana, con attorno un numero imprecisato di uomini che progressivamente con l’aumentare del ritmo e della strumentazione si fanno avanti per possedere la donna. Maurice Bejart nella sua coreografia sostituisce la donna con un uomo, è una danza ritmica, dove la parte inferiore del corpo con la ripetizione ossessiva del passo batte il tempo, e la parte superiore del corpo interpreta la grazia, ne è l’espressione, i danzatori sotto la pedana, uomini e donne, quasi divorano il danzatore al termine di un rito che sembra orgiastico.
Il progetto “Bolero” a cura di Gianluca Riggi, Valerio Bonanni parte da queste premesse musicali e visive, Riccardo Cananiello è il giovane danzatore ed interprete, bianco sulla pedana circolare, in un’alternanza di chiaro scuri visivi, interpreta l’Europa, sotto la pedana i migranti che vogliono entrare nell’Europa, vogliono viverla. L’Europa li ammalia prima e li respinge poi, ha necessità di uomini e donne giovani per ringiovanirsi lei stessa, ma poi li teme. Riccardo Cananiello è l’interprete accompagnato da un gruppo di giovani migranti. I Migranti circondano la pedana, isola, il danzatore ne è oppresso, schiacciato, li attira e li respinge, danza e si muove con loro. Infine emerge l’umanità dei “viaggiatori”.
Il corpo conduce l’azione di ogni singolo interprete, la messa in scena lascia che siano i corpi a parlare a raccontarci delle storie. L’impatto visivo ed emotivo è forte e sempre vivo. Lo spettacolo pur nella sua rigida struttura, determinata dalla musica e dalle coreografie, si presenta con un processo in continua evoluzione in stretta connessione con il quotidiano.
Infine la fusione tra la maschera del Capitano (disegnata e realizzata da Ascanio Celestini) e la coreografia di Bejart è praticamente senza forzature, si rinforzano anzi vicendevolmente, e si completano.
Lo spettacolo è stato presentato altre volte accompagnato da un’azione laboratoriale per consentire l’introduzione all’interno della messa in scena di “migranti” appartenenti alle realtà territoriali di ospitalità.
TEATRO FURIO CAMILLO
Via Camilla, 44 Roma
06 97616025
venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.oo
Ingresso 10 €, ridotto 8 €
Scuole 6 €
Tessera 2 €
BOLEROeuropa
Studio sul Bolero di Ravel a cura di Gianluca Riggi, Valerio Gatto Bonanni, Riccardo Cananiello con Riccardo Cananiello e Mohamed Kamara, Boutros Popos Geras, Daouda Traorè