Brasserie di Koffi Kwahulé al Keiros per il Festival Il Teatro che non c’era!

Brasserie di Koffi Kwahulé al Keiros per il Festival Il Teatro che non c’era!

La  Direzione artistica Sabine Frantellizzi      

è lieta di presentare il prossimo appuntamento del

Festival

Il teatro che non c’era

“Ho bisogno di sentimenti”

direzione artistica Stefano Maria Palmitessa

Il festival è dedicato al ricordo di Daniele Valmaggi

Dal 5 all’8 marzo 2020

BRASSERIE

Di Koffi  Kwahulé

Drammaturgia e regia di Tiziana Bergamaschi

Continua con una grande spinta sperimentale la seconda parte del Festival IL TEATRO CHE NON C’ERA – HO BISOGNO DI SENTIMENTI. Prossimo appuntamento da non perdere sarà lo spettacolo teatrale BRASSERIE di Koffi Kwahulè, drammaturgia e regia di Tiziana Bergamaschi, in scena al Teatro Keiros dal 5 all’8 marzo.

Koffi  Kwahulé è un autore ivoriano che vive e lavora a Parigi. La compagnia Teatro Utile il viaggioè sicuramente la più adatta a mettere in scena BRASSERIE poiché gli attori sono artisti provenienti da diversi continenti, tra cui l’Africa.

Da qualche parte in Africa, una guerra fratricida ha distrutto tutto il paese. I conquistatori, due clowns sanguinari sono riusciti a prendere la Birreria (Brasserie) che miracolosamente ha resistito al massacro. Questa importante fonte di reddito dipende da una donna europea con la quale i due devono giungere a un accordo. Passando dalla violenza omicida dei “liberatori” a una paccottiglia disgustosa di neocolonialismo, attraverso l’appropriazione di soldi pubblici e false promesse politiche, la pièce ci fa entrare con molto sarcasmo e derisione negli orrori della guerra, di ogni guerra, e nel futuro incerto che ne seguirà.

Note di regia. Quattro attori, tre uomini e una donna, giocano in scena la rappresentazione violenta e ridicola della guerra. L’azione si svolge in una birreria, ultimo baluardo da espugnare, e la trama rilegge il colonialismo e il post colonialismo in chiave ironica, grazie a uno stile grottesco di grande forza. La parola è una parola che deve molto al ritmo e alla musica jazz, tanto amata da Koffi. Una parola contaminata, onomatopeica, corrosiva. La violenza passa anche attraverso il linguaggio: nell’incapacità di articolare un pensiero, nell’afasia e nel balbettio di uno dei protagonisti, così come nell’uso di una lingua straniera (il tedesco) da parte dell’unica donna. Difficile essere insensibili a questa pièce che con umorismo e derisione ci mostra cosa sono la guerra e la lotta per il potere, con uno sguardo crudele sulla pochezza dell’uomo e sul suo destino. Il riso è proprio dell’uomo dice Aristotele e forse grazie ad una grande risata potremo mettere alla berlina una realtà sociale e politica che mai come in questo tempo è incapace di critica e analisi.  (Tiziana Bergamaschi) 

Koffi Kwahulé

I suoi testi attraversano i corpi, mostrano la carne e hanno una dimensione sensuale, spesso accompagnata da un sottile umorismo. Musicale, vicino al ritmo, a volte frenetico, a volte a scatti come il jazz, la sua scrittura s’insinua nelle profondità di un’umanità sempre messa in discussione attraverso l’uso della metafora, della satira e del burlesque. 

BRASSERIE di Koffi  Kwahulé

Traduzione Mateo Çili e Olivier Elouti

Drammaturgia e regia Tiziana Bergamaschi, assistente alla regia Yordy Cagua

Interpreti Mateo Çili,  Yudel Collazo, Olivier Elouti, Tamara Fagnocchi

Teatro Studio Keiros – Festival IL TEATRO CHE NON C’ERA

BRASSERIE – tutti i giorni alle 21, la domenica alle 18

Via Padova 38/a (piazza Bologna) Roma

www.teatrokeiros.it

  1. 44238026 – teatrokeiros@gmail.it – whatsapp 340.5468099

biglietti: interi 15 €  / ridotti 12 €  (fino a 16 anni e convenzioni)  –  tessera associativa: 3 €

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