Caina fra le pellicole candidate agli Oscar!!! – Oggi lo possiamo proprio dire!!! Siamo felici, anzi felicissimi…. #Cainailfilm è fra i 21 titoli iscritti agli #Oscar. Un’opportunità e un riconoscimento veramente preziosi!!!
Grazie al nostro fantastico regista Stefano Amatucci, al nostro strepitoso cast Luisa Amatucci fans page, Isa Danieli, Helmi Dridi, Gabriele Saurio. Grazie al nostro produttore Movieland e al nostro distributore mOOviOOle
Ci vediamo ad #Hollywood? Perché no!….
Reduce da un importante successo internazionale di critica e pubblico – Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Spagna, Australia, Argentina, Uruguay, Estonia, Portogallo – Caina (prodotto da Movieland e distribuito da mOOviOOle) è l’opera prima al cinema di Stefano Amatucci che, dopo una lunga esperienza come regista televisivo (Un posto al sole e La squadra), firma un lavoro estremo e coraggioso sull’orrendo tema dell’immigrazione selvaggia, degli interessi connessi e dell’inevitabile razzismo. In un presente visionario e distopico, sulle spiagge di un generico Mediterraneo, si consuma la vicenda di Caina, di mestiere trovacadaveri, e il suo rapporto vittima- carnefice con il magrebino Nahiri, al centro di una vera e propria guerra di civiltà. Protagonisti di questo lungometraggio una quasi demoniaca Luisa Amatucci nei panni di Caina; un tenero e, per certi versi, fragile Helmi Dridi nei panni di Nahiri; il realistico Gabriele Saurio nei panni del cinico Taurul. Un’impagabile Isa Danieli, interprete della cinica Signora Ziviello.
La sceneggiatura, firmata dallo stesso Stefano Amatucci e Davide Morganti, è liberamente ispirata dall’omonimo romanzo di Davide Morganti (Ediz. Fandango Libri).
Sinossi
La protagonista in passato era una killer su commissione, uccideva con freddezza e agiva con disprezzo, era specializzata nell’ammazzare gli extracomunitari, perché il suo è un animo xenofobo, violento e con un odio viscerale per tutto ciò che non appartiene alla sua lingua, alla sua razza e soprattutto alla sua religione: incarna infatti i luoghi comuni e le paure di chi ha una rozza visone dell’Islam. Ora Lei passa le sue notti in spiaggia dove fa un mestiere particolare, la “trovacadaveri”: il suo compito è quello di raccogliere tutti i corpi annegati degli extracomunitari che dall’Africa cercano di arrivare in Italia e che il mare riversa sulla riva. Lei sente i morti parlare, avere paura, lamentarsi, ne ascolta le sofferenze, le angosce, le delusioni. I cadaveri arenati vengono smaltiti sciogliendoli nel cemento in un centro di smaltimento statale.
Lei guadagna 15 al lordo, su ogni annegato. Nahiri, tunisino, anche lui fa il “trovacadaveri”, ma è abusivo. Insieme ad un gruppo di immigrati irregolari, per sopravvivere, vanno in giro rubando dalle rive i cadaveri degli immigrati, vendendoli sottobanco al centro di smaltimento grazie alla connivenza della sua dirigente, l’anziana signora Ziviello, che opera nel malaffare. La merce è difficile da recuperare, così gli abusivi decidono di annegare a mare quelli che arrivano vivi. Nahiri non ci sta e abbandona il gruppo offrendosi di lavorare per Lei sottomettendosi a essa. Si scrutano diffidenti, si annusano come belve. Si scatena tra i due una guerra di civiltà.
Ambedue vivono, però, con la costante paura di essere derubati dagli altri abusivi extracomunitari.