Venerdì 11 marzo, l’associazione non profit Cantiere Giovani dedica un doppio appuntamento al ricordo di Peppino Impastato, con la proiezione del cortometraggio “Il solito pranzo” e la presentazione del libro “Mio fratello”. Tutta una vita con Peppino” (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). Al Centro il Cantiere (in vico VI Durante a Frattamaggiore) alle 18.30 sarà proiettato – alla presenza del regista Andrea Valentino, del produttore Aldo Rapè e di Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato – il cortometraggio “Il solito pranzo” liberamente tratto dal racconto di Maria Natalia Iiriti, “Il pranzo”. Il film prodotto da PrimaQunta, con il sostegno del Ministero della Cultura e della SIAE, è stato girato nella primavera del 2021 tra la Campania (Casal di Principe, Castel Volturno ed Afragola) e la Sicilia e musicato da Roy Paci. Gli attori che interpretano le vittime di mafia sono Carlo Di Maio nel ruolo di don Giuseppe Diana, Annalisa Insardà nel ruolo di Rita Atria, Carlo Greca in quello di Antonino Scopelliti, con la partecipazione di Giovanni Impastato nel ruolo del fratello Peppino e del piccolo Pietro Titone protagonista della narrazione cinematografica.
Dopo la proiezione de “Il solito pranzo”, Giovanni Impastato presenterà il libro “Mio fratello”. Tutta una vita con Peppino”, edito da Libreria Pienogiorno, che ricostruisce la vicenda del militante di Dp ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978 a Cinisi. Dall’infanzia con Peppino alla sua morte per mano della mafia, l’autore racconta diversi aneddoti inediti, soffermandosi sulla battaglia per la verità condotta assieme alla madre Felicia, per restituire giustizia alla memoria del figlio e sull’impegno antimafia che Giovanni ha continuato a portare avanti con coraggio e determinazione nella sua Cinisi. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e svelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ‘u ziu Tano.