Il Cantiere di Via Gustavo Modena ospita la performance/spettacolo/evento Bout Time – Martedì 20 giugno ore 21,30
La performance “Bout Time” è incentrata su una stretta interrelazione tra danza e musica, intesa come ritmo ancestrale della vita, nonché tra l’elemento visivo che si intreccia con gli altri in gioco.
Gli attori mettono a fuoco degli episodi che emergono anche dall’improvvisazione che è agita come metodo d’indagine interiore e ad un tempo universale.
Il concept di base è fornito dalla drammaturgia di Claudio Marrucci, poeta e scrittore.
I patterns ritmico/sonori/visivi, concepiti in base alle indicazioni drammaturgiche, vengono sviluppati man mano che il discorso si dipana, lasciando che la narrazione venga naturalmente approfondita attraverso l’interplay di tutti gli artisti i quali dialogano ognuno con le proprie peculiarità espressive, con ritmi e figure che si intersecano e si suggestionano a vicenda.
Evento FB: https://www.facebook.com/events/1395591180509065/
Marco Fioramanti inizia la sua attività artistica con una grafica figurativa di indirizzo surrealista e sperimenta varie tecniche incisorie. Nel 1979 si laurea in Ingegneria edile con Giorgio Croci su sperimentali tecniche di consolidamento nei centri storici ed esercita la libera professione per alcuni anni. Nell’82 collabora alla redazione del Manifesto Trattista e si trasferisce per quattro anni a Berlino Ovest, dove fonda il Gruppo Multimediale Trattista Berlin, occupandosi di testi, regia e pittura dal vivo. Prende parte all’Edinburgh Fringe Festival e al Theaterfestival di Monaco di Baviera. Dipinge sul Muro di Berlino simulandone l’abbattimento con la Volkswagen. Soggiorna poi a Barcellona e a New York, dove elabora il rapporto totem-grattacielo. Fanno seguito ricerche sul campo in Cina e Tibet, Marocco e sullo sciamanismo in Nepal. Lavora a tempo pieno nel campo della pittura, installazione e performance. Sperimenta differenti materiali verso un’idea totale dell’arte, mirando al recupero dei segni, dei comportamenti e dei riti d’iniziazione delle culture non-europee. Nel 2000 partecipa con Bertuccioli, Gasparri e Pasqualini alla nascita del Movimento di Arte Clandestina. Nel 2004 pubblica un volume monografico “MARCO FIORAMANTI 1983-2003” (Jouvence ed.) con testi di Pietro Montani, Enrico Mascelloni e vasto materiale iconografico. Nel 2007 è nominato artista-curatore del Padiglione Italiano della XXIV Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Alessandria D’Egitto. Nello stesso anno crea e dirige NIGHT ITALIA, libro/rivista periodico, costola indipendente dell’omonima rivista newyorkese NIGHT, fondata nel 1978 da Anton Perich, pittore, video artista e fotografo per la rivista “Interview magazine” di Andy Warhol. Nel 2010 collabora a un film-documentario sulla storia di Anton Perich e The Factory di Andy Warhol. A New York stringe un sodalizio con Tony Vaccaro.Tiene liberi seminari all’Accademia di Belle Arti di Roma presso la cattedra di Antropologia Culturale.
Maria Borgese, danzatrice coreografa, la sua ricerca approda alla commistione di movimento, gesto, parola e immagine che si fondono e si confondono in un interscambio profondo, dinamico, e dai toni sempre fortemente emotivi. Tra i suoi spettacoli Perché ce l’ho tanto con… e Dammi una rosa (entrambi in co-regia con H. Taheri); le coreografie: Madeleine la folle – Ramakrisna il santo, No perfect life, Marsa Xlockk, Brown Sugar, D’amore e di Libertà (questi ultimi due in collaborazione con il poeta Antonio Veneziani). Collabora da anni agli eventi sulla “performazione” di Antonio Bilo Canella. Ha curato l’autobiografia di Isadora Duncan My life (Castelvecchi), La rivoluzione del movimento (Castelvecchi) e Una storia del flamenco (Elliot). Insegna danza e movimento creativo all’Università Complutense di Madrid; e in Italia per i malati di Parkinson, nell’associazione Parkinzone Onlus. E’ presente in diverse antologie e riviste letterarie tra cui: Laudato sie mi’ Signore, Buon Natale e felice anno nuovo, Poesie per la pace, Ciclostile.
Theo Allegretti, pianista compositore ed improvvisatore, si colloca nel contesto dell’ambient-jazz contemporaneo, ricercando un linguaggio personale che, attraverso la commistione e la rielaborazione di diversi generi e l’uso di sonorità evocative, si rivela in una sorta di “espressionismo spirituale”.
Intraprende studi classici e jazz, perfezionandosi con maestri come Giorgio Gaslini, Enrico Pieranunzi e Gianni Lenoci. Nel corso degli anni si cimenta in collaborazioni e composizioni di varia natura, realizzando jingles, arrangiamenti, musiche per radio-tv e teatro ed esibendosi in solo, in recital di poesia e teatro-musica, in diversi ensemble nonché con la confluenza di altre arti.
Si esibisce in piano solo già dall’inizio degli anni ’90, in contesti variegati. A fine marzo del 2016 viene presentato un suo disco in piano solo, basato su testi dei Pre-socratici (tratto dal suo reading-concerto “Memorie del Principio”), pubblicato dall’importante etichetta jazz italiana “Dodicilune” che ottiene ottimi riscontri dalla critica come il riconoscimento dalla prestigiosa rivista JAZZIT “Jazzit likes it”.
Una delle sue peculiarità diviene l’interpretazione musicale estemporanea del testo, ricercando nell’azione scenica una coniugazione con la parola. Parte fondante del suo pianismo risiede nella composizione istantanea e nell’improvvisazione intuitiva, alla ricerca di atmosfere visionarie, poetiche e meditative che rappresentano le peculiarità del suo linguaggio espressivo. Non manca l’occasione di saggiare un uso atipico e preparato del piano o di rappresentare in musica paesaggi (reali o immaginari) e opere d’arte, anche in commistione con altre forme espressive.
Claudio Marrucci
Come artista, la sua indagine affronta la percezione del sublime e la sua incarnazione nell’agire pratico e spirituale dell’uomo in relazione alla natura urbana.
Come ricercatore indaga il legame tra libertà, censura, scandalo e tabù, e il rapporto tra istituzioni e culture ufficiali, underground e sottoculture; in una dimensione pluridisciplinare. Tra i suoi libri: Antonio Veneziani, Miles, Ammettiamo che l’albero parli, Caro poeta caro amico – a Pier Paolo Pasolini (disco-libro con Andrea Del Monte e Ignazio Gori). Ha ideato e co-diretto la rivista letteraria underground Ciclostile, collaborando tra gli altri con i premi Nobel Toni Morrison ed Elie Wiesel, il premio Oscar Pedro Almodóvar, il premio pulitzer Annie Proulx. Ha tradotto vari autori in italiano (Arenas, León Alberti, Stevenson, Lawrence…). Per la Fandango è traduttore dell’opera omnia di Radclyffe Hall. I suoi testi in lingua italiana, inglese e spagnola, sono presenti nelle maggiori biblioteche del mondo.
Maria Borgese – dance, choreography
Marco Fioramanti – action painting
Theo Allegretti – piano impro/compositions
“il Cantiere”
via Gustavo Modena, n° 93, 00153 Roma
Martedì 20 GIUGNO Ore 21,30