«Parliamo di situazioni reali tenendo conto del contesto storico, economico e sociale nel quale viviamo, governato da un neoliberismo incarnato dal capitalismo globalizzato»
Un calderone new wave dove convivono tanto i CSI quanto i Bluvertigo, tanto i Kraftwerk quanto i Baustelle, passando per Battiato, Matia Bazar, Massive Attack, Sonic Youth e Radiohead: è così che potremmo definire, musicalmente, “Canzoni per giovani adulti”, secondo album dei Granato in uscita per Aventino Music.
«La veste musicale del disco è sostanzialmente rock, elettronica e a tratti pop. I brani sono caratterizzati per la maggior parte da forme che partono dall’idea di canzone, ma che trovano la quadra in maniere diverse, alternative e cangianti. Ogni brano ha una vita a sé, una sua essenza, una propria personalità ma, allo stesso tempo, il disco conserva una omogeneità di veduta».
Scritto, arrangiato e prodotto da Francesco Bianco (voce, chitarra ed elettronica), Alessandro Cicala (chitarra ed elettronica) e Dario Giuffrida (batteria, elettronica, mixing e mastering) quando ancora in trio, prima che il batterista lasciasse la band, “Canzoni per giovani adulti” è un lavoro variegato e eterogeneo, che passa dai ritmi quasi dance di “La camera di Viola” a brani intimi come “Di nuovo”, dai territori più vicini al rock di “La giostra” all’elettronica di “Enter price”.
I testi dei brani dell’album, dalla forte critica sociale, seguono un unico filo conduttore: la descrizione del mondo che ci circonda alla maniera del realismo; i brani di “Canzoni per giovani adulti” parlano di situazioni reali tenendo conto del contesto storico, economico e sociale attuale, governato da un neoliberismo incarnato dal capitalismo globalizzato.
«Nonostante si parli di realismo, ciò non vuol dire che si raccontino storie, fatti accaduti o novelle con personaggi definiti: si parla di esperienze reali, ma generalizzate, a tratti simboliche».
Una delle tematiche che emerge in alcuni brani e che, quindi, fa da lieve collante, è l’idea di libertà, concetto attualmente abusato, come le libertà fittizie narrate ne “Il tempo libero”: quanto sono eterodirette dalla società in cui viviamo anche le nostre scelte più intime e personali, come quella di decidere in che modo trascorrere il proprio tempo libero?
«Diversi testi affrontano questo argomento, in modo più o meno diretto: abbiamo cercato di guardare al tema della “libertà” da prospettive diverse, osservandolo nelle tante incarnazioni che assume».