Chiusa l’edizione 2020 di IFA-BAF – ritorno dell’antico e moderno come formula d’acquisto
Più di 14.500 ingressi complessivi realizzati in 9 giorni di manifestazione, equivalenti a un più 10% rispetto alle edizioni del 2019 e una crescita del 20% del fatturato registrato dagli espositori: questi i dati di chiusura delle due mostre mercato IFA – Italian Fine Art e BAF – Bergamo Arte Fiera che si sono svolte presso il quartiere fieristico di Bergamo dall’11 al 19 gennaio 2020.
L’aumento del grado di interesse è conseguenza dell’inedito percorso artistico – dall’arte antica al contemporaneo – che ha soddisfatto le esigenze di un target diversificato, attraverso l’esposizione di prestigiose opere presentate da oltre 150 gallerie nazionali e internazionali. L’avvicinamento al mondo dell’arte, non solo da parte di collezionisti e grandi investitori, ma di un pubblico sempre più variegato è senza dubbio frutto dell’ampliamento dell’offerta artistica proposta e dalla contestuale realizzazione di eventi collaterali, in primis i talk curati da Cesare Biasini Selvaggi, giornalista e manager culturale, dedicati al collezionismo odierno.
Interessante anche la performance di Leonardo Gambini, artista legato al filone della streetart e writer, che ha dipinto sulla facciata esterna di Fiera Bergamo, su un muro di 16 metri, un’opera caratterizzata da cellule sinuose realizzate in un connubio perfetto di forme e colori, per il quale come ha dichiarato l’artista “l’intento è quello di trasmettere sentimenti di benessere.Anche se la mia ricerca artistica è iniziata con graffiti ritrattistici, attualmente mi sento di appartenere alla corrente post graffiti: artisti che utilizzano forme e colori per dar rappresentazione alle loro idee”.
Ma il vero fil rouge delle due manifestazioni fieristiche è stata la mostra fotografica dedicata a Gabriele Basilico, realizzata grazie alla collaborazione dell’omonimo archivio diretto da Giovanna Calvenzi e con la courtesy di ANCE Bergamo.
L’edizione 2020 di IFA-BAF ha valorizzato anche il territorio locale con la collaterale di Carlo Corsi (8 gennaio 1879, Nizza – 27 agosto 1966, Bologna) – pittore italiano che si è sempre contraddistinto per l’assidua rappresentazione della figura femminile, caratterizzata da ampie pennellate di colore – e con la mostra dedicata ai pittori bresciani dell’Ottocento tra cui Angelo Inganni (1807, Brescia – 1880, Gussago), Francesco Filippini (1853, Brescia – 1895, Milano), Luigi Lombardi (1853, Brescia – 1940, Darfo), Cesare Bortolotti (1854, Brescia – 1932, Brescia), Cesare Monti (1891, Brescia – 1959, Bellano), Achille Glisenti (1848, Brescia – 1906, Firenze), Giovanni Renica (1808, Montirone – 1884, Brescia) e Arnaldo Soldini (1862, Brescia – 1936, Val Trompia). Quest’ultimi rappresentano la pittura en plein air lombarda dell’Ottocento e offrono una visione del paesaggio locale in cui la natura si trasforma in una fonte d’ispirazione.
La sedicesima edizione di BAF e la quinta di IFA hanno quindi riconfermato Bergamo come polo nevralgico e punto di riferimento nel panorama artistico attuale.