Clèr: un disco di psichedelia pop tinto di jazz

In fondo, volendoci divertire con suono, c’è davvero di tutto dentro questo esordio della giovanissima Clèr, classe 2000, proveniente da Lugano e approdata alla Koolbeat che sta sfornando tante produzioni dentro cui il suono digitale giunge puntuale ad alterare le normali abitudini. E un Ep come “Misty” davvero sorprende per la maturità e la complessità di gusto e di radici che porta in scena: dal jazz si parte probabilmente per incontrare un profilo apolide, decisamente industriale, sicuramente in cerca di nuovi dialoghi dal futuro.

Italia, Svizzera o resto del mondo? Dove pensi sia meglio collocata la tua fame di musica e di contaminazione?
Le mi influenze provengono principalmente dagli Stati Uniti: jazz, soul, rock, rap, trap, neo-soul e pop. Specialmente negli ultimi anni i mei ascolti di musica neo-soul e trap americana si sono intensificati. La musica italiana rimane comunque una costante nella mia vita, soprattutto l’indie. Inoltre qualche anno fa ho scoperto l’indie francese che con le sue varie contaminazioni culturali, i suoi suoni e la sua ritmica mi ha affascinata tantissimo.

Una produzione davvero interessante questa di Clèr: dal jazz al pop digitale moderno. Frutto di cosa secondo te?
Innanzitutto, grazie! Questo progetto rappresenta un primo passo verso trovare il mio stile personale. Nelle mie canzoni si possono scorgere tutte le mie varie influenze musicali. Da sempre apprezzo gli artisti che vanno fuori dagli schemi e uniscono generi o elementi apparentemente opposti e anche nel mio progetto ho cercato di fare ciò.

E dunque ci dobbiamo immaginare delle radici di ascolto e di esperienze con la musica che arrivano proprio dal jazz o sbaglio?
Giustissimo!! Ho scoperto il jazz all’età di sedici anni e da quel momento è diventato un pilastro importantissimo della mia personalità musicale. Il primo standard jazz che ho studiato è stato proprio Misty, e infatti il titolo del mio EP è un tributo a questa splendida canzone. Nel jazz ho trovato un genere che mi coinvolge totalmente e che mi permette di esprimermi al meglio.

Veniamo al pop moderno invece: il suono della Koolbeat ti somiglia o hai scoperto nuove prospettive grazie alla loro produzione?
Con la Koolbeat c’è stata da subito una forte intesa, sia a livello musicale che personale. Da tempo cercavo un’occasione per poter sperimentare e trovare la mia strada, e Luca e Marco mi hanno permesso di farlo. Hanno supportato quasi sempre ogni mia idea, ma mi hanno anche insegnato tanto e suggerito nuove strade.

Dopo questo EP? Giovanissima di questa carriera… sta nascendo cosa?
Questo EP è solo un assaggio di quello che rappresenta CLÈR. Il mio stile forse è ancora un po’ acerbo e poco definito, ma ho tantissima voglia di sperimentare, crescere e scoprire cose nuove. Al momento mi sto concentrando sui live e sulla promozione dell’EP, ma sto ancora lavorando a vari featuring.

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