Lunedì 29 febbraio al Teatro Argentina, la giornata di riflessione sullo stato attuale dello spettacolo italiano L’inverno del nostro sconcerto. Cifre, parametri, corsi e ricorsi, nella riscrittura del sistema teatrale italiano. Arriverà mai l’estate? O almeno il sole di York? è cominciata con un incontro pubblico che, parafrasando Riccardo III di Shakespeare, ha voluto fare il punto sullo stato attuale dello spettacolo italiano. Dopo il saluto di Antonio Calbi, direttore del Teatro di Roma, Mariateresa Surianello, presidente dell’associazione Tuttoteatro.com, ha sottolineato il primo grande sconcerto: il Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti, che ha messo in evidenza e dato supporto a progetti di spettacolo inediti di artisti e compagnie per undici edizioni consecutive, non si è potuto organizzare nel 2015.
Gianfranco Capitta, che ha coordinato l’incontro, ha dato subito la parola al regista Massimiliano Civica che di sconcerti ne ha espressi diversi, fino a mettere in discussione l’efficacia del finanziamento pubblico, accusando la riforma sullo spettacolo dal vivo di non avere un obiettivo chiaro e leggibile, e il sistema teatro di reggersi su progettualità settimanali e pochi sono i segnali per riconquistare il pubblico e le economie. Oberdan Forlenza ha dichiarato: “Abbiamo alle spalle un’epoca di grandi passioni e grandi litigi, abbiamo la colpa di non essere riusciti a fare una legge dello spettacolo. Oggi dobbiamo riaffermare con chiarezza i principi etici che sono alla base del fare teatro”. Silvia Rampelli chiarisce: “Qui rappresento un anomalia. Una marginalità che è frutto di un pensiero esatto. L’anomalia del sistema arte è l’arte stessa. Abbiamo bisogno di chi sappia riconoscere l’anomalia. Il critico è importantissimo, il critico è un profeta. Ad oggi l’innovazione aggancia la società del consumo e l’innovazione viene confusa con la novità”. Lo sconcerto di Natalia Di Iorio guarda alla difficoltà di progettare nei tempi giusti: una rassegna come Le vie dei festival rischia ogni anno di non poter essere programmato per incertezza dei finanziamenti degli enti locali. Ha anche sollevato il problema del pubblico del teatro, problema a cui nessuno guarda con serietà.
Vincenzo Vita, accanto allo sconcerto, ha voluto portare un po’ di speranza e propositività guardando al domani nella collaborazione e nella formazione di una rete che contrasti lo stato attuale pensando anche ad una nuova alfabetizzazione teatrale degli italiani. Ninni Cutaia, esortando a non dimenticare i motivi della situazione attuale, si è mostrato disponibile a confrontarsi con nuove idee e nuove proposte, aprendo idealmente le porte degli uffici della direzione dello Spettacolo dal vivo del Mibact.
In serata la giuria del Premio, composta da Roberto Canziani, Gianfranco Capitta, Massimo Marino, Laura Novelli, Attilio Scarpellini e Mariateresa Surianello, ha fatto consegnare da Marilù Prati e Nicoletta Nicolini il Premio Tuttoteatro.com Renato Nicolini 2015 a GIOVANNA MARINI, con le seguenti motivazioni.
Il Premio Nicolini assegnato con entusiasta unanimità da questa giuria a Giovanna Marini, non vuole solo premiare una artista straordinaria, unica nel panorama italiano, compositrice e musicista, autrice di forme musicali diverse (cantate, ballate, quartetti, cori), cantante e formatrice di intere generazioni di voci e di “orecchie”, di un gusto che è insieme popolare e raffinato, ben identificabile ed instancabile.
Giovanna, nata a Santa Cecilia e perfezionatasi con Segovia, si è dedicata da più di 50 anni all’ascolto: dei suoni, dei canti, dei boati della frastagliata realtà italiana: Nei teatri, a partire dal mitico Bella ciao spoletino, e poi sempre di più nelle piazze, nelle fabbriche, nelle campagne e in tutti i luoghi nodali del paese, compresi i treni di una storica manifestazione verso Reggio Calabria, dove vivessero nel ricordo (o rinascessero per l’occasione) i canti di una memoria antica, contadina e subalterna, che proprio nel farsi canto però trovava dignità, consapevolezza, autorità e riconoscimento. Così come, lavorando per il teatro a un certo punto della sua storia, la nostra musicista ha sfoderato una capacità prodigiosa di poter fare ancora oggi della musica una formidabile arma drammaturgica: componendo e reinventando sonorità mirabili per il testo in greco antico delle Troiane di Thierry Salmon a Gibellina, come per I Turcs tal Friul pasoliniani alla Biennale di Venezia, o ancora per il testo originale del Carcere di Reading da Oscar Wilde. Sapienza musicale intrecciata a una straordinaria sensibilità umana, capaci poi di coinvolgere totalmente il pubblico.
Il premio Tuttoteatro.com / Renato Nicolini vuole rendere merito a Giovanna Marini per la sua grandezza e la sua arte, e anche per la modestia riservata con cui ha continuato a lavorare a questo livello in tutti questi anni. Il premio, attraverso questa attribuzione e l’ideale legame con Renato Nicolini, vuole riconoscere l’importanza per la nostra cultura del lavoro di tutti quegli intellettuali che, a partire da Ernesto De Martino, hanno continuato a scavare nella memoria pulsante di un paese, dei suoi costumi e delle sue tradizioni, per poter alimentare il nuovo, o almeno la sua speranza. Attraverso la conoscenza di patrimoni culturali negletti, e destinati altrimenti alla scomparsa (da Roberto Leydi a Cesare Bermani, da Diego Carpitella a Gianni Bosio, solo per fare qualche nome).
Ma l’elemento decisivo nel lavoro di Giovanna è stato quello di usare quei “grimardelli” sonori di memoria, per indagare l’oggi e restituircelo, formalizzato in una composizione, come possibilità almeno, di utopica visione. Qualcosa che non è estraneo alla passione con cui Renato Nicolini, continuando a inventare e progettare il nuovo possibile rapporto di ogni cittadino con la cultura, ha nello stesso modo coltivato la conoscenza e la riscoperta di ogni antica espressione artistica, da quella visiva a quella letteraria. Motivo per cui oggi ricordiamo con affetto e gratitudine lui, e ringraziamo di cuore e con piacere Giovanna Marini.
L’artista ha poi regalato al pubblico emozioni preziose, esibendosi con il coro del Corso di Estetica del Canto Contadino tenuto da Giovanna Marini e Patrizia Rotonda alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio. Ha risposto con gratitudine ai motivi del Premio dicendo: Che belle motivazioni. Sono davvero io? Se faccio tutte queste attività è perché sono contornata da persone straordinarie che mi danno tantissimo. Il coro è un’attività preziosa perché abitua ad ascoltare l’altro.
E proprio a partire da questa capacità di ascolto e di confronto, l’associazione Tuttoteatro.com si fa sostenitrice di un “coro” che reclami e induca regole, diritti e possibilità di una nuova vita del teatro italiano.