Arrivano dritte al cuore, con le inflessioni della voce, le liriche di Bruna Serni, raccolte in un audiolibro dal titolo “Consunta speranza”, pubblicato da Aletti editore. Nei suoi versi, l’autrice descrive un amore di gioventù, ispirandosi alla realtà ma usando la fantasia delle parole per creare immagini, suoni e colori. «Ho usato il termine consunta – spiega Bruna Serni – per usare un’espressione poco usuale e descrivere la speranza finita per un amore logoro, difficile, impossibile». Le liriche seguono uno stile libero, senza schemi precisi, ma con l’unico obiettivo di suscitare emozioni in chi si immerge in esse. «Questi versi piuttosto brevi – scrive, nella Prefazione dell’audiolibro, Alessandro Quasimodo, attore, poeta e regista teatrale, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo – presentano un andamento musicale, per merito anche dell’uso dell’enjambement. I frequenti a capo invitano il lettore a riflettere sui singoli termini: morbido, bacio, che consuma. I sogni aiutano a superare un cammino arduo e pieno di ostacoli. L’uomo con il quale desideriamo iniziare un percorso di vita sembra indifferente: Ho pianto per la rabbia, / che brucia / sulle labbra assetate. / Ho pianto, / perché / il calore / dell’uomo / non ha sfiorato la (mia) pelle..».
Quello di Bruna Serni è un viaggio interiore che intreccia la realtà al mondo onirico, in cui si assaporano le gioie e tutto si trasforma in una nuova catarsi che porta ad una rinascita. «Credo che le poesie lette a voce – spiega l’autrice che vive a Parma, di professione impiegata per una assicurazione – guadagnino per ciò che possono trasmettere come sensazioni».
«Consunta Speranza è la felicità non capita, inevitabilmente uccisa dall’impossibilità di esistere, quindi – afferma l’autrice, che si occupa anche di volontariato – la poesia descrive quello che avresti voluto ma che non hai avuto». Bruna Serni ascolta il suono dei pensieri che si perdono con gli intrecci dei colori e dei suoni della natura, soprattutto nel silenzio di poche abitazioni quando si reca nella sua casa in montagna. E’ lì che si immerge nel verde e nell’amenità del paesaggio che rasserena il suo animo. Un animo che fa dell’amore per la natura e gli animali uno stile di vita che si riversa anche nella quotidianità e nella sua dieta vegana, e ispira le sue poesie, attratta dalla sensualità delle parole che poi diventano impresse nero su bianco. Anche se – ne è convinta Bruna Serni, dopo aver seguito un corso di poesia – si può scrivere anche su “indicazione”, senza l’ispirazione che arriva all’improvviso. «Non ricerco qualcosa di specifico – spiega l’autrice parlando di questa sua seconda pubblicazione – ma, spero che le mie parole non lascino indifferente il lettore, ognuno a proprio modo».