Contemporanea ventiventitre, il nuovo progetto off site della galleria Contemporary Cluster al Palazzo Ducale di Tagliacozzo

Contemporary Cluster è lieta di presentare il nuovo progetto off site della galleria, realizzato per la rassegna annuale CONTEMPORANEA VENTIVENTITRE presso il Palazzo Ducale di Tagliacozzo (AQ).

Niente di antico sotto il sole presenta opere di Dario Carratta, Marco Emmanuele, Federika Fumarola, Genuardi/Ruta, Alessandro Giannì, Fabio Giorgi Alberti, Andrea Polichetti; con testo critico di Vasco Forconi e progetto fotografico a cura di Carlo Romano.

Il progetto è promosso dall’Associazione Culturale ARTEiX e dal Comune della Città di Tagliacozzo; finanziato dalla Regione Abruzzo, dalla Fondazione Carispaq e dalla BCC di Roma. Con il patrocinio del MiBACT.

L’opening della mostra si terrà sabato 29 luglio a partire dalle ore 18.00.

Opere di Dario Carratta, Marco Emmanuele, Federika Fumarola, Genuardi/Ruta, Alessandro Giannì, Fabio Giorgi Alberti, Andrea Polichetti

 Sabato 29 luglio, ore 18.00 | Opening Exhibition, Palazzo Ducale di Tagliacozzo

 Palazzo Ducale, Via S. Cosma, 67069, Tagliacozzo (AQ)

Contemporary Cluster prosegue il suo racconto delle più recenti ricerche artistiche nate e sviluppatesi dentro e intorno alla città di Roma, attraverso una programmazione di mostre diffuse nel territorio italiano. CONTEMPORANEA VENTIVENTITRE. Niente di antico sotto il sole mette a sistema una serie di ricerche e pratiche che riflettono un’evoluzione fisiologica dello spettro di relazioni sorto all’interno degli spazi indipendenti romani. Al termine di una lunga fase di autorganizzazione quello che resta è una certa attitudine collettiva, una coesione e alleanza reciproca degli artisti, unita a un senso di resistenza processuale ed emotiva, che emerge anche nella produzione delle opere presentate in mostra.

Non c’è niente di tanto antico sotto il sole” diceva Borges, “non c’è niente di antico sotto il sole” ha risposto, o meglio sussurrato, Luigi Ghirri con la gentilezza che ne contraddistingue il lavoro di scrittura e riflessione critica. La sua non è una proposizione distruttiva nei confronti di una certa tradizione dell’arte, ma una sorta di mantra, una postura dello sguardo e del pensiero che sembra raccogliere e amplificare le molteplici istanze proposte dagli artisti presenti in mostra. Una postura dello sguardo e del pensiero votata a un’innocenza spregiudicata, quale veicolo di indagine del mondo e dei molteplici modelli di realtà che abitano il nostro tempo. 

Dario Carratta prosegue la sua costante indagine pittorica nella quale realtà, sogno e allucinazione si scambiano vicendevolmente le parti, evocando un immaginario allo stesso tempo familiare e perturbante. Marco Emmanuele propone due interventi installativo-scultorei alla ricerca di una connessione tra l’interno e l’esterno del Palazzo Ducale, riflettendo allo stesso tempo sul rapporto tra l’immaginario della fanciullezza e quello dell’età adulta quali potenziali strumenti di composizione pittorica. Federika Fumarola lavora sull’astrazione paesaggistica come mezzo per indagare stati di una percezione sempre in atto, mai definitiva. Genuardi/Ruta propongono un intervento pittorico ambientale che riflette sul rapporto tra elementi architettonici e naturalistici. Alessandro Giannì sviluppa un’attenta indagine sullo statuto contemporaneo delle immagini, pittoriche e non solo, stabilendo un confronto con un’intelligenza artificiale progettata per emulare il suo stesso stile. Fabio Giorgi Alberti, in stretto dialogo con Federika Fumarola, ci invita a riflettere sulle nostre incertezze cognitive come se attraverso il suo lavoro “rompesse il giocattolo del mondo per vedere meglio come funziona”. Andrea Polichetti imprime e strofina sulla tela residui e oggetti di lavoro. Il fil di ferro, la carta vetrata, un rotolo di pluriball e i detriti dell’officina diventano i protagonisti astratti di un racconto intimo e autobiografico, quello di un’adolescenza dedicata al mestiere dell’arte.

Palazzo Ducale è la perla del patrimonio artistico di Tagliacozzo. Risale al XIV secolo e fu terminato nel 1336 dalla famiglia Orsini. La caratteristica del palazzo è quella di avere due piani architettonicamente molto diversi: il primo presenta uno stile tardo gotico, il secondo, aggiunto successivamente, presenta uno stile rinascimentale. Ulteriori modifiche furono apportate a cominciare dal 1467 dai Colonna, divenuti nel frattempo conti di Tagliacozzo, che sostituirono molti degli elementi decorativi che richiamavano la famiglia Orsini rimpiazzandoli con altri stemmi e motti di famiglia; a oggi restano visibili i simboli di entrambe le famiglie su alcuni particolari dell’edificio. Furono anche realizzati dalla famiglia Colonna la rampa di scale tra il primo e il secondo piano ed ex novo il portale d’ingresso.

Ai Colonna fece seguito nella prima metà del XX secolo la famiglia Barberini-Corsini, sotto il fascismo il palazzo passò sotto il controllo del GIL e infine alla Regione Abruzzo.

Sono molti gli elementi che testimoniano la bellezza artistica del Palazzo: le finestre istoriate, le bifore, le sale ornamentali, i dipinti, gli scaloni e in particolare la Cappella centrale dove sono ancora visibili affreschi di grandissimo pregio, di gusto tardo antico, raffiguranti la vita di Cristo.

 Come arrivare:

In auto: Da Roma si consiglia l’autostrada A24 fino uscita Carsoli, seguire poi le indicazioni per Tagliacozzo.

In treno: Il tempo di percorrenza del treno tra Roma Termini e Tagliacozzo è di circa 1h 52 min e copre una distanza di circa 90 km. 

La mostra è aperta dal lunedì alla domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30 fino a domenica 10 settembre.

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