Il Coriandolo, una pianta da usare con cautela – Il coriandolo è una pianta che produce una spezia molto diffusa nei paesi orientali ma, che trova largo impiego anche in Europa. E’ una pianta annuale che si suppone sia originaria del Medio Oriente o forse del nord Africa da dove si sarebbe diffusa, sfuggendo alla coltivazione, in tutto il bacino del Mediterraneo, in Asia ed anche in America.
L’epoca di semina varia a seconda della zona di coltivazione: all’inizio della primavera nelle zone a clima temperato mentre in primavera inoltrata nelle zone a clima freddo. In ogni caso è bene seminare in zone soleggiate, utilizzando terreni sciolti, ben drenanti e ad una profondità di circa 2 cm. La pianta inizia a fiorire a partire dalla primavera inoltrata e, da luglio fino a settembre, si iniziano ad estirpare le piante per raccogliere i frutti. In considerazione del fatto che le piante fresche emanano un odore non molto gradevole è preferibile piantarle non troppo vicino all’abitazione o nei luoghi di passaggio.
Del coriandolo, per le sue proprietà aromatiche, si possono utilizzare sia le foglie che i semi. Le foglie sono usate nei paesi orientali e nelle americhe mentre, in Europa, si usano quasi esclusivamente i frutti per aromatizzare vari tipi di pietanze. I frutti di coriandolo sono anche usati nell’industria farmaceutica per aromatizzare i medicinali e nell’industria erboristica per aromatizzare soprattutto i lassativi. I frutti vanno consumati secchi in quanto, freschi, hanno un odore molto sgradevole che perdono con l’essicazione, acquistando l’aroma caratteristico del coriandolo, fresco e gradevole, dolciastro e piccantino, che ben si armonizza con pietanze a base di carne, pesce, insaccati, bolliti, selvaggina, sottaceti, verdure e la preparazione di diversi liquori. Nei paesi orientali quali ad esempio India, Giappone, Cina ed anche in America, oltre ai frutti si usano anche le foglie di coriandolo fresche e tritate, come se fosse prezzemolo, che conferiscono ai cibi un sapore amaro e piccante. Nella cucina medio orientale soprattutto araba ed indiana si utilizza, tra l’altro, nella composizione del curry (miscela di spezie di origine indiana) e del chutney (salsa vegetale tipica della cucina indiana, piccante, densa, a base di frutta, spezie e ortaggi). Anche in Messico e nella tradizione sud americana il coriandolo è molto utilizzato.
Il nome “coriandolo” deriva dal greco “koris = cimice” per il fatto che la pianta fresca ha un odore molto sgradevole che ricorda quello delle cimici verdi.
Nel 1500 era nata l’usanza di rivestire i frutti di coriandolo con dello zucchero colorato ottenendo in questo modo dei piccoli confetti variopinti. E’ da questa tradizione che derivano i coriandoli di carta usati a carnevale per la gioia dei grandi e dei piccini.
Il coriandolo, nel libro “Le mille e una notte” è ricordato come pianta afrodisiaca per il fatto che, il succo delle parti verdi, provoca uno stato di ebbrezza simile a quello provocato dal vino.
Frutti di coriandolo sono stati trovati nelle tombe dei faraoni egizi presso i quali godeva grande considerazione.
Avvertenza
L’essenza di coriandolo va usata con molta moderazione in quanto, a dosi elevate, può causare problemi nervosi, gastrointestinali e renali. Si consiglia di prenderlo sotto stretto controllo medico.