Cristoforo Colombo, il primo a viaggiare con una mappa

Cristoforo Colombo, il primo a viaggiare con una mappa. Franco Farinelli, direttore del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna e presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei), ha messo in luce questa mattina a Rovereto, presso il Teatro Zandonai, gli aspetti moderni che caratterizzano l’impresa di Colombo, spiegando come ad inizio Quattrocento fosse risaputo che la Terra è rotonda

Cristoforo Colombo è un pioniere della modernità, il primo esploratore a viaggiare con una mappa. Non è solo lo scopritore del Nuovo Mondo, ma anche il portatore di una nuova visione e il fautore dell’innovativo concetto di spazio temporale. All’affascinante e misteriosa figura di Colombo è stato dedicato questa mattina il sesto appuntamento delle “Lezioni di Storia”, andato in scena presso il Teatro Zandonai di Rovereto.

A tracciare i caratteri salienti dell’impresa firmata dall’uomo che cercava l’Oriente attraverso l’Occidente, è stato Franco Farinelli, direttore del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna e presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei).

In un teatro ancora una volta affollato, lo studioso ha innanzitutto sfatato il mito, ben radicato, secondo il quale all’inizio del Quattrocento fosse opinione comune che la Terra è piatta. «All’epoca tutti sapevano che la Terra è rotonda», ha chiarito lo studioso, sottolineando come con il passare del tempo le conoscenze relative a Colombo e alla sua impresa tendano paradossalmente a ridursi, anziché ad ampliarsi.

L’eccezionalità dell’impresa di Cristoforo Colombo, secondo Farinelli, risiede soprattutto nell’idea che ne è alla base.  L’esploratore genovese è portatore di una nuova visione grazie all’applicazione di un nuovo modello, quello cartografico, che si accompagnava alla pretesa che fosse il mondo ad adeguarsi alla mappa e non viceversa. L’universo, che era una sfera, grazie a Colombo diventa una tavola. Quest’ultima non contiene più la storia, ma solo lo spazio. Grazie a questa teoria lo sguardo dell’esploratore genovese si fa prospettico, moderno, e contribuisce a mettere in crisi le convinzioni del mondo classico. Cosi, nasce la modernità. «Lo spazio per Colombo è la riduzione del mondo a tempo di percorrenza. La rappresentazione cartografica per lui diventa una profezia. Gli indica, anzi gli dice chiaramente quello che troverà ancora prima di arrivarci. Questo è possibile perché il modello precede la realtà, la quale per esistere deve confermarsi al modello stesso».

Farinelli ha quindi ricordato alcuni aneddoti e curiosità che hanno accompagnato l’impresa di Colombo, che solo al termine della quarta spedizione sarà colto dal sospetto che la terra da lui toccata nel 1492 non fosse il favoloso Catai di Marco Polo ma un “altro mondo”, un “nuovo mondo”. Ha infine ricordato l’istituzione di un premio (una giacca di seta), voluto dall’esploratore ligure per il membro del suo equipaggio che avesse avvistato terra per primo e la successiva controversia legale che lo vide opposto al marinario Rodrigo de Triana. Entrambi sostenevano di essere stati i primi e soltanto alcuni dopo arrivò il verdetto del Tribunale di Spagna che riconobbe il primato a Colombo.

Le “Lezioni di Storia” sono ideate dagli Editori Laterza, promosse dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dal Comune di Trento e dal Comune di Rovereto, e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e la collaborazione tecnica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Domenica prossima a Trento, presso la Sala della Filarmonica, è in programma il penultimo appuntamento. Relatrice Maria Giuseppina Muzzarelli, che relazionerà su “La moda guarda all’Oriente”.

Domenica prossima penultimo appuntamento a Trento con Maria Giuseppina MuzzarelliL’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. I biglietti potranno essere ritirati presso le casse dei teatri a partire dalle ore 10.  La partecipazione alle singole lezioni è valida ai fini dell’aggiornamento professionale dei docenti della scuola della Provincia autonoma di Trento. La frequenza di una lezione corrisponde ad un’ora di formazione.

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