E’ in radio “Dalla Culla”, il singolo che segna il debutto discografico di mikele, giovane pronto a imporsi come una delle più fresche e interessanti realtà del Crossover della nuova generazione. Un sound europeo che unisce e mixa diversi generi musicali soltanto in apparenza lontani, amalgamandoli a lingue diverse, frutto dei suoi studi e delle sue esperienze.
Il titolo può essere fuorviante. Infatti, “Dalla Culla” descrive uno stato embrionale di lutto, quella sensazione intima e solida che non ci si scrolla di dosso quando affrontiamo la morte di una persona molto vicina. Da questa tematica “sombre” deriva la sonorità da club notturno berlinese.
Il brano, interamente prodotto da mikele, trae influenza dalla techno. Il resto sono inserti strumentali: il pianoforte è uno dei protagonisti del singolo nonché strumento di punta dell’artista. Il risultato è un’atmosfera dark con riferimenti ai beat dei Fuera e al sussurato di Billie Eilish.
«Comincio da qui, parto raccontandovi di me da questo brano, da una culla che unisce vita e morte – racconta mikele – non vedo modo migliore in questo momento, dopo un lungo periodo in cui ho riflettuto sulla morte di una persona a me vicina. Ma non è tutto, c’è molto altro. Se volete chiedetemi di più».
Il videoclip, firmato dal regista Davide Santinello, rappresenta un viaggio. L’errare in una taverna invasa da pipistrelli porta a una limitrofa fabbrica abbandonata. Qui, la manipolazione di macchinari non genera alcun effetto, tuttavia, in cima all’edificio si presenta una vetta luminosa. L’artista, giunto al punto supremo ma tormentato dalla propria insoddisfazione, si spinge oltre i limiti del suo viaggio: arrivato in cima, decide di ritornare nell’ignoto con un salto nell’acqua. Questa scelta porta alla sua morte, ma allo stesso tempo a una rinascita. La sua culla. E dalla culla ecco a voi mikele.
https://open.spotify.com/track/1F3RmSiteMyqo8oDUwydgn?si=b6262d67c927488f
Cenni biografici
mikele unisce la freshness dell’Urban al baroque dell’Alternative. Presenti nei testi i richiami di Bruxelles, città di nascita dove l’artista studia il francese come prima lingua. La cultura hip-hop/trap francofona (Hamza) e americana (Kanye West, Travis Scott) rappresentano un modello per mikele, ma anche la dimensione des rêves forgiata da Tamino, anch’esso artista della capitale europea. Dopo una parentesi milanese e una dimora patavina, attraverso l’inglese sale a galla nelle lyrics la costa del New Jersey, la cui tradizione di rockstar rappresenta un’influenza per l‘attitude sfrenato che lo caratterizza sul palco. Punto focale del sound forgiato dall’artista: l’unione del mondo electronic e analog. Brighton è la sorgente da cui tutto questo verrà.
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