DANTE2021, venerdì 13 settembre la terza giornata – La IX edizione del Festival continua alla Biblioteca Classense con Enzo Moavero Milanesi, Antonio Patuelli e Michele Brambilla e una riflessione sul Dantedì, guidata da Domenico De Martino
È naturale che sia proprio Ravenna – la città che accolse Dante nel suo esilio, la città che ne custodisce le spoglie da quasi sette secoli – a ospitare un festival che, nella combinazione di ricerca, divulgazione e passione, ci invita a riconoscere e approfondire la presenza del Poeta nella nostra visione del mondo, nella nostra esperienza della lingua, della letteratura, delle arti, della cultura tutta, così come della politica e dell’etica. E venerdì 13 settembre, alle 17, è tempo di entrare in un altro dei luoghi chiave della mappa di Dante2021, il refettorio della Biblioteca Classense intitolato Sala Dantesca nel 1920, in occasione dell’apertura, da parte dell’allora ministro Benedetto Croce, delle celebrazioni del sesto centenario dalla morte del Poeta. Qui si svolgerà l’incontro con il giurista Enzo Moavero Milanesi, già più volte Ministro degli Affari Europei e degli Affari Esteri, e Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana e del Gruppo La Cassa di Ravenna, con il coordinamento di Michele Brambilla, direttore di QN – Quotidiano Nazionale. Seguirà la tavola rotonda, coordinata da Domenico De Martino, a cui interverranno, oltre a Moavero, Patuelli e Brambilla, Paolo Di Stefano del Corriere della Sera, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi e un gruppo di insigni studiosi, fra cui Carlo Ossola e Francesco Sabatini, si lancerà ufficialmente il progetto di istituire un Dantedì, una giornata mondiale dedicata a Dante. Intellettuali di vari Paesi (dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna, dall’Egitto e dalla Siria) si assoceranno portando testimonianza del rilievo, anche in culture diverse e lontane, dell’opera di Dante. Come sempre appuntamenti a ingresso libero.
La conversazione fra Enzo Moavero Milanesi e Antonio Patuelli, coordinata da Michele Brambilla, affronterà il tema della presenza e del ruolo di Dante e della cultura italiana in Europa e nel mondo. L’incontro, in programma alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense, ha scelto per titolo una citazione del Purgatorio – «per tutta Europa» (Purgatorio. VIII, v. 123) – tratta dall’episodio dell’incontro di Dante con Corrado Malaspina, nel corso del quale il Poeta elogia i signori di Lunigiana, capaci di distinguersi per liberalità e cortesia in un mondo che ormai perseguiva ben altri valori.
L’avvicinarsi di quel 2021 che segnerà i settecento anni dalla morte di Dante a Ravenna conferisce invece particolare attualità alla riflessione sul valore e sull’opportunità di istituire una giornata mondiale dedicata all’Alighieri. Questo è il significato di Dantedì, come, su proposta di Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, l’ha battezzato Paolo Di Stefano, promuovendolo sulle pagine del “Corriere della Sera”. In un corsivo del 24 aprile scorso, Di Stefano ha invitato ministeri e istituzioni competenti a farsi carico della questione, ottenendo il sostegno di studiosi quali il presidente della Società Dantesca Italiana Marcello Ciccuto e il presidente del Comitato nazionale per la celebrazione del settimo centenario della morte di Dante, Carlo Ossola nonché di numerosi altri dantisti e protagonisti della vita culturale. E proprio Ossola – raffinato filologo e critico letterario, accademico e umanista, rappresentante della cultura italiana al Collège de France di Parigi – farà parte del drappello di valenti studiosi e intellettuali che, accanto a Di Stefano e con la partecipazione del sindaco di Ravenna Michele de Pascale e dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, illustreranno il tema. Tra gli ospiti, oltre a Francesco Sabatini, il giornalista e poeta siriano Nouri Al Jarrah, Wafaa El Beih direttrice del Dipartimento di italianistica dell’Università di Helwan – Il Cairo, René de Ceccatty e José María Micó, traduttori dell’opera di Dante rispettivamente in francese e in spagnolo, e Harro Stammerjohann da Francoforte, socio straniero della Crusca. Una testimonianza vivissima del fatto che – come scrive Di Stefano – «la mobilitazione dantesca non conosce limiti cronologici né geografici (…) non solo da parte degli addetti, ma di lettori comuni, reinterpreti amatoriali, cultori domestici, fanatici incalliti». E aggiunge: «Resta quasi incredibile che nel Paese delle mille fiere letterarie ed editoriali non esista una giornata nazionale che celebri il padre della poesia e della lingua».
Info e programma dettagliato: www.dante2021.it <http://www.dante2021.it>