C’è tempo sino al 12 dicembre per visitare la nuova mostra personale di Corrado Veneziano, “Dipingendo Cavalcaselle. Di tersa mano”, presso le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, a cura di Francesca Barbi Marinetti e Lucia Calzona
La presentazione dell’intero ciclo di opere dedicata allo studioso legnaghese è prevista a Palazzo Altemps-Museo Nazionale di Roma per la seconda metà di maggio 2024.
C’è tempo sino al 12 dicembre per visitare la nuova personale di Corrado Veneziano, “Dipingendo Cavalcaselle. Di tersa mano”, presso le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, a cura di Francesca Barbi Marinetti e Lucia Calzona. Sono 13 le tele in esposizione, che omaggiano e reinterpretano il grande lavoro, per stile e ricerca, di Giovanni Battista Cavalcaselle.
LE OPERE IN MOSTRA – Corrado Veneziano – artista italiano le cui opere sono esposte in modo permanente in Musei istituzionali europei e intercontinentali, invitato in Francia con il patrocinio del Museo del Louvre, nonché autore dell’opera diventata il francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno di Dante – ha studiato a lungo Giovanni Battista Cavalcaselle e ne ha reinterpretato gli schizzi e i taccuini.
La presentazione dell’intero ciclo di opere dedicata allo studioso legnaghese è prevista a Palazzo Altemps-Museo Nazionale di Roma per la seconda metà di maggio 2024. Non poteva però esserci luogo più rappresentativo per omaggiarlo che la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia; sia perché qui è conservato il prezioso e ricchissimo Fondo Cavalcaselle; sia perché, proprio nelle Sale Monumentali, le opere di Veneziano sono attorniate dalle tele di Tintoretto, Veronese, e altri grandi autori del Rinascimento italiano, dei quali Cavalcaselle è stato originale studioso.
LA RICERCA DI CORRADO VENEZIANO – Il lavoro pittorico di Corrado Veneziano parte da quello di Cavalcaselle e a ritroso si incrocia con le opere d’arte, le trame, le tecniche di Cimabue, Pietro Lorenzetti, Antonello da Messina, Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano e molti altri. Veneziano riprende gli schizzi cavalcaselliani, li rielabora, ne ricompone la disposizione prospettica, ne reinterpreta il tratto, dà loro colore: un lavoro di terza mano che è debitore verso il lavoro pregresso e allo stesso tempo aspira a una sua compiuta autonomia artistica: una “tersa mano, una terza vita”.
Impegnandosi a tenere insieme la lezione Rinascimentale, l’architettura formale del modello pittorico classico e la sperimentazione più Contemporanea, Veneziano aggiunge infine ai suoi quadri le “frasi”: quelle deduzioni scientifiche cavalcaselliane che partecipano, condividono e sviluppano la spinta comunicativa generale dell’opera. Le parole stesse – i segni della lingua italiana – diventano simboli e segni dalla elegante propulsione dinamica del geniale autore veneto. L’effetto complessivo è allo stesso tempo sacrale e scientifico, spirituale e laico, avvolgente e razionale.
Come dice Veneziano, “sono un artista e il mio lavoro è squisitamente libero, esente da vincoli; spero però che la mia mostra contribuisca alla ulteriore conoscenza di questo gigante della storia dell’arte europea: un diamante straordinario ma spesso ignorato nel forziere della cultura italiana”.
L’intera serie dedicata a Cavalcaselle è composta di 23 tele che stratificano i sensi e la forza dei lavori precedenti, contribuendo alla loro rinascita e vivificazione.
LE ATTRIBUZIONI DI CAVALCASELLE – Giovanni Battista Cavalcaselle (Legnago 1819- Roma 1897) è uno dei fondatori della disciplina della storia dell’arte, a cominciare dalla sua fondamentale pubblicazione, la prima nell’Italia post-unitaria, della Storia della pittura in Italia. Il testo, firmato con l’inglese Joseph Archer Crowe, è connotato da un vastissimo materiale raccolto personalmente dall’autore e attestato dai suoi taccuini di disegni. Il sodalizio con Crowe durò una vita, tanto che il binomio Crowe-Cavalcaselle rappresenta un unicum nella storia dell’arte.
Dopo lungo girovagare, per studio e per scelte politiche, negli anni ’70 viene nominato nei quadri del Ministero della Pubblica Istruzione, primo passo post unitario in direzione di un Ministero della cultura a cui lo studioso veneto darà un contributo pioneristico sia in termini di gestione e sia di conservazione del patrimonio artistico. Connoisseur dell’arte, in particolar modo rinascimentale e medievale, Cavalcaselle si è distinto per una tensione fortemente “investigativa”: legando la sua ricerca al tema concreto delle “attribuzioni” e operando uno studio sistematico delle opere al fine di comprendere con certezza chi ne fosse l’autore. Per giungere alle corrette attribuzioni delle opere, Cavalcaselle registrava impressioni e riflessioni prendendo appunti su “taccuini da viaggio”. Li riempiva di schizzi e poi scriveva accanto, ai margini del foglio, deduzioni, dubbi, intuizioni e “scoperte”. I suoi schizzi si riempivano dunque di immagini e parole, frecce e annotazioni.
INFO – La Mostra gode del patrocinio del MIC, della Presidenza della Commissione Cultura della Camera, dell’ICAS Intergruppo Arte e Cultura della Camera dei Deputati, del Comune di Legnago. Il coordinamento generale è della D.d’Arte.
Indirizzo: Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, Piazza San Marco n. 52 – Ala Napoleonica I – 30124 Venezia – Aperto tutti i giorni, dalle 10.00 alle 17.00 (ultimo ingresso alle ore 16.00).
Si prega di controllare il sito del Museo Correr prima della visita) https://correr.visitmuve.it/