Educa: non perdiamoci di testa! – Personaggi fantastici, giochi di parole, storie apparentemente senza senso sono gli ingredienti della comicità di Alessandro Bergonzoni, che con lo spettacolo “Urge”, in scena ieri sera a Rovereto, lascia gli oltre 400 spettatori senza fiato … dal ridere. E alla fine l’attore rivolge un saluto speciale a EDUCA: “continuate così perché quello che state facendo è davvero importante”
Il vecchietto col pallino delle bocce che non lascia giocare gli altri vecchietti, l’incantatore di serpenti, il killer dei caduti sull’asfalto fresco e la viola mammola, l’unica che aspetta un figlio: sono solo alcuni dei personaggi che popolano il sogno con cui Alessandro Bergonzoni apre lo spettacolo “Urge”. A seguirlo lungo un percorso di ragionamenti intricati, paradossali, che si inseguono per ritrovarsi come per incanto in un altro senso, c’erano circa 400 spettatori, ieri sera, all’ auditorium Melotti di Rovereto.
Poi all’improvviso il risveglio e il tentativo di interpretare quel sogno. Un tentativo vano tanto che lo stesso Bergonzoni si chiede “ma se non andavo a letto non era meglio?”. In quasi due ore di spettacolo, tutte da ridere, il comico bolognese riesce a passare con naturalezza dal tema della morte (“dopo una vita così, non puoi avere paura di morire”) alla necessità di trovare un senso, una carica positiva. Necessità che diventa urgenza, un bisogno da non confondere con un sogno. E allo spettatore, ormai disarmato, dice: “stai colmo! Sii pieno!”.
Dissacrante, ironico, parla della vita come di qualcosa che passa “dal cordone ombelicale della nascita al cordoglio ombelicale della morte”. Tiene banco raccontando la trama di un film surrealista, nel quale recitano anche le “tre civette e la figlia del dottore”, lasciando gli spettatori letteralmente senza respiro per il gran ridere. E conclude con un ringraziamento a EDUCA per i temi che tratta e un saluto speciale: “Non perdiamoci di testa!”