Ciao Enrico, è un vero piacere scambiare 4 chiacchiere con te. Qual è il primo ricordo che hai della musica nella tua vita?
Ciao, il piacere è mio! Il primo ricordo risale sicuramente a quando ero piccolo e mio padre mi portava alle prove che faceva con il suo gruppo. Che bella esperienza.. ricordo che volevo fare il batterista da piccolo mi piaceva tantissimo lo trovavo molto divertente.
Come definiresti la tua cifra stilistica?
Siamo sicuramente nel mondo pop, con la caratteristica di lasciare un qualcosa un messaggio importante, anche se in maniera “leggera”.
Cosa ti contraddistingue rispetto ai tuoi colleghi artisti?
Non saprei di preciso; credo che sia più una valutazione che dovrebbe fare qualcuno esternamente. Se proprio dovessi pensarci, come detto, credo che sia il voler lasciare qualcosa all’ascoltatore, della vita personale, qualcosa in cui ci si può rispecchiare magari non in modo superficiale. Ed è un qualcosa che forse non è una caratteristica dei cantanti emergenti in questo momento, in quanto spesso si da molto spazio alla “leggerezza”. Penso sia interessante che un cantante emergente ricerchi un po’ di ritrovare quello che di bello c’era in passato per poi riproporlo con in chiave moderna.
In che modo le tue canzoni possono portare valore alla scena italiana?
E’ sicuramente una domanda collegata alle precedenti, credo che il valore aggiunto sia dato dal messaggio di ogni canzone e il modo in cui lo si trasmette… in quest’epoca in cui si vive con molta leggerezza, con testi a volte molto discutibili o autotune che finisce per rendere il prodotto finale non molto diverso a quello di qualcun altro.
Raccontaci il tuo nuovo progetto, “L’amore che resta”: com’è nato e che messaggio vuoi trasmettere a chi lo ascolta?
L’amore ha vari colori, forse infiniti abbiamo cercato di rappresentarne qualcuno soprattutto l’amore vero. Incondizionato… Abbiamo cercato di parlare dell’amore che resta nonostante le difficoltà. È facile oggi come oggi al primo ostacolo fermarsi, cercare altro, magari disperarsi… Basterebbe amare iniziando dalle piccole cose, quelle semplici, e iniziare a volerci bene e ad amare noi stessi per poi riuscire ad amare gli altri.
Il brano nasce in un periodo storico particolare, post-pandemia, dove sembra che l’umanità abbia perso i valori importanti ed più facile vedere tutto in chiave negativa. L’amore perfetto dovrebbe essere quello che tutto dona e nulla chiede in cambio, tuttavia se il tuo amore è condizionato dalle azioni degli altri, non si tratta di un sentimento sincero.
“L’amore che resta” in pochi mesi raggiunge 300k ascolti su Spotify raccogliendo numerosi consensi da parte della critica musicale e del pubblico.
Già vincitore del festival Vota la Voce 2022 ed ora della Nota D’oro 2023
Il brano vanta inoltre la collaborazione di Iozzi G., Papazzoni A., Secci A. e dell’arrangiamento del maestro B.Illiano
Prossimi step?
Ho lavorato ad un nuovo progetto che si chiama “Piuma” , ci sono delle
nuove canzoni che usciranno presto, si sta cercando la strada migliore per
poterle rendere accessibili, magari con un supporto discografic. Vi invito a
seguirmi sui social specie su Instagram e sulla nuova pagina che ho creato per l’occasione dedicata a Piuma. Vi lascio tutti i link, vi ringrazio di cuore per questa intervista e speriamo di risentirci presto!
Saluto voi della redazione e tutti i lettori.
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