Equilibrio instabile, il nuovo singolo di LaRizzo

E’ disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Equilibrio instabile” (TRP Music), il nuovo singolo di LaRizzo estratto dal suo ultimo album “Fogli che raccontano”.
Equilibrio instabile racconta di un disordine che può sembrare ordine agli occhi del protagonista, che con la testa persa in mille pensieri, cerca un proprio equilibrio, che passa dall’accettazione di sé stesso. Con la produzione artistica di Riccardo Samperi e Edoardo Musumeci, il tutto è reso con auto-ironia e leggerezza musicale, immersi in un sound prettamente acustico, legnoso e concreto. Troviamo così lo stesso Edoardo Musumeci alla chitarra, Alberto Fidone al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria impegnati a dare solidità sonora e stabilità ad un brano che, al contrario, racconta di un Equilibrio Instabile. Il brano accompagna l’ascoltatore, verso la fine del viaggio dell’album “Fogli che Raccontano”.

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito«Equilibrio Instabile è autoironia allo stato puro. Il disordine, l’essere sempre un po’ con la testa tra le nuvole e un po’ scorbutica, sono tutti lati del mio carattere che ho imparato ad accettare. È un brano che racconta anche la ricerca continua di stabilità che, puntualmente, mi porta ad imboccare percorsi trasversali, rendendo tutto sempre precario, instabile. In tutto questo caos per fortuna trovo sempre un ordine che probabilmente vedo solo io. Equilibrio Instabile però racchiude anche una dichiarazione importante nella metafora del “camminare scalza senza far rumore” ed è la necessità di tracciare la propria strada restando sempre un po’ nell’ombra, perché in fondo, nel mio mondo vero, circondata da pochi e senza l’ansia di dover necessariamente apparire, io sto bene».

Il videoclip del brano realizzato da FecLab, continua a ricorrere il tema del viaggio nei brani de LaRizzo, ma nel videoclip veniamo trasportati dal passato ai giorni d’oggi. Una sfida lanciata da una “Virgilio” tutto al femminile, interpretato magistralmente dall’attrice catanese, Simona Scuderi. Un libro magico che ha il potere di far viaggiare nel tempo. Enigmi da risolvere per poi scegliere: restare, guardare al futuro o tornare indietro? Nel videoclip si possono apprezzare i luoghi unici del Castello Romeo di Randazzo, gentilmente concesso dalla Famiglia Scrivano, e le vie del centro storico di Catania.

Link al videoclip ufficiale: https://youtu.be/2RstShq6bM4

Biografia
Alessandra Rizzo, 
LaRizzo, livornese di nascita ma Catanese di adozione, inizia gli studi musicali giovanissima, ma si dedica totalmente allo studio del canto dopo aver abbandonato gli studi classici da violoncellista. Amante della contaminazione e curiosa verso tutti i linguaggi musicali, ha lavorato con numerose formazioni cantando pop, rock, blues, jazz, reggae, cubano, ciò le ha permesso di sviluppare versatilità vocale mantenendo però una chiara impronta blues/soul. Negli anni, grazie al sodalizio musicale con il chitarrista Edoardo Musumeci, trova la sua dimensione principalmente nelle sonorità acustiche. Il grande feeling che si crea li porta a spaziare all’interno dei vari generi, prediligendo l’improvvisazione e l’interplay, dando vita ogni volta ad un live unico. Dopo l’uscita del primo singolo “Con le mie scarpe” ed il secondo posto al Lennon Festival con il brano “Troppe Luci, niente Stelle” (scritto a 4 mani con il leader degli Sugarfree, Matteo Amantia), presenta ufficialmente i primi lavori cantautoriali al Mei di Faeza, dove riceve un ottimo riscontro e la incoraggia a lavorare alla realizzazione del primo disco. Fondamentale l’incontro con Riccardo Samperi (TRPmusic) che, in totale simbiosi con Edoardo e nel totale rispetto verso la scrittura, permette la realizzazione di “Fogli che Raccontano” uscito lo scorso 25 settembre, con il singolo che da il nome all’album, riscontrando un notevole riscontro positivo di critica e pubblico.

Instagram: https://www.instagram.com/larizzoriz/
Facebook: https://www.facebook.com/larizzoriz

Articolo precedenteChristian Laiontini e il suo monologo sul “definirsi”
Articolo successivoIl Teatro Vascello di Roma alza il sipario. La programmazione dal 26 aprile