Errico Canta Male e il suo nuovo EP “Elèison”: l’amore sopra ogni cosa, la musica e Torino

Già anticipato dal singolo “Rocce“, lunedì 29 aprile 2024 esce tutte le piattaforme digitali il nuovo disco di Errico Canta Male dal titolo “Elèison“. Quello di Errico è l’alter ego musicale di Angelo Mossi, che dopo aver militato nella scena indipendente di Torino, torna con una nuova creatura musicale anni dopo il suo primo EP, contenente il brano “Vanchiglia“, una canzone diventata nota negli ambienti politici antagonisti.

Elèison è una parola Greca che vuol dire pressappoco “pietà”.
La traduzione è incerta, e anche nel rito latino la parola era lasciata in greco, per mancanza di parole adatte. Errico ritorna così con un disco che tocca tematiche più personali ed intime: un mondo subacque e ipnotico, l’elaborazione di un trauma in formato musica, partendo dal titolo che è una parola greca che vuol dire pressappoco “pietà”. La traduzione è incerta, e anche nel rito cattolico latino la parola era lasciata in greco, per mancanza di parole adatte.

Gli piacerebbe collaborare con Brunori e Bianconi, ma ci ha raccontato molto altro.

  1. L’amore di “Elèison” ha una connotazione che può essere anche politica?
    Assolutamente sì. Penso ad Eleison come un percorso per la distruzione di ogni gabbia che sia essa piccola, grande, reale, retorica, imposta. Una grande liberazione.
  2. Come mai pensi sia passato così tanto tempo dal tuo precedente EP? Questi nuovi brani fanno riferimento a un altro periodo della tua vita?
    In realtà questi testi sono stati scritti prima di quelli del mio primo disco. E’ passato tanto tempo innanzitutto perché sono un indeciso cronico e poi perché in mezzo si è messa la vita. Sono successe tante cose e tante cose erano necessarie affinché arrivasse il momento giusto. Per dirne una, tra la chiusura delle registrazioni e la pubblicazione sono passati 3 anni. La spinta finale l’ha data un incidente sul lavoro con un martello pneumatico. Mi sono rovinato i tendini e non ho potuto suonare né fare niente di manuale per svariate settimane e anche oggi non ho più la stessa abilità con la chitarra. Trovarsi davanti alla perdita di qualcosa che davo per scontato sicuramente mi ha messo nella condizione di portare a termine questo progetto. 
  3. Ti capita mai di ragionare sul significato delle parole, oltre al significato di Elèison, che dà il titolo a questo nuovo disco che segna il tuo ritorno?Costantemente. Sarebbe buffo se non ci pensassi, visto che scrivo canzoni.
  4. C’è qualche nome della scena musicale italiana a cui sei particolarmente affezionato, e con cui ti piacerebbe collaborare?
    Sono tutti morti. Scherzi a parte forse Brunori o Bianconi però non so se sarei all’altezza di collaborare. Mi piacereppe passarci del tempo assieme. 
  5. Perchè “pietà” non è un termine negativo?
    Perché è ciò che ci connette alle altre persone. Perché è ciò che ci rende umani, credo
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