La storica band trevigiana ESTRA torna sulle scene a vent’anni dall’ultima pubblicazione discografica con l’album “Gli anni Venti” (moonmusic/Freecom), realizzato grazie a un crowdfunding che ha raccolto quasi €33.000, a testimonianza del fortissimo legame dei fan con la carriera di una band che ha contribuito a scrivere la storia del rock alternativo italiano.
“Gli anni Venti” è un disco duro e diretto ma traboccante di poesia che rappresenta il punto d’incontro dei percorsi individuali dei componenti della band, pur essendo caratterizzato dall’inconfondibile suono ESTRA. Co-prodotto dalla band e da Giovanni Ferrario, l’album è uno specchio dei nostri tempi, caratterizzati da una comunicazione frenetica quanto vuota e dalla progressiva perdita di umanità che essa causa. Un tentativo di recupero di due grandi assenti della nostra civiltà: l’empatia e il senso di direzione.
“Nell’immagine di copertina, una bambina armata di martello si appresta ad abbattere un muro. Oltre si intravvede un cielo rosso sangue che simboleggia il disastro civile, culturale e ambientale in cui siamo intrappolati. È il simbolo di un mondo che può reagire ma deve affrontare senza esitare le sfide epocali di questi anni venti, che sono lo specchio degli anni venti del secolo passato: vigilia di devastazioni che hanno riscritto la storia occidentale e non solo.
Per bocca della misteriosa Signora Jones che introduce il lavoro, si attraversano temi come la fluidità di genere, lo spettro di un passato che incautamente consideriamo risolto, i meandri della psiche e dei sentimenti più nascosti, passando per (vani?) tentativi di fuga, nuotando in mezzo a migranti che non possiamo ignorare. Il viaggio termina davanti a un’umanità in fila per sopravvivere, tra le proteste dei più piccoli e la presa di coscienza che potremmo essere gli ultimi esemplari della specie umana”.
L’album è composto da dieci canzoni (più un’introduzione) che puntano a marchiare a fuoco le storture del presente, attraversato da conflitti, posizioni estremistiche, derive di pensiero paradossalmente aderenti a un pensiero unico dominante. Un album politico nel senso più ampio del termine, che decide però di porre domande più che fornire risposte preconfezionate.
I testi di Giulio Casale, riconosciuto come uno tra i parolieri più incisivi e originali attualmente all’opera in Italia, si innestano sulle melodie e le armonie spesso dissonanti intessute dalla chitarra di Abe Salvadori, che a loro volta sono sostenute dalla ritmica granitica creata da Nicola Accio Ghedin ed Eddy Bassan.
All’album partecipano come ospiti Marco Paolini e Pierpaolo Capovilla (in qualità di voci recitanti), Giovanni Ferrario e Marco Olivotto.
Tracklist
01. [La signora Jones] feat. Marco Paolini
02. Fluida Lol
03. Gli anni venti
04. Che n’è degli umani?
05. Nessuno come noi
06. Ti ascolto
07. Lascio Roma
08. Nel 2026
09. Il peggiore
10. Monumenti immaginari
11. Notte poi feat. Pierpaolo Capovilla
Gli ESTRA nascono a Treviso nel 1991. La formazione originale, mai cambiata nel tempo, vede Giulio “Estremo” Casale alla voce, Abe Salvadori alla chitarra, Eddy Bassan al basso e Nicola “Accio” Ghedin alla batteria.
Attirano fin da subito l’attenzione della critica, grazie a un sound ruvido e originale e ai testi visionari e introspettivi che li situano a cavallo tra rock e canzone d’autore. Vincono l’edizione 1994 di Rock Targato Italia, aprendo così le porte al contratto discografico che li porterà a produrre quattro album: Metamorfosi (1996), Alterazioni (1997, votato dai lettori di Mucchio Selvaggio come uno tra i migliori dieci dischi rock dell’anno), Nordest Cowboys (1999), Tunnel Supermarket (2001). Hanno tenuto concerti in Italia nei club e in festival come il Concerto del Primo Maggio a Roma, Arezzo Wave, Sonoria a Milano, Neapolis Festival e Tora! Tora!.
Nel 1998 hanno aperto per The Cure con i Marlene Kuntz e i Cornershop.
Nel 2003 pubblicano il live che sancisce di fatto la sospensione della loro carriera per oltre un decennio: A conficcarsi in carne d’amore.
Dopo un lungo periodo di pausa, la band si riunisce e realizza un tour nell’aprile 2014, toccando Milano, Firenze e Roma. Il tour si conclude a Treviso il 9 agosto 2015 con un concerto annunciato come l’ultimo in assoluto. Il 25 giugno 2017 compaiono però, davanti a duemila spettatori, sul palco della Festa d’Estate a Vascon (TV) senza usare esplicitamente il nome ESTRA. La band viene annunciata come Estremo, Abe, Accio, Eddy.
Nel 2020 il gruppo si riunisce nuovamente per un concerto a Treviso nel festival Suoni di Marca. Dopo il concerto inizia a farsi strada l’idea di una possibile reunion finalizzata alla produzione di un nuovo album.
Dopo un periodo dedicato alla composizione dei nuovi brani, il 10 luglio 2023 la band lancia un crowdfunding con Produzioni dal Basso per finanziare la produzione del nuovo disco. Nel giro di 72 ore viene superata la metà della cifra pianificata, cosa che dà il via definitivo alle registrazioni dell’album, che prendono il via nel mese di luglio con la co-produzione artistica di Giovanni Ferrario. Il crowdfunding si conclude dopo due mesi, superando il traguardo prefissato e raccogliendo quasi €33.000.
I pre-ordini dell’album superano le cinquecento copie, cifra ragguardevole per un’operazione del tutto indipendente. I lavori si concludono nell’inverno 2023 e le ricompense vengono spedite ai partecipanti alla campagna a partire da marzo 2024.
L’attività della band è attualmente coordinata da Marco Olivotto, collaboratore di lunga data di Giulio Casale.