Eurovisioni 2018, l’appuntamento
Manifestazione insignita della medaglia del Presidente della Repubblica Italiana
Manifestazione ufficiale dell’anno europeo del Patrimonio Culturale
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XXXII Edizione – Festival Internazionale di Cinema e Televisione –
XVII edizione del festival «Cinema di servizio pubblico»
26-27 ottobre 2018 – “Patrimonio Culturale e Servizio pubblico: matrimonio d’amore e d’interesse?”
Sabato 27 ottobre 2018 – ore 12,10/13,00
ROMA
Accademia di Francia – Villa Medici
Viale Trinità dei Monti 1
Il padre dell’informazione politico parlamentare italiana avrebbe oggi cent’anni.
L’eredità di Jader Jacobelli, un filosofo prestato al servizio pubblico.
Tavola rotonda e dibattito
Programma
12.10 Presiede introduce e modera Stefano Rolando, Vice Presidente di Eurovisioni. La difficile riforma della comunicazione pubblica e delle rappresentanze dei territori e i compiti del nuovo servizio pubblico crossmediale della comunicazione
12.20 Silvana Palumbieri, Il racconto biografico su Jader Jacobelli attraverso le Teche Rai con la lettura di Angelo Maggi
12.30 Roberto Amen, Non è mai troppo tardi per un canale istituzionale del servizio pubblico
12.40 Bruno Somalvico, La proposta di Amalfi all’origine dii Infocivica, Informazione istituzionale ed educazione civica
12.50 Conclude Gian Piero Jacobelli, Mio padre un moderatore non moderato fra riflessione filosofica e azione nel giornalismo
13.00 Fine della sessione
Jader Jacobelli, un grande intellettuale (da giovane aveva fatto da paciere fra Ugo Spirito e Giovanni Gentile) e servitore disinteressato del servizio pubblico e della libera informazione. Padre della moderna comunicazione politica nella televisione italiana (memorabili le sue Tribune Politiche caratterizzate dalla massima imparzialità e imperturbabilità anche quando Marco Pannella ed Emma Bonino si presentarono imbavagliati e rimasero in silenzio per tutta la durata del programma) sino all’ultimo si è interessato di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione: si chiedeva in che misura i messaggini abbreviati tramite SMS (non si erano ancora affermati i social network e non era ancora nato Twitter) avrebbero influito nell’evoluzione del linguaggio e della comunicazione politica. Inflessibile ed imparziale, aveva sempre rifiutato di schierarsi nel corso della sua carriera giornalistica (pur provenendo da una cultura politica nell’esperienza della radio degli alleati in Sardegna che lo facevano presumere essere vicino al Partito d’Azione. Del resto nemmeno il figlio Gian Piero mi diceva di non avere mai saputo per chi votasse. Celeberrimo il suo ruolo di moderatore che riproduceva anche nei dibattiti annuali che organizzava a Saint Vincent: la clessidra era inflessibile e se superavi solo di pochi secondi il limite imposto a ogni singolo partecipanti (6 minuti nel primo intervento 4 nella replica dell’indomani) con la sua gentile dolce quanto autorevole e quindi ultimativa voce eri costretto a chiudere il Tuo intervento. Nessuno era più indicato di lui per fare dapprima il cronista parlamentare e poi diventare un grande e ineguagliato moderatore delle tribune politiche. Ruolo che era stato di Ugo Zatterin e che pretendeva e pretende ancora di avere un arbitro assolutamente imparziale, verrebbe da dire il più imparziale di tutti.
Si badi bene: un grande moderatore, non un moderato perché Jader non era certo privo di convinzioni anche se un giorno mi rimproverò dicendomi che lui stesso aveva difficoltà a definirsi. Gli devo tanto non solo perché ci premiò proprio a Saint-Vincent nel 1998 per il primo saggio che avevo allora pubblicato al Mulino insieme a Bino Olivi dedicato a “La fine della comunicazione di massa”, ma perché mi aveva invitato a resistere nei momenti professionali più difficili trascorsi dopo l’uscita di scena del mio maestro Massimo Fichera, ma a mantenere fermo e saldo il proprio operato come servitore disinteressato delle ragioni del servizio pubblico e l’obiettivo della sua trasformazione nella società dell’informazione giudicato necessario perché fosse in grado di continuare ad essere al servizio della collettività. Per questo ci invitò a lanciare la Carta di Amalfi all’origine di Infocivica di cui fu poi uno dei dieci soci fondatori nel dicembre 2003. Ancora a poche settimane dalla morte in una lettera scritta a Bino Olivi e al sottoscritto nel gennaio 2005, Jacobelli sottolineava ” l’urgenza di un intervento di Infocivica sulla questione di cui si sta dibattendo nel paese: se la Rai deve divenire un’azienda pubblico-privata, o se invece deve esaltare la sua mission pubblica privatizzando le sue attività più commerciale. Nel primo caso – aggiungeva – a mio parere l’attività commerciale farebbe premio su quella civica. Nel secondo, l’attività civica non sarebbe più inquinata da logiche politiche e commerciali che la insidiano quotidianamente. Su questa tesi Infocivica dovrebbe esercitare un’azione di pressione su chi deve decidere, con articoli, comunicati, lettere, sottoscrizioni. Insomma Infocivica non soltanto come un gruppo di studio, ma anche “di pressione”. Grazie ancora, caro Jader.
In questa giornata dedicata ai canali istituzionali europei promossa nell’ambito di Eurovisioni non potevamo non cogliere quest’appuntamento europeo per un primo bilancio sul lascito di questa straordinaria figura di filosofo prestato alla buona e corretta informazione. Per conferire al servizio pubblico delle comunicazioni nella società dell’informazione e della conoscenza, autorevolezza, credibilità e qualità – non solo “qualità televisiva” ma diremmo oggi crossmediale attraverso un oculato presidio della Rete e un ritrovato rapporto con quei giovani e nativi digitali che tanto incuriosivano uno spirito acuto e in qualche modo rinascimentale aperto a 360 gradi come quello di Jader Jacobelli sulla cii figura Infocivica sta realizzando con Silvana Palumbieri, una biografia per immagini.
Bruno Somalvico, segretario Infocivica – Gruppo di Amalfi
EUROVISIONI
Presidente: Michel Boyon
Segretario Generale: Giacomo Mazzone
L.go Antonelli, 2 – 00145 Roma,