Federico Saliola tra progetti e Corovirus
Oggi abbiamo incontrato Federico Saliola, classe 1989, rappresentante di una parte di trentenni che non si è abbattuta durante il periodo nero del Coronavirus.
Federico buongiorno, da bambino che sognava il cinema a giovane attore ed autore, possiamo dirlo?
Buongiorno, eh sì!
Sul web hai iniziato con Romanzo Demenziale, un successo seguito da tanti altri successi.
Ma ci puoi raccontare com’è nata questa tua passione e come ti vengono le idee per i tuoi prodotti?
Com’è nata di preciso la passione per questo settore non lo so onestamente, ce l’ho dentro da sempre. Provo a pensare che venga da una forte attrazione che ho sempre avuto per l’intrattenimento, l’arte e la comunicazione. Tutto ciò che tiene compagnia, distrae, comunica, crea, fa pensare, emozionare, ridere, riflettere o piangere l’ho trovato di rilevale importanza, penso che faccia bene alla nostra salute e che riempia un vuoto dentro ognuno di noi.
Alle elementari ero in classe con una bambina che voleva fare la dottoressa per curare i malati. Era un pensiero molto bello, nobile ed importante, calcolando che – appunto – è uscito da una bambina di neanche dieci anni.
Io invece pensai che negli ospedali, i pazienti, subito dopo i dottori, la prima cosa che cercano è un libro, un giornale, un televisore o una radio. Questo per avere una compagnia, un’emozione, per calmare una sete di sapere, distrarsi, informarsi e – perché no – sognare. Tutti strumenti che nascono dal lavoro di artisti, che siano scrittori, attori, registi, conduttori, cantanti o musicisti.
Direi un minimo anche i giornalisti.
Riflettendoci, ho pensato che forse anche noi artisti siamo un po’ dottori, perché nella maggior parte dei casi, con un film, una canzone o un libro, riusciamo a curare l’anima.
Le idee mi vengono per caso. Si deve stimolare la fantasia, bisogna essere folli e cercare di guardare oltre quello che si vede per farle venire; cercare di capire cosa ancora non esiste, cosa si potrebbe creare e cosa potrebbe esistere, delle volte anche modificando qualcosa di già esistente.
Tutto può essere utile per far venire un’idea: un pensiero, un confronto o delle volte anche uno sbaglio!
A cosa ti ispiri quando scrivi?
Io sono sempre stato un cane sciolto. Non sempre mi ispiro a qualcosa o qualcuno.
Quando invento un video, un testo o una canzone, sono dei risultati di qualcosa che è nato per caso dentro di me e che poi ho portato allo sviluppo totale, anche senza ispirazioni.
Quando mi ispiro, invece, forse anche inconsapevolmente, prendo spunto dalla comicità di quelli che sono stati i miei maestri, come Verdone, De Sica, Pozzetto, Proietti, Sordi, Fabrizi, Villaggio, Atkinson (Mr. Bean), Milian & Bombolo e Totò.
Dei tuoi video a quale sei più affezionato?
Sono tutti figli miei e non ho preferenze, ma Apro il Frigo mi ha fatto capire il potenziale di internet, cosa significhi esser riconosciuto per strada e ricevere messaggi da persone sconosciute da ogni parte del mondo.
Dal web, alle TV locali fino al piccolo e grande schermo. Sei un vulcano in continuo movimento e che regala piacevoli sorprese. Cosa provi?
Grazie. Provo l’immensa soddisfazione e gioia di esser diventato quello che volevo. Non è stato per niente facile. Il settore artistico è un lavoro molto particolare; non si fa domanda, si viene assunti e si sta dentro fino alla pensione. Non funziona così purtroppo. O per fortuna!
Questo è il lavoro precario per eccellenza, un lavoro che ha bisogno di stimoli, va capito ed inventato, va scoperta una strada per poter entrare e un modo per mantenersi dentro. Ho avuto, tra l’altro, moltissimi bastoni tra le ruote come la crisi del 2008, amici che mi hanno consigliato altre strade, fidanzate che volevano lasciassi questo settore… ed ora il Covid, che sta praticamente mangiando questo mondo uccidendo il lavoro e il futuro degli artisti.
Spero si possa riprendere quanto prima ad andare al cinema, a teatro, ad un concerto, alle mostre, alle fiere o nei musei. Ma lo dico anche per uno scopo culturale e sociale, non soltanto per far riprendere a camminare, come prima, il mio settore.
Torno alla domanda: è bello sentirsi soddisfatti, sentire che tutta la gavetta non è stata vana, ma ovviamente senza mai sentirsi “arrivati”.
Hai un rituale che metti in atto prima che la telecamera si accenda?
Non sono superstizioso, ma non esserlo porta male!
Sì, ne ho uno, posso dirlo? Me lo ha insegnato su uno dei miei primissimi set una famosa attrice italiana, di gran classe, eleganza e finezza, ma è quello che porta bene nel nostro settore: bisogna dire “Merda, merda, merda!”
Hai avuto difficoltà a trovare degli sponsor per i tuoi video?
Onestamente finora non li ho neanche cercati, ho prodotto personalmente ogni singolo video.
Se avessi la possibilità di scegliere, chi vorresti al tuo fianco nelle prossime riprese?
Ad inizio 2021 farò uscire una nuova parodia musicale. Vorrei al mio fianco un’attrice romana.
Ne sto valutando qualcuna, ma alla fine sarò costretto, purtroppo, a sceglierne soltanto una.
Vedremo!
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Per il cinema sto svolgendo alcuni provini per prodotti ahimè top secret, mentre per il mio web sto ultimando tre nuove parodie musicali più una carrellata di diversi video comici in pillole.
Cosa consiglieresti a chi, come te, vuole intraprendere questa carriera?
Di studiare tanto, di avere le idee chiare su quello che si vuol fare (recitazione, conduzione, doppiaggio, produzione, scrittura, canto o ballo), di iniziare da bambini e di andare fino in fondo, senza arrendersi mai.
Consiglio di essere pronti ad avere ossa forti per entrare in un sistema dove c’è molta gavetta da fare e poca sicurezza per il futuro, ma un’enorme gioia se andrà tutto come si desidera.
SONY DSCIl Covid ti ha fermato? Rallentato?
Fortunatamente no. Nel senso che ovviamente sì, il settore è stato in parte fermato e in parte rallentato, soprattutto nel periodo marzo/maggio 2020, ma non mi sono fermato io.
Per carattere non mi fermo mai, cerco sempre di creare qualcosa, approfittare del momento e farne tesoro, nella peggiore delle ipotesi reinventarmi o riciclarmi.
Durante il lockdown di inizio 2020 ho scritto molto, letto, studiato e messo giù le basi per i prossimi progetti.
In più lavoravo come corriere, consegnando spesa, saponi o farmaci per un’organizzazione nel mio quartiere. Mai fermarsi!
Ora in cosa sei impegnato?
Ora sto monitorando la divulgazione di “Fatti più in là, il Coronavirus sento arrivar”, la mia video-parodia sul Covid. All’inizio non volevo scherzare su questo argomento ma in tanti mi hanno chiesto una parodia sul Coronavirus. Tutti gli altri ragazzi del web ci hanno scherzato sopra, chi in un modo e chi in un altro, e di certo Federico Saliola non poteva restarne privo e far finta di nulla verso un momento così grande e drammatico; ho trovato il giusto compromesso tra scherzarci e lanciare un messaggio positivo, ovvero quello di “farsi più in là”, mantenere quindi il distanziamento sociale e rispettare di conseguenza tutti gli altri accorgimenti che questa pandemia ci ha insegnato. Poi sto ultimando il montaggio e il doppiaggio di due miei video che usciranno la prossima estate. Uno contro l’abbandono dei cani e l’altro contro l’abuso nell’utilizzo dei cellulari.
Ci vediamo sul web!