Fermenti lattici, la commedia in arrivo al Teatro Tor Bella Monaca di Roma. La commedia brillante al femminile scritta da Ester Palma, Giovanna Biraghi e Monica Pariante in scena dal 22 al 25 gennaio 2020 alle ore 21.00
Un cast tutto al femminile per “Fermenti lattici”, commedia brillante con risvolti noir, scritta da Ester Palma, Giovanna Biraghi, Monica Pariante. Cinque donne cercano di portare in scena, fra mille imprevisti, un’opera dal testo criptico e incomprensibile, e nel corso delle prove finiscono per riflettere su rapporti di coppia, omosessualità e accettazione di sé, violenza di genere, amicizia e solidarietà femminile per trovare, o ritrovare, ciascuna, una parte di sé e risposte attese da tempo. Prodotto da CAD Compagnia Attori Doppiatori, lo spettacolo sarà in scena al Teatro Tor Bella Monaca dal 22 al 25 gennaio, ore 21.00.
La vicenda prende l’avvio dalle prove per la messa in scena de “La nona nota”, opera dell’autrice svedese Pernilla Hulmqvist, che dovrebbe inaugurare il festival teatrale di Selva Romana, paesino nei dintorni della Capitale, immaginario quanto sono invece realistici gli ambienti e gli interessi che ruotano intorno alla manifestazione: fra l’uso disinvolto dei fondi europei per la cultura e il testo da mettere in scena piegato senza scrupoli a fini politici. La regista Leda De Marco, artista estrosa e di impegno, omosessuale dichiarata, nota per il suo carattere poco diplomatico, dopo essersi prestata per motivi economici alla tv per cui ha girato un paio di fiction che considera una macchia nel suo passato artistico, vede nella proposta l’opportunità di tornare all’amato teatro decidendo programmazioni scevre da ogni compromesso. Morta suicida, la Hulmqvuist (prozia della moglie dell’assessore che è l’unica erede dei diritti) ha ricevuto un prestigioso quanto elitario premio postumo proprio per la peraltro incompiuta “La nona nota” che racconta la storia di due donne dell’alta borghesia tedesca dell’800 che si rincontrano dopo essersi follemente amate e perse a causa delle pressioni sociali dell’epoca.
Nella sala grande del teatro, destinata alle prove de “La nona nota”, la sera prima è stato trovato il cadavere di Armando Capone, regista teatrale di successo quanto rozzo e insensibile. L’uomo è precipitato da un’alta scala e le indagini sulla sua morte sono in corso. Ma la De Marco, spiccia e pragmatica, non se ne lascia impressionare. Piuttosto è inamovibile sulla scelta delle protagoniste, che dovranno essere due attrici di indiscusso talento. La prima, Caterina Martinelli Stevens, è un volto televisivo molto noto, essendo stata la protagonista di moltissime fiction Rai e Mediaset. Leda e Caterina hanno avuto una grande e burrascosa storia d’amore, segnata da ripicche, malintesi e sofferenza, soprattutto per la volontà di Caterina di non dichiarare pubblicamente di essere omosessuale. L’altra prescelta è Regina Guerrieri, che dopo avere ottenuto in anticipo il suo sontuoso compenso, viene fermata all’aeroporto di Managua con un grande quantitativo di cocaina e reclusa in un carcere locale.
Mentre la De Marco, affranta per la notizia, si danna per capire come pagare una sostituta, appare come una visione Sara Valente, attrice di grandi capacità e scarse fortune che viene subito ingaggiata. Ma Sara ha un segreto: era da 10 anni l’amante di Capone e sulla sua morte sa molto più di quanto abbia dichiarato. Data la scarsità di fondi, Leda coinvolge anche la nipote Elettra Leonardi, che fa la stunt-women e che la zia e il resto della famiglia cercano di allontanare da un mestiere tanto pericoloso, quanto sottopagato. Da improbabile aiuto regista sarà ingaggiata gratis per dire un’unica battuta, quella finale, ma non avendo la ragazza interesse per il progetto, né alcuna attitudine attorale, l’impresa si presenterà molto più difficile del previsto.
Incaricata di tradurre e adattare “La nona nota” è Filomena Caracciolo (detta Fillys), intellettuale napoletana di raffinate origini nobiliari, che sta perdendo tutto il suo aplomb da quando (di recente) il marito Gualtiero Pignatelli de Toledo le ha chiesto il divorzio. In realtà tutta Napoli era a conoscenza da tempo della relazione di Pignatelli De Toledo con il suo istruttore di vela Ciro Palumbo. Trauma che ha influenzato drammaticamente il lavoro della Caracciolo e di conseguenza anche il contenuto dell’adattamento de “La nona nota”, che si rivela totalmente fuori sintonia con l’opera, avendo Fillys “rivissuto” la sua storia attraverso quella della Hulmqvuist.
La storia riguarda anche e soprattutto la difficoltà di comunicare all’interno della coppia, se non proprio l’impossibilità di vivere i rapporti senza fraintendimenti e incomprensioni.
In una girandola senza sosta di gag, citazioni cinematografiche, battute e spunti comici esilaranti, che mantengono sempre alto il ritmo e la tensione narrativa, il pubblico viene trascinato al finale a sorpresa, tutto da gustare.
da mercoledì 22 a sabato 25 gennaio ore 21
Fermenti lattici
Autrici: Giovanna Biraghi, Ester Palma, Monica Pariante
Cast: Monica Pariante (Leda De Marco), Marina Thovez (Caterina Martinelli Stevens), Laura Magni (Sara Valente), Stefania Colangelo (Filomena Caracciolo, detta Fillys), Maria Sofia Palmieri (Elettra Leonardi).
Regia: Monica Pariante
Produzione: CAD – COMPAGNIA ATTORI DOPPIATORI
Teatro Tor Bella Monaca
Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti
Prenotazioni: tel 06 2010579
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30