Festa Russa per Anja, lo spettacolo al Teatro Marconi di Roma
LUNEDI 16 DICEMBRE 2019 ORE 20:30
Teatro Marconi | Viale Guglielmo Marconi 698/E – Roma
FESTA RUSSA per ANJA
serata a cura di Claudio Boccaccini e presentazione teatrale del romanzo “Anja. La segretaria di Dostoevskij” di Giuseppe Manfridi (La lepre Edizioni) Dopo Un tè con Anja, l’appuntamento a più libri più liberi dello scorso 7 dicembre e la tappa del 13 dicembre alla Biblioteca Provinciale di Frosinone, continua inarrestabile il viaggio promozionale di Giuseppe Manfridi e del suo ultimo romanzo “Anja la segretaria di Dostoevskij” (collana Visioni | La lepre Edizioni 2019). Il prossimo 16 Dicembre alle ore 20:30 al Teatro Marconi di Roma (Viale Guglielmo Marconi 698/E) avrà luogo una Festa Russa per Anja. La serata, gratuita, a cura di Claudio Boccaccini, in collaborazione con il Teatro Marconi e La Lepre Edizioni, prevede una presentazione teatrale del romanzo che avrà come protagonisti sulla scena: Ivana Lotito (Anja)
Claudio Boccaccini (Dostoevskij)
Silvia Brogi (Anna Nikolaevna)
Paolo Perinelli (Stellovskij)
Maurizio Greco (Ol’chin)
Luna Romani (Fedosija)
Musiche originali di Antoni Di Pofi Alla fine della serata per i possessori del volume brindisi ‘a la russe’ sul palco e dedica dell’Autore.
Giuseppe Manfridi, già co-sceneggiatore del film Ultrà (Orso d’Argento nel 1991, con la regia di Ricky Tognazzi, al Festival di Berlino), e già selezionato due volte per il Premio Strega, è scrittore e autore teatrale rappresentato in Italia e all’estero. Tra le sue commedie di maggior successo ricordiamo: Giacomo il prepotente (1989), Ti amo Maria! (1990), Zozòs (1994), La cena (in scena dal 1990). Il debutto nella narrativa lo vede subito nella dodicina dello Strega 2006 con Cronache dal paesaggio (Gremese 2006), evento che verrà replicato nel 2008 con La
cuspide di ghiaccio (Gremese). Di recente ha pubblicato Filastrocche della nera luce. Cronache dalla Shoah (La Mongolfiera 2018). Nel 2016 ha pubblicato nelle nostre edizioni Anatomia della gaffe e, nel 2017, Anatomia del colpo di scena.
Giuseppe Manfridi – con questo romanzo si cimenta in una divertente e raffinata operazione di riscrittura di un momento topico della vita di Dostoevskij, quello in cui entra
in scena Anja, sua giovanissima salvatrice che diventerà la seconda moglie e unico amore felice della vita del grande scrittore. Manfridi si diverte e fa divertire il lettore che si trova immerso in una storia vera ma ricca di invenzioni, dove l’autore gioca con le atmosfere dell’opera di Dostoevskij a cui rimanda, allude o cita in modo diretto. Il risultato è una storia d’amore, di letteratura e di debiti che non solo parla di Dostoevskij ma sembra anche appropriarsi del suo linguaggio, della vita interiore dei personaggi, della magia di Pietroburgo, della durezza della vita e del dramma esistenziale che la rende meravigliosa e tremenda.
Bastano ventisei giorni a trasformare una adolescente in una moglie? Questa la domanda della Lepre che immediatamente inquadra uno dei temi cardine di questo libro. Anja. La segretaria di Dostoevskij racconta, infatti, l’incontro tra Dostoevskij e la giovane stenografa che sposerà. Siamo a San Pietroburgo anno 1866. Lo scrittore quasi cinquantenne Fëdor Michajlovič Dostoevskij è afflitto dall’epilessia e reduce dall’aver firmato un contratto-capestro col suo mefistofelico editore: si è impegnato a consegnare un nuovo romanzo nell’arco di un mese. In caso contrario perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. Consigliato dagli amici, si rivolge a una scuola di stenografia che gli mette a disposizione la migliore delle sue allieve: Anja Grigor’evna, una graziosa adolescente curiosa del mondo, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, in ventisei giorni, nascerà un amore estremo a dispetto dello scandaloso divario di età. Anja rimarrà la fedele custode dell’opera di Dostoevskij fino alla propria morte, avvenuta trentasette anni dopo quella del marito.
Vera Macchina del Tempo, questo romanzo sonda il legame profondo che si stabilì tra Dostoevskij e Anja nel breve tempo della stesura del Giocatore, restituendoci, con una scrittura straordinariamente evocativa, atmosfere, clima e persino odori e rumori della Pietroburgo del XIX secolo.