Inaugurata l’11 maggio, la quarta personale presso la Galleria, presenta le sue nuove figure ambulanti, tredici opere raffiguranti persone in movimento riprese dalla strada. Ogni figura è del tutto unica con il suo stile che si distingue attraverso l’abbigliamento, il movimento del corpo, gli oggetti oi semplici accessori. I protagonisti sono colti nella loro quotidianità, gente che cammina con uno scopo ben preciso spesso stringendo in mano il telefono o leggendo una e-mail. I soggetti sono rielaborati dall’artista che arriva all’essenza della forma attraverso un processo di minimalizzazione del segno. Ne scaturiscono opere che, seppure stilizzate, non perdono né in espressività né in peculiarità e la cui freschezza è esaltata anche dall’estrema immediatezza con cui si offrono allo spettatore. Definite “icone moderne” di ulna realtà generica e generalizzata, le opere di Opie pongono alla ribalta problemi legati alla psicologia della percezione e alla pratica della conoscenza approfondendo l’ambiguo rapporto tra la realtà e il suo corrispettivo feticcio. Reso con la tecnologia digitale, il mondo di Opie è, di fatto, una meditazione sul gioco complesso fra la natura e l’artificio, tra il segno e la realtà osservata e sperimentata.
La mostra è accompagnata da un testo di Valentino Catricalà , direttore della SODA Gallery di Manchester.
Nella sua quarta mostra personale alla Galleria Valentina Bonomo, Julian Opie presenta le sue ultime figure ambulanti : tredici opere raffiguranti figure umane viste camminare per strada. Ognuno di loro è unico, con uno stile tutto suo, espresso nei suoi abiti, nei suoi movimenti e negli oggetti che porta con sé, o semplicemente negli accessori che indossa. I protagonisti delle opere vengono ripresi mentre svolgono la loro vita quotidiana: si tratta di persone che camminano da qualche parte per una ragione ben specifica, spesso con in mano il telefono o leggendo un’e-mail. L’artista sviluppa e trasforma i suoi soggetti, arrivando all’essenza delle loro forme attraverso un processo in cui i segni che lascia sono ridotti al minimo. Il risultato sono opere che possono essere stilizzate ma che non perdono nulla in termini di espressività o individualità, e la cui freschezza è resa ancor più enfatica dall’estrema immediatezza con cui si presentano allo spettatore. Le opere di Opie, definite “icone moderne” di un’esistenza generica e generalizzata, accendono i riflettori su questioni legate alla psicologia della percezione e alla conoscenza come pratica, approfondendo le ambiguità del rapporto che lega la realtà e la sua totemia rappresentazioni. Il mondo che Opie descrive, utilizzando la tecnologia digitale, è effettivamente una meditazione sulla complessa interazione tra natura e artificio, e tra segni/segni e la realtà mentre la osserviamo e la viviamo.
La mostra è presentata in un testo di Valentino Catricalà , direttore della SODA Gallery di Manchester.
Fino al: 15 ottobre 2023
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 15-19
Galleria Valentina Bonomo
Via del Portico d’Ottavia13, Roma
tel. +39 066832766
E-mail: info@galleriabonomo.com
www.galleriabonomo.com