Focus Young Arab Choreographers Italy 2017

Focus Young Arab Choreographers Italy 2017. Ultimo appuntamento: Venerdi 22 settembre, Roma
11^ edizione TEATRI DI VETRO “Guarda indietro, guarda avanti” direzione artistica Roberta Nicolai

Gran finale per il progetto FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS, nato con l’obiettivo di facilitare la mobilità, il dialogo interculturale e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti arabi e le realtà del territorio italiano. Dopo ben dieci festival che in tutta la Penisola, a partire dallo scorso maggio, hanno ospitato sei eclettici e talentuosi danzatori tutti provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo, è ora la volta dell’ultimo appuntamento, a Roma, dove la rassegna Teatri di Vetro diretta da Roberta Nicolai presenterà negli spazi Carrozzerie n.o.t. Bassam Abou Diab (Libano) in Under the flesh,  Hamdi Lakhdher (Dridi) (Tunisia) in Tu meur(s) de terre Mounir Saeed (Egitto) in What about Dante.
Selezionati all’interno della BIPOD/Beirut international platform of dance, in collaborazione con la Maqamat Dance Theatre di Beirut, ilMinistero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) e il Ministero degli Affari Esteri (MAE), i coreografi hanno mietuto consensi tra pubblico, stampa e operatori del settore attraverso performance, masterclass ed incontri di approfondimento in un tour che, partito da Torino (Festival Interplay), è proseguito per Firenze (FABBRICA EUROPA),  Brescia (LA STRADA), Castiglioncello (INEQUILIBRIO), Spoleto (LA MAMA UMBRIA), Ancona (INTEATRO), Pescara (CORPOGRAFIE), Bologna (DANZA URBANA), Potenza (CITTÀ DELLE 100 SCALE), Anghiari (ANGHIARI DANCE HUB), e nuovamente Spoleto, fino ad approdare nella Capitale.
Qui gli artisti presenteranno rispettivamente Under the flesh, studio di Bassam Abou Diab sulla relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali nato dall’aver vissuto la guerra, prima e dopo, ed essere stato obbligato, nella devastazione di corpo e spirito, ad utilizzare un enorme numero di strategie per sopravvivere; Tu Meur(S) De Terre, una danza fisica dei ricordi concepita da Hamdi Dridi che ricostruisce la figura del padre imbianchino nel suo luogo di lavoro, un duetto sinfonico in cui il dolore della malattia si trasforma in una poesia incantata; e What about Dante, un lavoro di Mounir Saeed ispirato all’Inferno della Divina Commedia di Dante, miscelato con lo spiritualismo del Sufismo e la musicalità nata dall’incrocio con inni cristiani e canti orientali, alla ricerca di una fusione tra la spiritualità delle culture.
Una perfetta conclusione per un’esperienza artistica che nel suo insieme ha dimostrato di raggiungere un concreto intervento di sostegno alla danza contemporanea araba ed ha rappresentato una straordinaria opportunità di conoscenza tanto per gli artisti quanto per i pubblici italiani.

FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS Italy 2017 è un evento sostenuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in collaborazione con:

ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo (Festival Corpografie) – Pescara
Anghiari Dance Hub – Anghiari (AR)
Armunia (Festival Inequilibrio) – Castiglioncello (LI)
Associazione Basilicata 1799 (Città delle 100 scale Festival) – Potenza e Matera
Associazione Danza Urbana (Festival Danza Urbana) – Bologna
Associazione Culturale Mosaico Danza (Festival Interplay) – Torino
Associazione Culturale Il Triangolo Scaleno (Festival Teatri di Vetro) – Roma
C.L.A.P.Spettacolodalvivo (La Strada Festival Internazionale) – Brescia
Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee (Festival FabbricaEuropa) – Firenze
Inteatro Festival / Marche Teatro – Polverigi e Ancona
La Mama Umbria International – Spoleto (PG)

Per info e prenotazioni a Roma:
promozione@triangoloscalenoteatro.it
www.teatridivetro.it
ingresso 10 euro | ridotto 5 euro

 

CARROZZERIE N.O.T
Via Panfilo Castaldi 28/a – Roma

 

I PROGETTI E GLI ARTISTI (Roma)

UNDER THE FLESH
Nel 1996 la guerra tornò ed era molto tempo che non incontravo i miei amici, i bombardamenti.
I miei amici questa volta erano molto più sofisticati e forti delle volte precedenti ed era molto tempo che non utilizzavo la strategia della caduta.
Presi nota del cambiamento ed elaborai di nuovo la strategia cercando di non morire. La seconda strategia consiste nel lasciare che il tuo corpo vada fino alla fine, ti avvantaggi del momento per andare verso l’estrema parte del tuo corpo/il confine estremo del tuo corpo ed evitare il pericolo.
In effetti non è una strategia ma cercavo di festeggiarla perché ebbi un nuovo paia di scarpe dagli aiuti europei.
La parte migliore di una guerra sono i regali, giochi e donazioni che di solito riceviamo dopo ogni guerra ma in quel caso il mio vicino ricevette più doni perché i suoi genitori morirono durante la guerra.
Durante l’anno 2000 sono cambiato. Nuove idee in mente riguardo la relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali.
La mia nuova strategia è di mettere insieme tradizioni e identità per creare un particolare gusto e un significato del tutto nuovo per l’esistenza.
Nel 2006 le cose si sono fatte più difficili. Fui obbligato a utilizzare un enorme numero di strategie per sopravvivere. Dolore e morte erano solo musica per me.
Penso che il tempo sia finito e che voi state pensando che ho detto un sacco di stupidaggini ma la cosa più importante è che proviate a scoprire le vostre personali strategie.

Bassam Abou Diab 
Giovane coreografo libanese, Bassam Abou Diab ha lavorato per molti anni con Omar Rajeh|Maqamat. Nel 2010 e 2011 ha partecipato al programma di training intensivo di danza Takween, dove ha lavorato con coreografi come Marcel Leemann, Emilyn Claid, Thierry Smith, Luc Dunberry, Marco Cantalupo, Anani Dodji Sanouvi, Radhouane El Meddeb, Jens Bjerregard, Kristina De Chatelle, Damien Jalet and Franceso Scavetta.

 

TU MEUR(S) DE TERRE
Io danzo mio padre, un imbianchino.
Danzare i miei ultimi ricordi, ricostruendo la sua presenza fisica nel suo luogo di lavoro ricoperto di cartoni.
A te che mi guardi, mio padre racconta la storia della sua vita attraverso le mie braccia. Danzo con calma il dolore trasformando un tumore in una poesia. Tra Dio e un essere umano, un padre e suo figlio, il cielo e la terra, il suono e il movimento, lui mi sta guardando, ora. Il nostro duetto mi rende capace di accettare che è andato via e che sicuramente ci incontreremo di nuovo un altro giorno.
Sostenitori:
-CNDC d’Angers
-ICI – CCN de Montpellier/Francia
-David Millemann, compositore, Pont Superieur de Rennes/Francia
-William Petit – Fabrik Nomade Company
-Hafiz Dhaou – Chatha Company
-Seifeddine Manai – Brotha di Another Motha Company

Hamdi Dridi
Hamdi Dridi inizia la sua carriera a Tunisi nel Sybel Balletto Coy guidato da Syhem Belkhodja, prima di collaborare con Maguy Marin nel 2010 e unirsi poi agli Angers CNDC nel 2013. Sensibile alla musicalità della voce parlata, il testo ha un posto speciale nella sua ricerca del corpo. Ad oggi sta affinando le sue doti di coreografo con un Master al ICI-CCN Montpellier (2015-2017), pur rimanendo attivo sulla scena francese, il Nord Africa e altrove.

 

WHAT ABOUT DANTE
di e con Mounir Saeed
Dante creò il suo personale inferno cercando di descrivere un percorso di approfondimento, Dante ricreò le sue proprie paure e la loro cura, si pose sul limite tra il paradiso e l’inferno.
Ognuno di noi, come Dante, ha il proprio inferno e, ponendo sul petto ampio e rosso la Croce o i nostri principi, noi tutti siamo Dante, io sono Dante.
Il lavoro ispirato all’Inferno della Divina Commedia di Dante, è miscelato con lo spiritualismo del Sufismo creando una melodia tra il movimento e il suono.
L’interprete che rappresenta Dante canta e la musica sarà creata dal performer stesso insieme a inni cristiani e canti orientali cercando di creare una fusione tra la spiritualità delle due culture.
Questo solo è stato presentato alla ventesima edizione del Solo Dance Theatre Festival a Stoccarda, dove ha vinto il terzo premio, e alla IX edizione del Festival Cortoindanza a Cagliari.

Mounir Saeed
Nato a Il Cairo, Mounir ha studiato presso il “Cairo Contemporary Dance Workshop Program” organizzato dalla Fondazione Studio Emad Eddin per poi proseguire con Karima Mansour e partecipare a numerose residenze in Europa. Con “Game” Mounir ha vinto nel 2009 il primo premio dell’International Modern Dance Festival organizzato dal Teatro dell’Opera de Il Cairo.

 

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