Raccontaci brevemente quando e come hai iniziato a fare musica.
I miei genitori, quando ero bambino, mi hanno portato a lezione di pianoforte, poi a 10 anni ho visto Michael Jackson in tv: lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica. Più tardi, alle medie, ho iniziato a studiare canto, a scrivere canzoni e infine a fare arrangiamenti/produzioni.
Quali sono i temi di “Jim Carrey”?
“Jim Carrey” è la terza traccia del mio primo EP “Molto di più”. Racconta il giorno della fine di un amore che pensavo fosse quello della vita.
Si intitola con il nome dell’attore perché l’ispirazione è nata guardando una scena in uno dei suoi film più celebri (The Truman Show), dal quale è nata la frase “clue” della canzone, una domanda un po’ esistenziale: “troverò qualcuno in questa vita che mi ami senza incrociare le dita?”.
La cosa che mi piace di più in questa canzone è il mood, che racconta un fatto doloroso in un modo piuttosto leggero, come sono solito fare per addolcire la tristezza. Una giornata da dimenticare che ho preso per mano, trasformandola in un momento di crescita da ricordare.
Tra l’altro c’è anche una connessione tra me e Jim Carrey sul numero 23, il mio numero fortunato: nella prima scena del videoclip avevo messo quel numero, ma ho scoperto solo dopo che Jim Carrey era protagonista di un film dove era ossessionato dal numero 23!
Nelle prossime settimane hai in programma dei live?
Non ancora.
Quali sono i prossimi passi del tuo percorso musicale?
Continuare a scrivere, produrre e pubblicare canzoni.
In parallelo al mio primo EP ho lavorato anche alla produzione del primo EP di mia sorella Elena Faggi, “Prevedibile”, con all’interno la canzone “Che ne so” che avevamo portato a Sanremo 2021 Nuove Proposte (diretti dal Maestro Vessicchio).
Per il resto seguirò il “flow” della vita e vediamo cosa succederà!