Dopo il grande successo di pubblico e critica
la mostra è stata prorogata fino a lunedì 6 aprile 2015
Salone delle Scuderie, Palazzo della Pilotta
Piazzale Bodoni 1, Parma
Dopo il grande successo di pubblico, con la presenza di diverse migliaia di visitatori a partire dall’inaugurazione del 20 dicembre 2014, e la grande risonanza data dalla stampa specializzata e dalla critica più autorevole, l’Università di Parma ha deciso di prorogare fino a lunedì 6 aprile 2015 la mostra Fuoco nero: materia e struttura attorno e dopo Burri.
Fino ai giorni di Pasqua e di Pasquetta sarà dunque possibile visitare la grande mostra curata da Arturo Carlo Quintavalle eorganizzata in occasione del centenario della nascita di Alberto Burri (1915-1995), da CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione.
Il titolo “Fuoco nero” è stato suggerito dal confronto la ben nota sequenza di Aurelio Amendola che fotografa Burri mentre crea una Plastica col fuoco e il grande Cellotex nero di Alberto Burri, che lo CSAC dell’Università di Parma ha ricevuto in dono circa 40 anni fa.
Il percorso espositivo si snoda attraverso oltre settanta dipinti, altrettante fotografie e un gruppo di opere grafiche per un totale di 172 pezzi, molti realizzati appositamente per l’occasione da artisti quali Bruno Ceccobelli e Nunzio, Mimmo Paladino e Luca Pignatelli, Marcello Jori e Alberto Ghinzani, Pino Pinelli e Giuseppe Maraniello, Giuseppe Spagnulo e Emilio Isgrò, Attilio Forgioli e Mario Raciti, Medhat Shafik e Franco Guerzoni, Luiso Sturla e Renata Boero, Raimondo Sirotti e Davide Benati, Concetto Pozzati e Enzo Esposito, Gianluigi Colin e William Xerra. Nel catalogo, edito da Skira, sono illustrate le ragioni per cui l’opera donata si collega alla ricerca di Burri.
Attraverso le opere esposte la mostra indaga due percorsi culturali in qualche modo sempre collegati e comunicanti, quello della ricerca sulla materia e quello della articolazione delle strutture, entrambi testimoniati da opere appartenenti alle raccolte dello CSAC: alcune figure del Gruppo Origine (1950-1951), come Colla, Ballocco, Guerrini o del Gruppo 1 come Biggi, gli artisti della scena romana come Gastone Novelli e Toti Scialoja o di quella milanese come Lucio Fontana. E ancora molti protagonisti della ricerca sulla materia, quali Tavernari, Spinosa, Pierluca, Morlotti, Mandelli, Bendini, Arnaldo Pomodoro, Zauli, Mattioli, Padova, Lavagnino, Ruggeri, Olivieri, Vago, Guenzi, Carrino, Ferrari, Repetto, Chighine. L’indagine sulla struttura è rappresentata da Perilli, Pardi, Garau, Toti Scialoja, mentre fuori dai confini italiani troviamo artisti come Joe Tilson, Louise Nevelson e Nancy Martin. La fotografia ha una parte significativa: prima di tutto con le immagini di Aurelio Amendola, ma anche con quelle di Nino Migliori, Mimmo Jodice, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Brigitte, Gianni Pezzani.
L’esposizione ha inaugurato il 20 dicembre 2015 ed è stata prorogata fino a lunedì 6 aprile 2015
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Chiuso il lunedì.
Apertura straordinaria la domenica di Pasqua 5 aprile e il lunedì di Pasquetta 6 aprile 2015.
Ingresso gratuito
Per informazioni al pubblico: +39 0521 033652