Anteprima assoluta a Milano al 10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo
Fuori dal mondo – Vivere all’Asinara
Proiezione al Teatro Litta il 14 settembre 2024 ore 18:25
Fuori dal Mondo – Vivere all’Asinara di Stefano Pasetto, nuova produzione per Solaria Film di Emanuele Nespeca insieme a Sud Sound Studios e Rai Cinema sarà presentato in anteprima assoluta sabato 14 settembre 2024 al Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, nella sezione Concorso italiano, categoria lungometraggi. La proiezione si terrà a Milano al Teatro Litta alle ore 18:25 alla presenza del regista Stefano Pasetto e del protagonista Enrico Mereu.
Prodotto da Emanuele Nespeca e Gianfranco Tortora, Fuori dal Mondo – Vivere all’Asinara è diretto da Stefano Pasetto (candidato al David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior regista esordiente per Tartarughe sul dorso e premiato in festival prestigiosi come Cannes e Torino per i suoi cortometraggi) ed è un racconto incentrato sulla affascinante figura di Enrico Mereu, per molti anni guardia carceraria nel penitenziario di massima sicurezza chiuso ormai dal 1997 e oggi apprezzato scultore che lavora il legno che il mare gli regala e vive in completa armonia con la natura che lo circonda.
Dopo la chiusura del penitenziario, Enrico Mereu e la moglie hanno deciso di rimanere a vivere sull’isola mentre tutte le altre famiglie del personale penitenziario se ne sono andate. Da quel momento in poi Mereu si è dedicato alla scultura, arte che ha scoperto di possedere naturalmente fin da bambino e ha deciso di non utilizzare altra materia che i tronchi incastrati sugli scogli e restituiti dal mare alla terraferma. Sono ormai oltre 25 anni che Enrico è un “liberatore di forme” e le sue opere hanno viaggiato per la Sardegna, l’Italia e perfino in Europa.
La vicinanza con i condannati è stata per Mereu un’esperienza fondamentale e oggi che il carcere è una sorta di museo gli aneddoti sono innumerevoli: nomi e storie che s’intrecciano in una trama di angosce e confidenze scambiate con amici che periodicamente lo vanno a trovare. È proprio dal carcere che Enrico ha imparato che un uomo ha sempre una seconda possibilità.
La progressiva apertura dell’isola al turismo potrebbe minacciare questo equilibrio delicato, questo luogo dell’anima e il suo Parco Nazionale, che l’isolamento ha invece fino ad oggi permesso di preservare. Ad ogni colpo di scalpello si rinnova una scelta del tutto contraria alla direzione del mondo globalizzato. Si rinnova la sfida di un uomo fuori dal mondo.
Il regista si pone come un osservatore in posizione di ascolto nei confronti di Mereu, scegliendo di raccogliere le testimonianze di Enrico e di familiari e amici (di cui uno ex detenuto all’Asinara) sempre lasciando loro la libertà di esprimersi nelle modalità che preferiscono. Il film si sviluppa nel corso di diverse stagioni, così da permettere al racconto di avere un respiro il più ampio possibile; in tal modo Pasetto assicura allo spettatore anche la possibilità di ammirare i mutamenti del paesaggio interiore ed esteriore.
Il corpo di Enrico è il mio strumento di esplorazione privilegiato – ha dichiarato il regista – e, contemporaneamente, è l’unità di misura del mondo che lo circonda. Le sue mani, in particolare, sono gli strumenti che immortalano le sue emozioni in scultura, ma sono anche il punto di contatto tra l’universo e l’essere umano. La mia camera ha dunque un rapporto stretto con la sua espressione fisica.
In alcuni momenti lascio che si allontani dall’obiettivo, per valorizzare la dimensione del silenzio e per contestualizzare nella maestosità del mare e del cielo.
Solaria Film nasce nel 2013 per produrre documentari: dalla biografia di Dacia Maraini, Io Sono Nata Viaggiando di Irish Braschi, a quella della pittrice Carmengloria Morales, Entierro di Maura Morales Bergmann, menzione speciale fotografia al 15° Biografilm Festival 2019. Passando – per citarne solo alcuni – da Redemption Song di Cristina Mantis, vincitore del premio Rai Cinema alla prima edizione di Visioni dal Mondo, fino ad Arrivederci Saigon di Wilma Labate presente alla 75° Mostra del Cinema di Venezia e in cinquina ai David di Donatello 2019. Cura e realizza per Discovery la serie tv dal titolo Due rugbisti e una meta. Il primo film di finzione però non tarda ad arrivare con la coproduzione con la Svizzera dal titolo 7 Giorni di Rolando Colla, e vede negli anni la produzione di titoli come Il Banchiere Anarchico di Giulio Base, White Flowers, di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, Quello che non sai di me di Rolando Colla; infine con il cortometraggio Da Lassù di Teresa Paoli, presentato al Giffoni Film Festival 2018 e ospite al Festival internazionale di cinema per ragazzi Cinekid di Amsterdam, comincia la linea editoriale per ragazzi che culmina nel 2020 con il film GlassBoy per la regia di Samuele Rossi vincitore del ECFA award 2020 al BlackNight Film Festival. Nel 2022 insieme a Rai documentari e Peakock film realizza il documentario Due con sulla vita e i successi nel canottaggio dei fratelli Abbagnale. Nel 2023 produce La sera di tutti i giorni, il nuovo film di Felix Tissi, una coproduzione Italia/Svizzera con Peacock Film. Sempre del 2023 la produzione, insieme ad Echivisivi, del documentario Dino Meneghin. Storia di una leggenda sul più grande giocatore italiano di basket di tutti i tempi e Fino alla fine della musica, il quale vince il Premio alla Miglior Regia al 42° Bergamo Film Meeting.
Il film sarà in anteprima assoluta al 10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo sabato 14 settembre alle ore 18:25, alla presenza del regista Stefano Pasetto e del protagonista Enrico Mereu, presso il Teatro Litta di Milano.
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