Al Teatro dell’Orologio, Sala Moretti, il 24 e il 25 maggio alle 21.30 l’associazione culturale Agiteatro porterà in scena in anteprima il testo di Juan Mayorga “Futura Umanità”. La regia è a cura di Marco Bellomo, Alessandro Filosa e Valerio Leoni, questi ultimi tre anche in scena insieme a Claudia Guidi e Luca Colucci.
Un testo, quello di Mayorga, che racconta un’alternativa: quando una mail, una cartella, un compito diventano per una persona più importanti di stare bene con sé stessa, quando quindi è più importante ciò che si fa rispetto a ciò che si è, si avverte il bisogno di Rivoluzione.
Futura Umanità ha come sfondo una grande azienda in cui un dirigente, Vladimir, ed un autista, Lev, reclutano personale per un progetto parallelo, un progetto, appunto, rivoluzionario: approfittando della menzogna che pervade tutto il sistema-mondo, creano una rete di persone che si proteggono a vicenda e che possono smettere di occuparsi del proprio lavoro, dei propri obblighi, per curare sé stesse, per dedicarsi alla propria Passione.
Nikita è una di queste persone, scelto perché visibilmente insoddisfatto della vita intesa come meccanismo di una catena di montaggio della quale non si riesce a vedere la fine.
La vicenda racconta quindi le vicissitudini dei tre e di un quarto personaggio, Rosa: elemento parallelo, elemento di disturbo, elemento mobile in quanto pienamente cosciente delle regole del gioco.
Il nostro lavoro in questo allestimento (potendo contare anche sulla collaborazione di Valerio Peroni, attore fondatore dello Studio Suler) è partito dal mescolare sensi opposti, considerando i personaggi come entità surreali, al limite, eccessive, e provando quindi a farle dialogare; il punto di riferimento, il punto medio tra questi confini, l’ago della bilancia, l’agente che porta il punto interrogativo all’interno di questo sovrapporsi di voci è Nikita: cosa è giusto? Se la società tutto impone, se tutto nei rapporti, lavorativi e umani, è menzogna, qual è la direzione in cui bisogna andare? Conformismo o idealismo? E quale corrente idealista seguire, nel caso?
Sono queste le domande che si pone in quanto personaggio, e sono queste le domande a cui ci ha portato questo testo, in un gioco di matrioske tra i vari livelli che Mayorga ci presenta: attraverso un lavoro che partirà, seguendo il nostro metodo registico, dall’interno della scena, noi non cercheremo di dare risposte, di dare le nostre risposte, ma cercheremo di porre le stesse domande, e magari qualcuna di più, a chi parteciperà con noi al dialogo teatrale. Rivoluzione non è infatti, dal nostro punto di vista, nel Teatro come nella vita, dare nuove risposte, ma porsi nuove domande. Insieme. (Valerio Leoni)