Un viaggio iniziato a maggio e proseguito tra mostre, laboratori per creativi di ogni età, dj set diffusi nei luoghi d’arte e negli spazi sociali: la manifestazione dedicata all’animazione, ai VFX e alle media arts ha dato vita a oltre cinquanta appuntamenti culminati nella rassegna organizzata a Bologna (21-25 settembre) e a Modena (30 settembre-2 ottobre). La crescita di questo progetto si riflette nella capacità di riunire la filiera creativa e dare spazio ai professionisti, creando i presupposti per lo sviluppo del settore in Emilia-Romagna
È calato il sipario sul 22esimo Future Film Festival, chiudendo un’edizione che si è estesa come mai prima nello spazio e nel tempo. Si consolida la formula speciale di questa rassegna di livello internazionale, capace di dare vita a una vera e propria dimensione parallela in cui produzione artistica, cultura, enti e professionisti si incontrano e lavorano insieme: è forse questa l’eredità più interessante della manifestazione. Uno spirito che gli organizzatori – Doc Servizi e Rete Doc, in collaborazione con l’Associazione Amici del Future Film Festival – si impegnano a promuovere costantemente, mentre sono già al lavoro sull’edizione 2023.“Siamo molto soddisfatti, il Future Film Festival si conferma una realtà in continua crescita, e non solo dal punto di vista artistico” commenta Roberto Calari, responsabile organizzativo. “Con il Festival si rafforzano i legami tra Bologna, la sede “storica”, e Modena, Città creativa Unesco per le Media Arts, coinvolta a partire dal 2021. Nascono opportunità di collaborazione tra istituzioni, associazioni, spazi culturali e sociali. Il nostro obiettivo è espandere gli orizzonti, portare questo fermento nei territori dell’Emilia-Romagna e fare vivere il Festival tutto l’anno. Quest’anno abbiamo fatto molti passi in questa direzione”.
“Il Future Film Festival nasce con una dimensione internazionale” spiega Giulietta Fara, direttrice artistica. “Abbiamo valorizzato opere provenienti da tutto il mondo, dando particolare attenzione alle produzioni indipendenti, meno note e con minore accesso al mercato italiano, ancora molto legato al cinema d’animazione esclusivamente per bambini. Coinvolgendo tante realtà appartenenti ai mondi dell’animazione, gli effetti speciali, la realtà aumentata e virtuale, il gaming, la gamification, oltre a musica, fumetto, teatro, video e fotografia, abbiamo voluto creare un palinsesto adatto a tanti pubblici diversi. E la scelta di lavorare con scuole e laboratori ci ha permesso di aprire la partecipazione a tanti bambini e ragazzi: un festival che parla di futuro – e retrofuturo – non può non avere l’ambizione di fare da ponte tra le generazioni”.
“Il Festival gioca sempre più un ruolo importante per la filiera dell’industria creativa” afferma Demetrio Chiappa, presidente della cooperativa Doc Servizi e di Rete Doc. “Si pone come punto di incontro tra linguaggi, una piattaforma dove i professionisti del settore possono trovarsi e generare nuove idee, entrando in contatto con realtà private e pubbliche. Eventi speciali come Future Pitch, ‘vetrina industry’ per sostenere i progetti cinematografici, o la tavola rotonda ‘Una regione molto animata’, dedicata alle produzioni di animazione in Emilia-Romagna, contribuiscono alla crescita dei territori”.
La 22esima edizione in numeri
Il Future Film Festival non è solo un evento, ma un lungo e ricco percorso che è partito a maggio e progressivamente si è esteso tra Bologna, Modena, Ferrara e Venezia, fino al culmine tra fine settembre e l’inizio di ottobre: un totale di circa 100 appuntamenti, che hanno attirato un pubblico di oltre 5000 visitatori in presenza, senza considerare la programmazione online. Tra questi, 80 gamer che hanno preso parte alla maratona Future Videogames Hackathon. Numeri importanti anche per l’attività social che, in un crescendo da giugno a ottobre, ha visto una copertura della pagina Facebook di più di mezzo milione, mentre Instagram si è assestato su circa 75000 terminando con Twitter con circa un milione di visualizzazioni dei tweet.
La rassegna vera e propria è durata 8 giorni: 72 film tra concorso e fuori concorso, provenienti da tutto il mondo, e oltre 60 ospiti e speaker.
Hanno lavorato al Festival, a diverso titolo, circa 100 persone, curando l’organizzazione e gestione degli eventi. La manifestazione ha potuto contare su 38 partner (istituzioni, associazioni, sponsor, spazi culturali) e 16 media partner, locali e nazionali e un importante charity partner, l’Istituto Ramazzini, per segnalare l’impegno del Festival verso la ricerca, la prevenzione e il diritto alla salute.
Verso il Future Film Festival: maggio-settembre
Una serie di incontri diffusi hanno “seminato” i temi del Future Film Festival a partire dal mese di maggio, raccogliendo relazioni, idee e partecipazione. Si è creato un percorso di avvicinamento alla manifestazione con molte tappe diverse.
La prima è stata dal 12 al 15 maggio, durante la seconda edizione di BOOMing Contemporary Art Show, festival dedicato all’arte in stato di emergenza che ha ospitato la mostra dal titolo “Attraversare il futuro”, incentrata sul rapporto del Future Film Festival con l’arte contemporanea, presentando 20 opere + 1 create ad hoc da artisti di fama internazionale per il FFF. Luglio è stato un mese ricco di eventi: bambini e ragazzi sono stati invitati a partecipare a 4 laboratori tematici a Ferrara, realizzati in collaborazione con Studio Croma e Arci Ferrara, dedicati alla Stop Motion. Il 3 luglio, a Bologna, è andato in scena l’Atelier Kinotto – wake me art, una galleria all’aperto per giovani artisti e artigiani organizzata da Taldeg, Locomotiv Club e Kinotto Bar, in cui il Future Film Festival ha lanciato la call per artisti sul tema del Festival, ovvero il “retrofuturo”. La creatività è stata protagonista anche il 20 luglio, a Frida nel Parco, in Montagnola, con il “Future Film Festival Splash Edition – Draw the future”, laboratorio aperto con live drawing di Otto Gabos e Dj set a cura di Radicircuiti. La stessa formula è stata replicata con successo il 6 settembre, alla tettoia Nervi, nella nuova Piazza Lucio Dalla, questa volta con la partecipazione del disegnatore Alberto Corradi e l’accompagnamento musicale delle fonovaligie di Ted Nylon.
La prima settimana di settembre il Festival si è spostato nella cornice di Venezia, per una serie di appuntamenti culminati nella presentazione ufficiale della 22ma edizione nella Terrazza Biennale. Il progetto dell’artista The.Ogarno, scelto per rappresentare la 22 esima edizione, è stato esposto tra le opere della Collezione della Fondazione Donà dalle Rose, nell’ambito del programma The Doge Red Carpet, evento annuale collaterale della 79esima Mostra del Cinema di Venezia. Il Future Film Festival ha inoltre incontrato il pubblico della Hollywood Celebrities Lounge per raccontare il nuovo progetto di collaborazione con la rassegna Cortinametraggio.
Il cuore del Festival: vincitori e highlights
All’interno dei film in concorso la giuria ha scelto, come lungometraggio vincitore, Inu-oh, singolare opera fantasy e rock, diretto dall’acclamato regista giapponese Masaaki Yuasa, e ha assegnato la menzione speciale a Les secrets de mon père di Vera Belmont. Tra i cortometraggi sono emersi Steakhouse di Špela Čadež e, in seconda posizione, Letter to a Pig, di Tal Kantor. Il Premio speciale Bper Green Future è stato attribuito invece a The island di Anca Damian, con menzione speciale a My grandfather’s demons di Nuno Beato, e a Letter to a pig di Tal Kantor tra i cortometraggi.
Oltre al concorso corti e lungometraggi, opere in VR e AR e al nuovissimo premio BPER Green Future, il Festival ha proposto due retrospettive: una sul retrofuturismo, con capolavori come – tra gli altri Akira e Blade Runner in versione Final cut – e una su David Cronenberg, in collaborazione con Cineteca di Bologna.
All’interno del Future Film Festival ha trovato spazio anche la rassegna Insert Coin, una serie di appuntamenti su vari temi: dalla palette di colori della fantascienza alle architetture retrofuturistiche, dall’archeologia del web italiano alle sperimentazioni audiovisive anni ’80.
Gli eventi speciali hanno riunito progetti e iniziative molto vari, con proposte fuori dagli schemi – l’irriverente e politicamente scorretto Chuck Steel night of the trampires protagonista della Stop-motion Horror Night – ed esperienze AR interattive come O’Psy Town in Komplexscope, visibile direttamente nelle sale, che ha ottenuto oltre 400 visualizzazioni e accessi in 6 giorni di programmazione a Bologna e Modena. Quest’anno il Future Film Festival ha deciso di gemellarsi con il Linoleum Contemporary Animation and Art Festival di Kiev, proponendo una serie di corti provenienti dalla manifestazione ucraina. In occasione di Mario Lodi 100, in onore del grande maestro e pedagogista, è stata organizzata una serie di talk con laboratori e proiezioni a cura di Carlo Ridolfi, mentre Ivan Venturi ha e coordinato Retro-future Videogames, spaccato della storia della visione del futuro, da sempre presente nei videogiochi, a partire dagli inizi degli anni Ottanta fino ai giorni nostri, con particolare attenzione al retrogaming, con ospiti alcuni dei principali protagonisti della porduzione di videogiochi in Italia. Bambini e ragazzi sono stati al centro dei tanti laboratori su storytelling, sonorizzazione, stop motion, sci-fi, microanimazioni, mentre Mario Bolognesi e la sua crew hanno accolto i veri appassionati con la formula dell’Open Studio. Due le mostre: Retro Game Experience, a cura di Bologna Nerd, con consolle e retrogaming liberamente utilizzabili, e Robot+Cyborg Anime Cels originali dalla collezione originale di Alessandro Cavazza, la mostra di cel originali della collezione di Alessandro Cavazza: da Goldrake a Conan, da Gundam a Cyborg 009, un excursus unico attraverso i disegni e i cel originali dei più importanti studi d’animazione giapponesi.
A Modena sono stati proiettati i film in rassegna, in concorso e fuori concorso, retrospettive e cortometraggi, e sono stati organizzati eventi off. In particolare, in apertura del Festival, il 30 settembre, si è tenuta una tavola rotonda – titolo, Una regione molto animata – sulle produzioni di animazione dell’Emilia-Romagna, mentre registi, autori e produttori hanno partecipato alla seconda edizione del Future Pitch, un’occasione di incontro tra progetti di animazione e produttori per il settore. Il 1° ottobre spazio ai molti team di sviluppatori, che in una maratona ininterrotta dalle 10 alle 23, il Future videogames Hackathon, hanno realizzato app e games a tema sostenibilità ambientale.