Fymmec, a La Strada festival le prime dei coreografi Bassam Abou Diab e Sina Saberi – Nell’ambito del progetto Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers, il festival LA STRADA ospiterà negli spazi di Largo Formentone, rispettivamente l’8 e il 9 giugno alle ore 21.30 due performance di danza contemporanea attinenti a giovani coreografi di Libano e Iran che la stessa struttura ospiterà come residenza artistica nel corso della settimana in corso.
Il primo, As I remember, in PRIMA NAZIONALE, è ideato e interpretato da Bassam Abou Diab con musiche di Samah Tarabay, Hadi Kordab e Iyad Ayas. Si tratta di un lavoro che riflette sui rituali di morte e nascita nella società libanese e, più in particolare, nella comunità drusa. Questa performance introduce lo spettatore al vocabolario linguistico e musicale associato a tali rituali trasformandoli in uno stile teatrale che ripropone eventi sociali tradizionali. Una delle credenze più importanti nella comunità drusa è quella legata alla reincarnazione: la trasmissione dell’anima da un corpo all’altro dopo la morte. Ciò significa che dopo ogni morte, c’è sempre una nuova vita come se fosse un movimento circolare all’interno di un cerchio spirituale permanente. Questo movimento ricorda quello che riguarda i pianeti, le stelle e la terra ed è proprio su questo che si basano i movimenti di danza che costituiscono la parte principale della coreografia. La performance inizia prima ancora del suo inizio e non finisce mai. Sembra una stagione che sempre si rinnova o un’anima immortale.
Il secondo progetto, in PRIMA REGIONALE, vede la firma di Sina Saberi, ideatore, coreografo ed interprete su musiche di Aliakbar Moradi e Keyhan Kalhor, elaborazione del suono e mix di Farbod Maeen, costumi di Reza Nadimi e disegno luci di Ali Kouzehgar. Produzione iraniana di MaHa Collective, Preludio a “Persian Mysteries” è un progetto che va alla ricerca di possibili percorsi tra un passato invisibile e un presente frammentato. Si basa sulla musica tradizionale persiana, sugli antichi rituali persiani dell’era zoroastriana e sulle nozioni spirituali del libro di Avesta. In termini di movimento, cerca di esplorare e scoprire come potrebbe essere oggi la danza persiana contemporanea a partire dal vuoto di 40 anni nell’esistenza di questa forma d’arte in Iran. La performance ha la forma di un rituale e costituisce la prima fase di un progetto in divenire. Questa creazione è stata presentata per la prima volta a Teheran nel marzo 2016 come una delle opere del primo festival iraniano “Body Movement”, avviato dal collettivo di artisti MaHa, e successivamente a Beirut all’interno di Moultaqa Leymoun/Arab dance platform 2016. A questo sono seguite numerose repliche in altri paesi.”
Bassam Abou Diab
Bassam Abou Diab è un giovane coreografo libanese. Ha collaborato per molti anni con Omar Rajeh / Maqamat. Nel 2010 e 2011 ha partecipato al programma di training intensivo di danza Takween, dove ha lavorato con coreografi come Marcel Leemann, Emilyn Claid, Thierry Smith, Luc Dunberry, Marco Cantalupo, Anani Dodji Sanouvi, Radhouane El Meddeb, Jens Bjerregard, Kristina De Chatelle, Damien Jalet and Franceso Scavetta. Bassam ha anche recitato in molte opere teatrali in Libano con registi quali Ossama Halal, Rouaida al Ghali, Badih Abou Chakra e Malek Andary.
Sina Saberi inizia il suo lavoro accendendo le candele una per una, poi scompare nel buio. Quando torna alla luce, è rannicchiato sulla schiena. Poi si dispiega lentamente e inizia a ballare. Cerca quindi di appropriarsi dello spazio, sempre più ampiamente, sempre più rapidamente, in movimenti vicini a una strana preghiera, accompagnati da crepitii e musica persiana. In questo misterioso assolo, Sina Saberi cerca un percorso tra un passato invisibile, fatto di musica tradizionale persiana e di rituali dell’era zoroastriana (che era la religione dell’Iran fino alla sua islamizzazione, nel settimo secolo) e un oggi frammentato, ferito, dal momento che la danza persiana è stata bandita nel suo paese per quaranta anni. C’è la volontà di riconnettersi con un passato ricco, in parte oscurato dopo il 1979, e la rivoluzione iraniana, per esplorare il movimento e il corpo di oggi.
C.L.A.P.Spettacolodalvivo
Nel 2015 C.L.A.P.Spettacolodalvivo viene riconosciuto dal MiBACT come Circuito Multidisciplinare Regionale, con il compito di programmare, distribuire e formare il pubblico nel teatro, danza e circo contemporaneo. Dal 2018 la multidisciplinarietà si completa con l’apertura alla musica.
Negli anni si sono consolidati e ampliati i rapporti con Regione Lombardia e più di 70 amministrazioni lombarde con cui proseguono o iniziano nuovi progetti, diffusi in circa 100 sale con un totale annuo di circa 600 spettacoli: la programmazione apre il suo sguardo sia a nomi consolidati e apprezzati a livello nazionale e internazionale, sia alla giovane creatività emergente spesso selezionata da un monitoraggio costante del mercato teatrale italiano. Si elaborano proposte trasversali con molteplici linguaggi artistici, rispondendo alle richieste dal territorio e lanciando nuove sfide. Il Circuito fa della diffusione e dell’incontro con il pubblico uno dei suoi obiettivi fondanti ed è presente in luoghi differenti, non sempre canonici. Accanto ai teatri, alcuni dei quali a lungo chiusi e di recente aperti grazie all’impegno di C.L.A.P.Spettacolodalvivo, sono attivi spazi di visione nuovi, collocati anche in aree periferiche e di disagio socio-culturale ma trasformati in luoghi di cultura e punti di riferimento per le proprie comunità. Il Circuito si fa anche promotore di alcuni preziosi spazi all’aperto del patrimonio culturale della Lombardia, sia in contesti urbani che naturalistici.
Da sempre aperto alla dimensione internazionale, il Circuito ha attivato collaborazioni con festival e network europei e del sud del Mediterraneo, creando importanti occasioni di circuitazione di giovani artisti italiani all’estero e ospitalità straniere. L’obiettivo è stimolare uno spirito di integrazione e intercultura soprattutto tra gli spettatori più giovani. L’apertura di C.L.A.P.Spettacolodalvivo alle collaborazioni internazionali è testimoniata da una consolidata e crescente azione di networking tra cui si ricorda la membership nei progetti europei Circusnext e CircoStrada.
LUISA CUTTINI – Direzione artistica LA STRADA FESTIVAL
Luisa Cuttini ha una formazione artistica maturata nel mondo della danza e del teatro. Nel 2000 intraprende l’attività di operatrice e organizzatrice nell’ambito dello spettacolo dal vivo, occupandosi di programmazione e direzione artistica di festival e rassegne.
Dal 2004 al 2014 dirige il Circuito Danza Lombardia, riconosciuto e sostenuto dal MiBACT e da Regione Lombardia. Nel 2010, a seguito della frequente presenza in qualità di organizzatrice presso i maggiori festival internazionali di teatro urbano e circo contemporaneo e alla formazione continua in questi ambiti, amplia le proprie competenze e attività fondando C.U.L.T. – Circuito Urbano Lombardia Teatro.
Nel 2013 organizza e dirige il progetto Ministeriale e Interregionale Teatri del Tempo Presente. Dal 2013 al 2016 è project manager di Underground connection, progetto sostenuto da Fondazione Cariplo che ha trasformato la sede dell’associazione in centro culturale – casa delle Arti Performative.
Nel 2015 organizza e dirige la 3° edizione di NID Platform – Nuova Piattaforma della Danza Italiana, il progetto che prende il via dalla condivisione d’intenti tra alcuni organismi della distribuzione della danza aderenti ad A.D.E.P/Federvivo/Agis, MiBACT, Regione Lombardia e Comune di Brescia.
Dal 2015 è direttrice di C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Circuito Multidisciplinare Regionale, per il quale cura la programmazione artistica e lo sviluppo progettuale.
È laureata con lode in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo – Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
Collabora con diverse Università e con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Brescia e Provincia su numerosi progetti. Ha organizzato i convegni internazionali Danza.Comm (2011), Danza.Comm 2.0. Alle origini della danza di comunità: la costellazione Anna Halprin (2013). Nel 2018 proporrà un nuovo convegno dedicato alla Danza di Comunità. Nel 2018 ha organizzato a Milano presso il Teatro Franco Parenti un convegno internazionale dedicato alla figura del Clown nell’ambito del Festival Tendenza Clown (di cui ha curato la direzione artistica).
È chiamata come relatrice a diversi convegni europei quali Fresh Street (Barcellona), Mirabilia (Fossano) e Open Circus (Università Statale di Milano). In collaborazione con le Università di Bologna, Torino, Brescia e l’Associazione DES organizza e dirige il corso di perfezionamento in Danza di Comunità Danza.Comm.
Collabora come formatrice e operatrice culturale all’interno di progetti di rilevanza nazionale e ha pubblicato propri articoli scientifici sulla danzeducativa inseriti nei libri: Linee di confine, Danza e poesia, In viaggio, Dialoghi.
A livello internazionale partecipa attivamente, in quanto membro effettivo, ai network Dancing Cities, CircusNext e Circostrada, e alle reti nazionali e regionali – Anticorpi XL, Glocal Sound, Focus Young Arab Choreographers, CircusZone e S.P.O.T. – Sostegno alla Produzione Off Teatrale. Intreccia una stretta collaborazione con il Festival Internazionale Fira de Tarrega per lo scambio e l’ospitalità vicendevole di compagnie di circo contemporaneo e danza.
È fondatrice e coordinatrice di A.C.C.I. – Associazione Culturale Circo Contemporaneo Italia. Partecipa in qualità di membro di giuria alle commissioni esaminatrici di concorsi e selezioni delle più importanti iniziative di danza, teatro e circo contemporaneo italiane. Fa parte dell’Ufficio di Presidenza ADEP/Federvivo.