Termina con un Galà operistico il percorso formativo annuale dell’Accademia Boris Christoff.
Il concerto avrà luogo il 1° settembre alle 20.30 presso la sala Zanardelli della Prefettura di Belluno. Sul palco Isidora Moies (soprano), Maria Luisa Boyadjieva (soprano), Hristina Lazarova (mezzosoprano), Nicola Popov (baritono), Denis Ivanov (baritono).
Al pianoforte Ilia Lozanov nei doppi panni di Maestro accompagnatore e direttore dell’Istituto Bulgaro di Cultura che da anni lavora al progetto di questa prestigiosa Accademia. In programma le più belle arie d’opera a cui è collegato l’immaginario collettivo.
Come si diceva, l’Accademia Boris Christoff da anni è un nevralgico centro formativo e luogo prezioso di incontro culturale per un folto gruppo di cantanti d’opera bulgari che, nel ricordo del grande cantante bulgaro e sulla scia della sua straordinaria tecnica e abilità interpretative, approdano al centro di Roma, all’Istituto Bulgaro di Cultura che fu la dimora di Christoff stesso, per un intenso anno di studio. Fra i docenti di questa edizione 2024 ricordiamo: Darina Takova, Alfonso Todisco, Roberto Frontali, Giacomo Prestia, Lucrezia Messa, Renata Lamanda, Matteo Pais, Orlin Anastasov.
Timbro magico e magnifico, capace di grandi profondità e al contempo di raffinate sfumature e di splendide mezzevoci, quelle che scavano in chi ascolta commozioni profonde, Boris Christoff è universalmente considerato una delle più importanti voci di basso del 20mo secolo.
Nato a Plovdiv, dopo una breve carriera come magistrato, fu inviato nel 1942 in Italia dall’allora Re Boris III di Bulgaria per perfezionarsi nel canto. Da allora il suo sodalizio con il Paese del Belcanto è diventato un grande amore che lo ha radicato per moltissimi anni a Roma.
Nell’avvicinarsi alla fine della sua vita ha voluto che la sua bellissima Villa diventasse come è la sede dell’Istituto Bulgaro di Cultura perché diventasse anche luogo di riferimento per i giovani talenti lirici bulgari in viaggio di studio verso l’Italia. Ed è proprio da suo desiderio che è nata l’Accedemia che da lui prende il nome.