“Ancora aggressioni omofobe a Roma denunciate a Gay Help Line 800.713.713”. Lo rende noto Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay Center. “Ci troviamo a poche ore dall’ultima aggressione avvenuta a Roma nella notte di domenica 17 luglio ai danni di un ragazzo gay di 22 anni che passeggiava per i Fori Imperiali per andare a prendere il bus notturno. Il ragazzo ha riferito alla linea di aiuto che all’improvviso da una macchina alcuni giovani ragazzi tra i 18 ed i 20 anni gli hanno urlato contro e gli hanno lanciato alcune uova con dei vetri che gli hanno procurato dei tagli su un braccio. Il ragazzo ferito ha deciso di non sporgere denuncia formale alla polizia perché i genitori non sanno della sua omosessualità.
Altre aggressioni denunciate sempre a Gay Help Line nelle ultime settimane: Venerdì 8 luglio un ragazzo gay e’ stato colpito da lanci di pietre al grido di “frocio” all’Eur, riportando ferite alla testa. Martedi 5 luglio un ragazzo gay di 18 anni aveva notato che cinque ragazzi lo stavano fissando mentre si baciava con il suo ragazzo sotto casa nel quartiere di Centocelle, il giorno dopo, mercoledì 6 luglio, i 5 giovani di età compresa tra i 16 ed i 22 anni lo hanno aspettato sotto casa e quando era da solo lo hanno insultato ed aggredito con calci e pugni. Il ragazzo non ha denunciato il caso alle forze dell’ordine per paura di ritorsioni. Nella serata tra venerdì 1 e sabato 2 luglio due ragazzi omosessuali di 30 anni si trovavano nei pressi dei viali di Villa Borghese. c’era pochissima gente, tra cui un gruppo di dieci giovani e giovanissimi che hanno preso a inseguirli.
“Questa prima parte d’estate – afferma Marrazzo – sta dando segnali preoccupanti di un escalation di aggressioni omofobe. Se dovessimo guardare le segnalazioni ricevute dal nostro numero verde dovremmo dire che siamo di fronte ad una nuova emergenza. Uno dei dati più evidenti è che spesso chi denuncia parla di aggressori molto giovani e di gruppi e spesso di giovani vittime che nella quasi totalità dei casi non fa denuncia formale per paura. Siamo in contatto costante con le forze dell’ordine, ma non basta. Serve una risposta politica culturale strutturata. Domani sarà in votazione alla Camera la legge sull’omofobia. La sua approvazione sarebbe un primo segnale, al quale devono essere aggiunte delle azioni sul territorio, per le quali mettiamo a disposizione la nostra esperienza e le nostre casistiche per attuare interventi mirati con le istituzioni territoriali che saranno disponibili. Ancor di più qualora la legge fosse boccia in Parlamento”.
“Domani, oltre al sit-in in sostegno alla legge contro l’omofobia, abbiamo aderito anche alla fiaccolata contro la mafia – continua Marrazzo – indetta da Provincia di Roma, Roma Capitale e Regione Lazio, in quanto la violenza va combattuta in tutte le sue forme e contrastare la mafia significa anche combattere la violenza contro i gay, perché entrambe si fondano sulla paura e sul silenzio delle vittime. Per questo invitiamo tutti ad esserci e a dare una risposta civile contro violenza e discriminazione”.