Giangilberto Monti e Cesare Capitani. Ai nastri di partenza Chansonissima, il tour dedicato alla canzone francese e italiana

Partirà il 3 febbraio dalla Toscana, il tour di Giangilberto Monti e Cesare Capitani, dedicato alla canzone d’autore francese e italiana.
Con la partecipazione al pianoforte di Davide Zilli.

3 febbraio – Teatro Marchionneschi – Guardistallo (PI) – BIGLIETTI
16 febbraio – Auditorium Polaresco – Bergamo – 
prenotazioni disponibili a breve
17 febbraio – Teatro Fonderia Aperta – Verona – 
BIGLIETTI
25 febbraio – Teatro del Navile – Bologna – 
prenotazioni disponibili a breve
28 febbraio – Teatro Gerolamo – Milano – 
BIGLIETTI

Saranno cinque serate dedicate alla canzone francese e italiana quelle che Giangilberto Monti e Cesare Capitani porteranno in tour, con la partecipazione straordinaria al pianoforte di Davide Zilli. Gli spettacoli prenderanno il via sabato 3 febbraio dal Teatro Marchionneschi di Guardistallo-PI (via Palestro, 44), per risalire lo stivale e proseguire venerdì 16 febbraio a Bergamo (Polaresco), sabato 17 febbraio a Verona (Fonderia Aperta Teatro), domenica 25 febbraio a Bologna (Teatro del Navile) e terminare mercoledì 28 febbraio al Teatro Gerolamo di Milano.

Il duo metterà in scena una narrazione bilingue tra ironia e poesia, raccontando quel sottile fil rouge che legò indissolubilmente la cultura e la chanson d’oltralpe al migliore cantautorato italiano. Monti e Capitani partiranno dall’età dell’oro della canzone francese, quando musica, poesia, teatro, jazz, cinema e impegno civile si mescolavano creando un connubio di generi e stili, un’arte unica e inimitabile, per terminare con la nascita del cantautorato italiano. Il racconto mostrerà l’influenza che ebbe il repertorio della chanson sulla creatività musicale italiana, e viceversa: le storiacce da strada di Aristide Bruant, le provocazioni poetiche di Serge Gainsbourg, i testi disperati di Édith Piaf e Leo Ferré, l’ironia di Boris Vian e Georges Brassens, le strofe strappacuore di Charles Trenet e Georges Moustaki, fino agli esordi della scuola ligure di PaoliTencoLauzi e De André. Una coppia di artisti di parola e di musiche fuori dal coro, nello spirito della performance e della canzone d’autore, quella che racconta le sue radici e vuole da sempre il pane e le rose: il sogno di ogni generazione.

“Dopo anni di lavoro sulla canzone francese – commenta Giangilberto Monti – mi sembrava giusto chiudere il cerchio con una visione più multiforme di questo mondo, unendo le capacità attoriali di Cesare Capitani al pianismo di Davide Zilli, tra jazz e teatro-cabaret. Con le loro presenze spero di comunicare quell’arte totale che aveva caratterizzato gli anni d’oro della chanson, dove poesia, ironia e musica si sono sempre incrociate sulla scena. E poi, tre è il numero perfetto.”

Giangilberto Monti, allievo di Dario Fo e dello storico regista televisivo Vito Molinari, è uno chansonnier, attore, scrittore e compositore, ma è stato anche autore di teatro, produttore discografico, studioso della canzone francese ed esperto della comicità musicale italiana, oltre che della storia del cabaret. Ha pubblicato saggi e dizionari per Garzanti, scritto per comici e cabarettisti, ideato spettacoli di teatro-canzone e curato rassegne sul cantautorato italiano, pubblicando una ventina di album come autore e interprete, di cui gli ultimi sono “Le Canzoni del signor Dario Fo (Fort Alamo/Warner, 2018), Maledetti Francesi (Freecom, 2019), il live “Tempi strani” (Fort Alamo/Sony, 2021) e “Françalien” (Freecom/Believe, 2022). Ha collaborato con la Radio Svizzera Italiana (RSI), ideando radiodrammi musicali – come “La Belle Époque della banda Bonnot” (Prix Suisse 2004) – e programmi sulla storia dello spettacolo. Da esperto della chanson française ha pubblicato divertenti saggi storici, ha riassunto il suo mondo discografico in “Romanzo musicale di fine millennio” (Miraggi, 2016) e raccontato le canzoni di Fo in “E sempre allegri bisogna stare” (Giunti, 2017), da cui trasse uno spettacolo di narrazione musicale con la jazz band di Paolo Tomelleri.

Cesare Capitani è attore, autore, regista e formatore culturale, diplomato alla Scuola Paolo Grassi di Milano nel 1992. Risiede da quasi vent’anni a Parigi, alternando gli impegni artistici da una parte all’altra del confine. I suoi spettacoli, tra cui “Moi, Caravage” (“Io, Caravaggio”) e “Médinitalì”, sono veri e propri one-man-show che hanno debuttato in prestigiose rassegne teatrali, tra Francia, Svizzera e Italia. In particolare, “Moi, Caravage” creato per il Festival d’Avignone nel 2010, ha già totalizzato oltre cinquecento repliche. In questi anni Capitani ha anche recitato in diverse produzioni cinematografiche e serial TV, pubblicando regolarmente testi e racconti tratti dalle sue performances, come l’”Autre Galilée”, circuitato in Francia tra il 2015 e il 2016, e collaborando con gli istituti di cultura italiani nei paesi francofoni. Ultimamente ha ideato “In vino veritas” (2023), un suo monologo sulla storia del vino e l’influenza che la bevanda ha suscitato nella arti, rappresentato a Montepulciano nel festival legato al Consorzo del Vino Nobile: “Vivo tra due lingue, due culture, due Paesi: un piede in Italia e uno in Franca. E non posso mai sedermi, perché in mezzo ci sono le Apli!” (Cesare Capitani, da “Médinitalì”, 2020).

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