Prodotto in Toscana, Ginepraio, il primo gin al mondo 100% biologico e tracciabile in ogni suo ingrediente, torna sulla scena con un’importante novità. Fedeli a una storia che viene dalle prime distillerie inglesi, che parla di marine spinte e porti, i ragazzi di Levante Spirits hanno fatto nascere il primo gin navy strength italiano, un gin con un volume alcolico di almeno 57%, utilizzando successivamente anfore di cocciopesto per il suo invecchiamento. Una storia lunga secoli, tramandata di porto in porto, di marinaio in marinaio, quella del Navy Strenght, il gin che veniva trasportato sulle navi britanniche. C’è chi dice che nelle stive delle navi solitamente gin e polvere da sparo viaggiassero insieme, e che se veniva accidentalmente in contatto solo con un gin a 57 gradi, la polvere non perdeva la propria utilità. L’altro fronte, non meno poetico, nasce dalla necessità di verificarne la qualità a bordo. I marinai, per evitare situazioni di truffa come l’inserimento dell’acqua nelle botti, bagnavano il gin con la polvere da sparo, dandole poi fuoco. Se questo veniva appiccato, significava che il gin era a grado.
Ginepraio – distribuito in Italia da Rinaldi 1957 – racconta questa storia creando un gin dalla sostenuta gradazione alcolica, mantenendo però la rotondità e la morbidezza caratteristiche. Un gin che mantiene le proprie botaniche originali – ginepro del Chianti, della Maremma e Aretino, rosa canina, coriandolo, angelica, buccia di arancia, limone ed elicriso – tutte rigorosamente certificate toscane e biologiche.
A differenza del primogenito, Ginepraio Amphora Navy Strenght – recentemente insignito della Medaglia d’Oro allo Spirit Selection 2020 del Concours Mondial de Bruxelles 2020 e già Medaglia d’Oro al China Wine & Spirits Awards 2019 – viene tagliato a 57% contro i 45% del primo e viene lasciato riposare circa sei mesi all’interno di anfore di cocciopesto da 370 litri circa. L’anfora usata per l’invecchiamento del navy strength è un’anfora di cocciopesto, antico materiale scoperto per caso dai fenici prima e dai romani poi, fatto di inerti vari, oggi riportato in auge dall’azienda Drunk Turtle. Ha certificazione alimentare ed è usata ai giorni nostri soprattutto per l’invecchiamento di vini. In questi sei mesi di invecchiamento, la micro-ossigenazione permessa dall’anfora dona al distillato una qualità organolettica superiore, un’importante struttura e un ottimo bilanciamento delle botaniche, sprigionando così i profumi primari e secondari tipici di ogni componente. Ne consegue un assaggio di lunga persistenza e molto gradevole. In etichetta è riportato l’anno di distillazione, a voler sottolineare la ricercatezza del prodotto, quasi fosse un millesimato. I sei mesi dell’invecchiamento non sono casuali: vogliono ricordare la tempistica del periodo medio di navigazione delle Navi della Marina Militare Inglese, tempo in cui il gin imbarcato veniva stipato all’interno di contenitori (come le anfore o le botti) e stipato vicino alla polvere da sparo. La bottiglia di Ginepraio ricorda una flebo ospedaliera, poiché in passato il gin era usato nella cura delle malattie renali e gastrointestinali.
SCHEDA TECNICA E NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Colore: limpido, trasparente
Profumo: note di ginepro prevalgono nel bouquet, secco come ogni London Dry Gin che si rispetti
Palato: ginepro preponderante, note balsamiche dell’elicriso ammorbidite dalla sinuosità e rotondità della rosa canina (petali e cinòrrodo) e freschezza degli agrumi
Finale: agrumato, lunghissimo per via dei sei mesi di invecchiamento in amphora di cocciopesto che ingentilisce i 57 gradi di volume alcolico
Volume: 57%
Formato: 50 cl
Prezzo medio al pubblico: 46 euro
Per maggiori informazioni:
https://ginepraiogin.com/it/
www.levantespirits.it
www.rinaldi1957.it
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