Si avvia verso la conclusione quella che, a tutti gli effetti, è stata una edizione davvero strepitosa del Peperoncino Jazz Festival, evento che, come di consueto, per il ventunesimo anno consecutivo, ha caratterizzato culturalmente l’intera estate calabrese, con ben 55 concerti organizzati nell’arco di due mesi in una trentina di località della regione.
Dopo aver percorso musicalmente le due coste della Calabria, in un coast to coast che andando dallo Ionio al Tirreno ha portato turisti e appassionati della buona musica alla scoperta dei luoghi più affascinanti della Sila, dei borghi più suggestivi del Pollino e delle città più rappresentative del territorio regionale, il festival organizzato dall’associazione Picanto domani (lunedì 5 settembre) tornerà a far tappa a Catanzaro, il cui territorio comunale lo scorso 18 agosto è stato teatro del concerto-evento del grande pianista Danilo Rea, che ha richiamato nella Pineta di Giovino all’ora del tramonto centinaia di appassionati provenienti da ogni parte della Calabria.
In occasione del secondo atto catanzarese del festival musicale più piccante d’Italia, dopo l’applauditissimo “Piano Solo” di quello che è uno degli indiscussi ambasciatori del jazz italiano nel mondo, il direttore artistico Sergio Gimigliano ha deciso di regalare al pubblico una vera e propria chicca: nel magico scenario del Complesso Monumentale di San Giovanni, luogo fortemente rappresentativo e identitario del centro storico del capoluogo calabrese, infatti, alle ore 21.30 salirà sul palco Giorgio Conte, uno dei più intelligenti e originali cantautori italiani viventi, che proprio pochi giorni fa è stato insignito del prestigiosissimo Premio Tenco, riconoscimento che ritirerà sul palco dell’Ariston di Sanremo il prossimo 21 ottobre.
Lo chansonnier astigiano in gioventù unisce lo studio del diritto alla passione per il jazz, per la musica popolare e per la canzone francese, passione trasmessagli dai genitori e condivisa con il fratello Paolo, con cui instaura un sodalizio artistico che passa attraverso i primi gruppi musicali, fino ai contatti con il famoso “Clan Celentano”.
Quando le loro strade si separano, Giorgio continua la sua attività di autore per interpreti del panorama italiano (tra cui Mina, Ornella Vanoni, Fausto Leali, Loretta Goggi, Francesco Baccini) ed internazionale (tra cui Mireille Mathieu e Wilson Pickett).
Nel 1993 la svolta: dopo la partecipazione al Premio Tenco, decide di dedicarsi solo alla musica, incidendo numerosi dischi senza mai abbandonare la sua intensa attività live, in Italia ed all’estero, che prosegue fino ad oggi.
Le parole sono, per lui, non solo “ferri del mestiere” di chansonnier, ma anche, se non soprattutto, “strumenti” di quella ispirata giocosità e sagace leggerezza, che ne fanno un artista capace di coinvolgere pienamente, da grande affabulatore ed interprete qual è, il pubblico dei suoi spettacoli.
Nel corso della serata, fortemente voluta dal sindaco Nicola Fiorita, dall’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi e da tutta la neo insediata amministrazione comunale catanzarese e realizzata grazie al fondamentale contributo della C.C.I.A.A. di Catanzaro diretta dal commissario straordinario Daniele Rossi, il raffinato cantautore astigiano sarà accompagnato al pianoforte dal portentoso Alessandro Nidi, insieme al quale presenterà oltre ai suoi più grandi successi anche il suo ultimo, splendido, album: “Sconfinando”, nel quale è compreso, tra gli altri, “Stringimi Forte”, meraviglioso brano scelto lo scorso anno dal Ministro della Cultura Dario Franceschini come colonna sonora delle campagne del MiC per promuovere la riapertura dei luoghi della cultura dopo le chiusure causate dal Covid-19.
Il giorno seguente l’esibizione catanzarese, poi, il cantautore “felinamente sornione” (come è stato definito nella motivazione del Premio Tenco) proseguirà il suo viaggio verso la Sicilia e martedì 6 settembre sarà al Teatro Antico di Taormina dove è in programma la prima nazionale di “La misteriosa fiamma della regina Loana”, spettacolo teatrale tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco, le cui musiche originali portano la sua firma.
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