Giulio Rigoni torna con Polvere sul mondo alla Von Buren Contemporary

Vernissage

sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023

dalle 18:00 alle 21:30

Curatrice e organizzazione: Michele von Büren

la mostra resterà aperta fino al 22 novembre

orari: 11:00-13:30 e 16:00-19:30; domenica e lunedì su appuntamento

Von Buren Contemporary

Via Giulia 13, 00186 Roma

Dopo il grande successo della mostra di Giulio Rigoni di esattamente un anno fa, Von Buren Contemporary è lieta di presentare il nuovo ciclo di opere dell’artista romano, raccolte in un’esposizione dal titolo Polvere sul mondo.

Polvere sul mondo raccoglie una serie di frammenti, immagini di un mondo passato e coperto dall’oblio. Un passato per lungo tempo dimenticato e che oggi torna alla luce. Si trovano personaggi intenti in arcani riti o lunghe processioni. Figure icastiche dallo sguardo perso nel tempo ed animali che, nella loro immobilità statuaria, ci sembrano raccontare storie senza tempo.

“Di tutto questo ne percepiamo il sottofondo fatto di lontani significati e simboli ma siamo poi in grado di capirne la loro essenza? Siamo in grado di guardare le stelle allo stesso modo di come facevano loro?”, chiede Rigoni.

Nato a Roma nel 1976, Giulio Rigoni inizia a dipingere da autodidatta riuscendo ben presto a raggiungere uno stile molto personale che lo rende facilmente riconoscibile. Una pittura raffinata ed intimista a cavallo tra antico e moderno che attira velocemente su di lui la stima e l’interesse soprattutto del mondo del collezionismo privato. Diversi i riconoscimenti internazionali, tra cui la Biennale di Dakar, mostre a Boston, Parigi e recentemente a Londra.

Nella ricerca di un equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale. L’apparente immobilità dei volti, i giardini, spesso in forma di labirinti, le infinite architetture e torri muovono tutte dalla sobrietà spiritualistica e ordinata della pittura tardo-medioevale. I piani prospettici si aprono, come wunderkammer, su stupefacenti scorci fiabeschi.

Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l’utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d’oro.

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